CR: presidente Franz commemora ex consigliere Floramo (2)
(ACON) Trieste, 1 feb - AB - Il presidente Maurizio Franz ha
commemorato in Aula Luciano Floramo, consigliere regionale della
V legislatura, scomparso martedì scorso.
Floramo era nato nel 1931 a Comeno, in Istria, dove la sua
famiglia aveva dovuto trasferirsi dalla Sicilia poiché suo padre,
ferroviere di ideali socialisti, non si era allineato al regime.
Dopo aver trascorso lì l'infanzia e dopo una breve parentesi a
Gorizia, al termine del conflitto giunse come profugo a San
Daniele del Friuli, dove conobbe la moglie Laura, dalla quale
ebbe tre figli, e dove lavorò come istitutore notturno in un
collegio per mantenersi agli studi, che concluse laureandosi in
lettere antiche all'Università di Trieste.
Nel 1951 si iscrisse alla Democrazia cristiana diventandone
responsabile regionale nei settori della sanità e
dell'assistenza. Il suo impegno, le sue capacità e le sue
conoscenze lo portano a essere nominato presidente prima
dell'ospedale di San Daniele e poi di quello di Udine, nonché
dell'Associazione degli ospedali regionali e nello stesso periodo
entrò a far parte del Consiglio nazionale sanitario.
Nel 1981 venne eletto sindaco di San Daniele, riconfermato nella
carica nelle due successive tornate amministrative, mentre nel
1983 venne eletto in Consiglio regionale, sempre nelle fila della
DC, dove si impegnò in particolare nei settori a lui più
congeniali quali sanità e assistenza e in favore dei più deboli e
degli emarginati. In quegli anni destarono un certo scalpore le
sue battaglie contro la realizzazione della diga di Pinzano e,
assieme ad alcuni consiglieri dell'allora PCI, per dare dignità
ai popoli Rom e Sinti.
Fu inoltre particolarmente attivo nell'associazionismo e nel
volontariato e promotore in ambito nazionale e regionale del
metodo del professor Hudolin per il recupero degli alcolisti. Fu
Floramo a fondatore l'Associazione dei Club alcologici
territoriali, di cui è stato presidente emerito. Notevole anche
il suo impegno per la tutela e valorizzazione della lingua
friulana, che riteneva essere importante veicolo per far
conoscere la nostra cultura e le nostre tradizioni, di cui era un
profondo conoscitore.
Floramo - ha concluso Franz - era un uomo libero, cresciuto in
ambienti umili, conosceva le difficoltà della vita e il suo
impegno politico e nelle Istituzioni è sempre andato nella
direzione dell'aiuto ai più deboli e nella tutela del loro
diritto ad avere un'esistenza dignitosa. In Consiglio regionale e
nelle altre Istituzioni dove ha operato si è sempre distinto per
capacità, impegno, rettitudine morale e passione politica, doti
riconosciutegli anche dagli avversari politici, dai quali
riceveva e per i quali nutriva profondo rispetto.
(segue)