CR: approvata legge sportello comunità serba; fine lavori (3)
(ACON) Trieste, 1 feb - MPB - Approvata all'unanimità - 36 voti
favorevoli - la legge che istituisce a Trieste uno sportello
informativo per la comunità serba presente nel territorio
regionale.
Il provvedimento, illustrato all'Aula da Piero Camber (Pdl),
Franco Codega (PD) e Roberto Antonaz (SA-PRC)- tutti relatori di
maggioranza dato il voto unanime già in Commissione - viene
giudicato quantomai opportuno dal momento che interessa la
comunità più numerosa a Trieste fra le 128 presenti, formata da
5800 residenti e circa 8000 non residenti.
Piero Camber, primo firmatario della proposta sottoscritta anche
dai capigruppo di Pdl, LN e UDC, ha ricordato le vicende seguite
alla caduta del Muro di Berlino e alla guerra implosa nella
Repubblica di Jugoslavia, le difficoltà nei rapporti politici tra
i due Paesi confinanti e via via l'intensificarsi degli
interscambi economici, specialmente grazie alle aziende di
import-export che svolsero un ruolo importante nel superamento di
una barriera confinaria che fino ad allora sembrava
insormontabile.
Anche la carenza di determinate figure professionali aprì la
porta a centinaia di cittadini serbi, e pure montenegrini,
bosniaci e macedoni. Da allora il numero di questi lavoratori è
costantemente aumentato, portando Trieste a essere, nel contesto
italiano, una delle realtà con la percentuale più alta di
stranieri - quasi il 10 % - rispetto alla popolazione residente.
Una discreta parte di questi si è pienamente integrata nella vita
sociale della città: lavorano, frequentano associazioni e circoli
culturali, mandando i figli a scuola, li iscrivono a società
sportive.
Oltre ai casi di perfetta integrazione, rimangono i problemi di
carattere sociale, economico e culturale che comunque tutti gli
stranieri devono affrontare, in particolare i serbi, essendo la
comunità più numerosa. Necessario quindi uno sportello
informativo che faciliti la comunicazione con le istituzioni
locali e che possa essere apripista per altre realtà presenti sul
territorio regionale.
Per Franco Codega, a rendere opportuna la creazione dello
sportello, c'è la secolare presenza dei serbi in città, che con i
loro empori e commerci hanno contribuito a fare grande. A riprova
dell'integrazione positiva, ha ricordato la richiesta presentata
nel 2007 dal presidente della comunità Serba Stojicevic al
Governo italiano di riconoscimento di minoranza linguistica, il
cui ottenimento permetterebbe di coronare l'aspirazione della
comunità di riaprire la scuola privata fondata nel 1782 grazie
alla donazione di un loro benefattore. Senza contare che la
chiesa Serbo Ortodossa in piazza Ponterosso rappresenta uno dei
simboli più significativi della Trieste multietnica e
multireligiosa. Peccato, ha concluso, che non vengano prese nella
stessa considerazione altre comunità comunque numerose.
Infine, Roberto Antonaz ha evidenziato come il Friuli Venezia
Giulia sia una regione nella quale da sempre popolazioni diverse
per lingua, cultura, religione, originarie di aree geografiche
anche molto distanti tra loro, si sono incontrate e incrociate e
come questa caratteristica abbia rappresentato una ricchezza e
sia una parte consistente della nostra specificità. Il progetto
di legge che intende istituire a Trieste uno sportello
informativo per la Comunità serba va giudicato positivamente
perché riconosce il ruolo di una delle comunità storiche più
radicate sul territorio regionale e perché si inserisce nella
strada di un sempre migliore rapporto con le comunità straniere.
Con questa votazione il Consiglio regionale ha terminato la
seduta.
(immagini tv)
(fine)