V Comm: con 49 consiglieri riflessi elettorali e organizzativi
(ACON) Trieste, 5 feb - AB - La riduzione dei consiglieri
regionali, come previsto dalla modifica allo Statuto approvata
pochi giorni fa in via definitiva dal Parlamento, comporterà una
serie di cambiamenti nel procedimento elettorale e
nell'organizzazione dei lavori Consiglio regionale che in alcuni
casi possono essere già individuati, per altri saranno necessari
opportuni approfondimenti.
Una prima valutazione di questi aspetti è stata fatta in V
Commissione, presidente Roberto Marin (Pdl), con il suo Ufficio
di presidenza allargato a tutti i consiglieri interessati alle
varie questioni.
Le elezioni, come annunciato, dovrebbero tenersi il 21 e 22
aprile prossimi. Il numero dei consiglieri che formeranno il
prossimo Consiglio regionale sarà quasi certamente 49, contro i
59 attuali. Il "quasi" è legato al fatto che l'Istat non ha
ancora comunicato ufficialmente il dato della popolazione
residente in Friuli Venezia Giulia all'1 gennaio 2012.
Ricordiamo che il numero dei consiglieri da eleggere è
determinato in ragione di uno ogni 25.000 abitanti e non più di
uno ogni 20.000. L'Istituto statistico fornirà comunque il dato
nei prossimi giorni, prima della convocazione dei comizi
elettorali, così i manifesti potranno essere apposti nei 218
Comuni della regione il 7 marzo, 45 giorni prima delle
consultazioni come previsto dal procedimento elettorale.
È da questa base che partono gli altri ragionamenti.
I seggi da ripartire saranno 47, perché gli altri due posti sono
destinati uno al candidato presidente che vincerà e l'altro al
miglior candidato perdente: 9 spetteranno alla circoscrizione di
Trieste (nel 2008 erano 12), 5 a Gorizia (prima 6), 18 a Udine
(prima 21), 3 a Tolmezzo (prima 4), 12 a Pordenone (prima 14).
Se il presidente sarà eletto con meno del 45% dei voti, scatterà
il premio di maggioranza che garantirà alla coalizione vincente
il 55% dei seggi, ossia 29 consiglieri, mentre le opposizione ne
avranno 22. Si procederà quindi all'assegnazione dei seggi
all'interno della coalizione di maggioranza e alla ripartizione
dei seggi tra le coalizioni perdenti. Da qui uscirà la
composizione del nuovo Consiglio regionale.
Ogni ragionamento sulla soglia minima per essere eletti nelle
diverse circoscrizioni rischia di rimanere mero esercizio
matematico, dal momento che a oggi il quadro politico non è
ancora definito e che non si sa nemmeno quanti candidati
presidenti ci saranno. Qualsiasi simulazione che dovesse basarsi
sui dati delle precedenti elezioni del 2008 sarebbe priva di
fondamento.
Fin qui gli aspetti elettorali. Ma questa nuova situazione è
destinata a produrre effetti anche sull'organizzazione interna e
il funzionamento del Consiglio regionale.
Meno consiglieri modificano il "quorun strutturale", ossia il
numero di consiglieri presenti necessario affinché una delibera
sia valida. La riduzione dei componenti il Consiglio potrebbe
determinare anche qualche problema per il raggiungimento del
quorum necessario alla maggioranza nel caso in cui un alto numero
di assessori interni (quelli scelti tra i consiglieri) non
partecipasse ai lavori d'Aula per impegni inerenti il loro
mandato istituzionale.
Un alto numero di assessori interni avrebbe riflessi anche sulla
composizione delle Commissioni e degli altri organismi del
Consiglio, perché non potendo farvi parte ci sarebbero pochi
consiglieri di maggioranza per comporre le Commissioni.
Dalla prossima legislatura non sarà più in vigore la deroga al
numero minimo di 3 consiglieri per formare un Gruppo. Se dalle
urne dovessero uscire diversi singoli consiglieri o non più di
due a rappresentare determinate forze politiche, dovranno tutti
confluire nel Gruppo Misto, che così rischia di diventare
consistente. Ciò potrebbe comportare problemi di rappresentanza
di tutte le forze politiche nella Conferenza dei capigruppo e
nelle Giunte per le nomine e per il regolamento, dove l'unico consigliere di maggioranza e di opposizione. Altri
due aspetti da considerare con un consistente ed eterogeneo
Gruppo Misto saranno la ripartizione dei tempi di discussione dei
vari provvedimenti in Aula e la rappresentanza nelle Commissioni.
Sono questi i problemi organizzativi di cui il Consiglio
regionale dovrà farsi carico.
(foto, immagini tv)[vers. 2]