SA-SEL: Pustetto, garantire cure adeguate a ospiti CIE
(ACON) Trieste, 5 feb - COM/RC - Il consigliere regionale di
Sinistra, Ecologia e Libertà, Stefano Pustetto, denuncia la grave
e ingiusta situazione in cui si sta trovando un ragazzo ospite
dei Centri di identificazione ed espulsione (CIE), incluso quello
di Gradisca d'Isonzo. Sulla questione ha scritto una lettera al
prefetto di Gorizia, Maria Augusta Marrosu, che si riporta
integralmente:
"Sulla stampa di questi giorni, è possibile leggere una accorata
segnalazione dei Medici per i diritti umani (MEDU) che denunciano
le precarie condizioni sanitarie di un ospite dei CIE, giovane
migrante trattenuto in quelle strutture dal 2011.
Nel leggere l'odissea di questo ragazzo che fa la spola tra il
CIE di Gradisca e quello di Trapani da 14 mesi, sono colto da un
mix di fastidio e senso di impotenza anche perché, in quelle
strutture, casi come questi si susseguono in un colpevole
silenzio delle istituzioni.
Secondo i Medici per i diritti umani che da tempo ne seguono il
calvario, le condizioni psico-fisiche del giovane sono in
costante peggioramento e incompatibili con il trattenimento
all'interno del CIE. La grave sindrome depressiva reattiva di cui
soffre il ragazzo lo ha portato a compiere più di un atto di
autolesionismo grave e tale da richiedere dei brevi ricoveri
ospedalieri, oltre che a determinare un calo ponderale di 10
chili di peso.
Spiace ricordare come lo Stato troppo spesso si comporti con due
pesi e due misure in rapporto al censo e che in un caso analogo,
certamente non unico, abbia provveduto alla scarcerazione dell'ex
ministro della Sanità Francesco De Lorenzo perché, secondo i
periti, "emerge un significativo peggioramento delle condizioni
fisiche e psichiche, tale da far fondatamente ritenere il
paziente in pericolo di morte, se non si interviene con adeguata
terapia farmacologia e psicoterapica in ambiente (sia ben chiaro)
radicalmente diverso da quello carcerario".
Ora, se è difficile verificare quanto attestato dai medici del
MEDU, è altrettanto vero che la procedura per entrare al CIE
sembra sia stata pensata esclusivamente per impedire agli
eventuali visitatori un'accesso tempestivo alla struttura. Dico
questo perché trovo inspiegabile il fatto che un consigliere
regionale possa entrare anche nelle carceri di massima sicurezza
semplicemente esibendo il suo tesserino di riconoscimento e non
possa fare altrettanto al CIE.
Considerato che nel momento stesso in cui un cittadino viene
privato della libertà personale, è compito dello Stato occuparsi
della sua salute e garantirgli le cure adeguate, chiedo sia
verificata la fondatezza delle notizie apprese a mezzo stampa e,
nel caso, siano adottati gli stessi provvedimenti che hanno
permesso a suo tempo la scarcerazione dell'on. Francesco De
Lorenzo".