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PD-Ssk: Gabrovec, banda larga ancora miraggio per troppi Comuni

05.02.2013
16:35
(ACON) Trieste, 5 feb - COM/RC - Quando la fibra ottica raggiungerà tutti i Comuni del Friuli Venezia Giulia? Il consigliere regionale del PD-Slovenska skupnost, Igor Gabrovec, lo ha chiesto nei giorni scorsi all'assessore regionale Riccardo Riccardi durante le interrogazioni a risposta immediata in Aula. La risposta però, a detta del consigliere, è stata alquanto deludente.

Gabrovec, prendendo spunto da alcune recenti dichiarazioni del presidente di Insiel, Sergio Brischi, secondo il quale saranno poco più della metà i Comuni che entro il 2013 potranno disporre della banda larga per mezzo di fibra ottica, ha rilevato che solo pochi mesi fa l'assessore Riccardi aveva invece sostenuto, riferendosi al progetto Ermes, che a inizio 2013 tutti i 218 Comuni sarebbero stati raggiunti da questa tecnologia. Inoltre aveva ipotizzato di coinvolgere partner privati, oltre a Insiel.

L'ultima risposta dell'esponente della Giunta Tondo non ha portato elementi nuovi - fa presente Gabrovec. L'assessore, infatti, ha semplicemente sottolineato l'importanza del progetto di attivazione della fibra ottica, definendo Ermes come una "operazione monumentale", rimandando per il resto alla delibera della Giunta del novembre 2012 che stabiliva il Programma di attivazione della rete pubblica regionale in banda larga.

Di calendari sulla carta ne abbiamo visti sin troppi. Le amministrazioni - è la convinzione dell'esponente di opposizione - attendono fatti concreti che invece tardano clamorosamente ad arrivare. La rete di fibra ottica rappresenta ormai un pilastro fondamentale per lo sviluppo delle realtà economiche e al contempo apre nuove frontiere nel campo dei servizi al cittadino.

A pochi chilometri da Trieste e Gorizia - così ancora Gabrovec - in Slovenia, già da anni vantano uno sviluppo capillare della rete a banda larga e la fibra ottica raggiunge località disperse o piccole comunità come l'area di Komen. Va rilevato che in Slovenia hanno potuto attingere a importati contributi europei e, dati alla mano, Bruxelles continuerà anche negli anni a venire a finanziare lo sviluppo delle reti digitali. Sarebbe quanto mai opportuno sapere se la Giunta regionale si stia muovendo in tal senso e se intenda avvalersi di queste opportunità e garantire alle categorie economiche, ma anche alle famiglie, strumenti tecnologici oggi indispensabili. Soprattutto, se intenda farlo a costi sostenibili attingendo ai bandi europei mirati.