News


III Comm: esame relazione triennale legge famiglia 11/2006

21.02.2013
14:49
(ACON) Trieste, 21 feb - RC - Esame, da parte della III Commissione consiliare, presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), della prima relazione triennale - periodo 2009-2011 - sull'attuazione della legge regionale n. 11 del 2006 in materia di sostegno alla famiglia e alla genitorialità, dopo che legge e relazione sono già state giudicate, quanto a risultati conseguiti e risorse utilizzate, dal Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione, il quale ha riportato un giudizio di non totale operatività della norma.

Non difformi nella sostanza gli interventi dei rappresentanti del PD quando, da Sergio Lupieri a Franco Codega, da Annamaria Menosso a Paolo Menis, hanno lamentato che la Carta Famiglia è ancora limitata ad abbattere le spese per l'energia elettrica lasciando inespresse le potenzialità per cui era nata, con fondi nel 2008 e 2009 non utilizzati; che non sono ben chiari organicità, ruoli e costi della struttura amministrativa "Area Welfare" creata appositamente dalla Giunta regionale presso l'Azienda sanitaria n. 5; che è necessaria una strategia di welfare complessiva; che non si risolvono i problemi legati alla natalità semplicemente regalando del denaro una tantum, mentre si devono garantire servizi e considerare anche gli aiuti offerti dai consultori, di cui invece non si parla; che le famiglie hanno già molti problemi, non possono essere caricate anche di pensare a dei progetti per ottenere sostegno. Non ultima, l'accusa è andata a un sistema di interventi che si presenta di tipo assistenziale, ovvero meramente economico, mentre dovrebbe essere di accompagnamento e di crescita nel tempo della famiglia. A Menis, poi, che chiedeva di abbassare il numero dei figli da 4 a 3 per considerare numerosa una famiglia (nel 2010 erano 1.721, in Friuli Venezia Giulia, quelle con 4 o più figli e di queste oltre 1.400 hanno beneficiato di importi fra 1.000 e 1.500 euro), è stato spiegato che il limite è statale, la Regione non può cambiarlo.

Non diversamente, Stefano Pustetto (SA-SEL) ha affermato che non si aumentano le nascite distribuendo soldi, ma offrendo maggiori servizi, invece c'è un tentativo di de-responsabilizzazione della Regione e dello Stato a garantirli. Però non devono andare solo a chi propone buoni progetti, ma devono essere offerti dai Comuni a tutti, indistintamente, invece così si creano situazioni di privilegio.

Ugo De Mattia (LN) ha fatto presente che si deve intervenire anche per la prima infanzia, parte integrante del discorso famiglia, e dunque fare in modo, nei prossimi anni, che tutti gli sforzi siano convogliati in un unico Fondo, dalla prima infanzia ai disabili a carico delle famiglie.

Oggi, per Franco Dal Mas (Pdl), il problema non è la famiglia ma la sua disgregazione, che si traduce in famiglie "nuove", come quelle formate dai genitori separati, che vanno ugualmente sostenute perché spesso entrano in situazioni di crisi economiche drammatiche. E dopo aver affermato di non essere sicuro che il sostegno a una maggiore natalità sia un obiettivo giusto visto quanti siamo, ha chiesto della possibilità di agire tramite il credito di imposta, ovvero attraverso le agevolazioni fiscali invece che far affrontare tortuosi percorsi per ottenere dei contributi.

La Giunta sarebbe d'accordo, siamo per lo sconto delle aliquote - è stata la risposta - ma purtroppo ci manca la competenza fiscale. Quanto ai genitori separati, a Trieste, anche grazie al contributo della Regione, sta per nascere il primo punto di sostegno in Friuli Venezia Giulia e si chiamerà "Spazio genitori e bambini".

Ma il rappresentante della Giunta ha anche fatto presente che a maggio 2008, quando ha iniziato il suo operato, ha trovato una legge famiglia completamente inattuata, senza regolamenti e senza bandi, perciò il lavoro è partito concretamente nel 2009. Quanto all'Area Welfare presso l'ASS n. 5, si tratta di un supporto tecnico e operativo per le politiche della famiglia e in parte per le politiche giovanili, anche perché le sole forze della Direzione non sarebbero bastate. Per la Carta Famiglia i ritocchi a rialzo ci saranno in sede di assestamento di bilancio, dove emergeranno le reali necessità. Inoltre è stato chiesto alla grande distribuzione di garantire almeno il 5% di sconto su una gamma di prodotti; visto il periodo, la cosa non è stata facile da ottenere, ma i riscontri sono positivi.

Per i progetti presentati dalle famiglie associate, si parla di 152 domande di cui 123 accolte, e si va dal 35% di richieste per attività del doposcuola al 5% delle banche del tempo, passando per il 14% dei centri estivi. L'idea di un gruppo che si fa carico di ottenere cose per sé e per gli altri - è stato il commento finale - sta dando i suoi risultati e in numero superiore alle attese.

De Mattia e Lupieri saranno i referenti, in Aula, del parere della Commissione sulla relazione della Giunta.

(immagini tv)