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III Comm: audizione presso ospedale Burlo di Trieste

26.02.2013
17:52
(ACON) Trieste, 26 feb - RC - Siamo il più antico istituto pediatrico d'Italia - ha esordito davanti alla III Commissione consiliare Mauro Melato, direttore generale dell'ospedale materno-infantile, nonché Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs), Burlo Garofolo di Trieste.

Dal direttore generale, i consiglieri guidati da Giorgio Venier Romano (UDC) nella visita all'Istituto hanno appreso che la struttura consta di 145 posti letto più 30 in day hospital, dunque 175 totali. I ricoveri da codice rosso al pronto soccorso nel 2011 sono stati solo 26, pari allo 0,12%. Fortunatamente, le malattie acute sono pochissime.

I nati al Burlo, nel 2010, sono stati 1.872, il 17,9% delle nascite registrate in regione, il numero più alto. Anche se è anche dove i bimbi muoiono di più, perché è qui che vengono portati quando sono inguaribili, ecco perché da altre parti il tasso di mortalità è nullo.

La media è di 500 piccoli pazienti che quotidianamente fanno ricorso al Burlo. E anche l'attività scientifica è importante, con numeri da ateneo.

Tra le novità per il 2013, la creazione di un bilancio sociale dell'ente; una Carta dei Servizi più efficace; un sito Internet nuovo, di facile accesso, più vicino ai bisogni del cittadino, che non a caso è predisposto anche in lingua cinese. La collaborazione con la Cina - ha avuto modo di dire Melato - è molto forte, specie per la neonatologia, ma abbiamo ospitato anche medici albanesi e abbiamo stretto un accordo con il Venezuela per il trapianto di midollo dei bambini, nonché siamo punto di riferimento per la Corea del Nord. Ultimamente, poi, circa 400 infermieri su 752 dipendenti sono stati formati con corsi di inglese.

Tra le spese importanti del 2012, spicca il milione e 150.000 euro per acquistare una risonanza magnetica costruita strutturalmente aperta, adatta ad essere utilizzata con dei bambini che altrimenti si spaventerebbero e si agiterebbero se fosse completamente chiusa.

Tra le note dolenti, invece, il direttore non ha mancato di far presente un finanziamento regionale di parte corrente ridotto di 931.000 euro, circa il 2% del totale; un processo di riordino del Sistema sanitario regionale (Ssr) che crea incertezza; il ritardo nell'adozione del Piano materno-infantile regionale; l'assenza di finanziamenti regionali negli investimenti e per il rinnovo delle apparecchiature; i limiti imposti nell'assunzione di nuovo personale.

A fargli eco sulle spese, il direttore amministrativo, Stefano Dorbolò, che ha parlato dei quattro punti su cui si basa la pianificazione per il 2013: le norme nazionali sulla riduzione di spesa dettate dalla spending review; il riassetto del SSR; il Piano socio-sanitario regionale 2010-2012 prorogato per il 2013; il finanziamento regionale che, come detto, è stato decurtato di circa il 2%. Eppure, a fronte di una riduzione delle risorse, ci viene imposta l'invarianza dei servizi offerti ai cittadini: come è possibile, è stato il quesito posto da Dorbolò ai presenti. Bisogna cambiare il sistema di finanziamento regionale - ha aggiunto -. Da parte nostra cerchiamo di aumentare l'attrazione extraregionale, che nel 2008 valeva circa 3 milioni di euro, quasi quattro nel 2012 e altrettanti previsti per il 2013. E chiediamo coerenza degli atti aziendali anche da parte delle altre strutture sanitarie della regione, nonché 1,5 milioni di euro di finanziamento annuo per garantire il rinnovo tecnologico dopo una medi di 10 anni di utilizzo dei macchinari.

Abbiamo investito sulle risorse umane - ha aggiunto il direttore scientifico, Giorgio Zauli - facendo contratti di collaborazione e borse di studio, perché il capitale umano, anche nell'ambito scientifico, è preponderate. Inoltre, va rilevato che a fronte di un terzo dei finanziamenti dati al Centro di riferimento oncologico (Cro) di Aviano, il Burlo ha registrato risultati di ricerca uguali.

Il direttore sanitario, Dino Faraguna, ha ribadito che l'attrazione extraregionale del Burlo è molto alta, la maggiore del Friuli Venezia Giulia. E ha fatto presente che qui vi trovano ricovero anche i bambini di età tra i 10 e i 14 anni, che solitamente sono la fascia meno vista dai pediatri e dai medici di base, con circa 1.000 ragazzi dimessi all'anno.

Sollecitato dai consiglieri, il direttore Melato ha aggiunto che le donazioni si attestano sui 200-300 mila euro all'anno, ma che i 600.000 euro che vengono raccolti grazie al 5 x 1000 viene portato via dallo Stato, senza neppure tener conto delle spese sostenute per reclamizzarlo tra i cittadini.

Infine, a una precisa domanda sul possibile trasferimento del Burlo nella struttura che ospita l'ospedale di Gattinara, il direttore ha affermato che si tratta di una scelta politica in mano ai suoi rappresentanti, non all'Istituto. Da parte sua e del suo staff sono già pronte le soluzioni, qualunque sarà la decisione.

(foto; immagini tv)