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Pres. Franz a inaugurazione anno accademico Università Udine

06.03.2013
18:16
(ACON) Udine, 6 mar - AB - I tagli ai finanziamenti e la crisi hanno aumentato il grado di difficoltà di tutte le Università italiane e Udine, purtroppo, non si sottrae a questa congiuntura. Ma i risultati che ha saputo ottenere l'Ateneo friulano, il grado di eccellenza mantenuto, l'avvio di una serie di sinergie con Trieste sono alla base di un rilancio al quale le Amministrazioni pubbliche, lo Stato e la Regione, dovranno contribuire con nuovo senso di responsabilità e un diverso approccio verso un settore, quello universitario, troppo spesso chiamato alla parte di Cenerentola di questo Paese.

Il giudizio è stato espresso dal presidente del Consiglio regionale, Maurizio Franz, a margine dell'inaugurazione del 35° Anno accademico dell'Università di Udine, che si è tenuta al Teatro Giovanni da Udine.

A pochi giorni dall'analoga cerimonia che si è svolta a Trieste, Franz non ha potuto non evidenziare la situazione che accomuna moltissimi Atenei italiani, dove a parlare sono i numeri, sempre in negativo, riferiti ai finanziamenti, alle unità di ruolo e a tempo determinato, ai corsi, alle risorse per gli studenti.

E tutto questo - ha aggiunto Franz - mentre nel nostro Paese e nel Mondo cresce la necessità di ricerca, di innovazione, di eccellenza alle quali le Università potrebbero dare una risposta molto più efficace se solo potessero contare su mezzi, strumenti, personale adeguati. È per questo che da una parte va il plauso al corpo docente e a quello amministrativo, costretto a lavorare talvolta in situazioni di precarietà, e dall'altra va l'incoraggiamento agli studenti e alle loro famiglie, che spesso con grandi sacrifici sopperiscono a cose che non dovrebbero spettar loro.

Il presidente Franz ha concluso affermando che i buoni risultati ottenuti dalle sinergie poste in essere dalle due università del Friuli Venezia Giulia fanno comprendere come, in tempi difficili, questa sia l'unica strada da percorrere per reperire risorse da mettere a disposizione della didattica e di tutte quelle attività indispensabili alla formazione dei giovani, senza i quali non può esserci futuro per la nostra società.