Terremoto 6 maggio 1976 nel ricordo del presidente Franz
(ACON) Trieste, 5 mag - AB - Onorare il ricordo delle vittime
di quel tragico 6 maggio 1976; ricordare i sacrifici e il lavoro
della gente di queste terre nell'opera di ricostruzione; rendere
merito agli uomini delle istituzioni che, con le loro scelte e la
loro capacità, utilizzando strumenti normativi innovativi, hanno
consentito la rinascita di un territorio devastato; ringraziare
quanti si prodigarono in un'opera di solidarietà senza precedenti.
È con queste motivazioni che Maurizio Franz, presidente del
Consiglio regionale di una legislatura che volge al termine, ha
voluto testimoniare la vicinanza istituzionale alle celebrazioni
che avranno il momento principale domani (lunedì 6 maggio) alle
18.00 nel municipio di Gemona - uno dei luoghi simbolo del
terremoto - alla presenza, tra gli altri, del presidente della
Commissione sisma dell'Abruzzo, dell'allora commissario
straordinario del Governo per l'emergenza del sisma Giuseppe
Zamberletti, dell'arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno
Mazzocato, del prefetto di Udine Ivo Salemme e dei sindaci di
Fossa e Foligno. Sempre a Gemona, in Duomo, alle 20.00, verrà poi
celebrata una messa.
Dopo aver messo in evidenza come la ricostruzione post-terremoto
sia oggi un esempio per tutti, grazie a tecniche e modalità
all'avanguardia e a una legislazione statale e regionale di
grande efficacia, Franz ha sottolineato come questo straordinario
disegno sia stato esempio di buona e corretta amministrazione, un
biglietto da visita da esibire quando si parla di autonomia e
specialità del Friuli Venezia Giulia.
Assieme ai pubblici amministratori, Franz non ha dimenticato il
ruolo svolto da tutti coloro che vennero in aiuto alla
popolazione, un legame che da allora si è costantemente
rafforzato, tanto da diventare indissolubile, nonché quello del
clero friulano, che seppe recitare la sua parte impegnandosi
anche per la ricostruzione di tante chiese, simbolo delle nostre
comunità.
Unendo queste forze si è riusciti a portare a termine un'opera
che allora sembrava difficilissimo compiere, ma che sarebbe stato
impossibile realizzare - ha concluso Franz - senza la volontà,
l'impegno e la caparbietà di tutti i friulani.