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Terremoto 6 maggio 1976 nel ricordo del presidente Franz

05.05.2013
09:18
(ACON) Trieste, 5 mag - AB - Onorare il ricordo delle vittime di quel tragico 6 maggio 1976; ricordare i sacrifici e il lavoro della gente di queste terre nell'opera di ricostruzione; rendere merito agli uomini delle istituzioni che, con le loro scelte e la loro capacità, utilizzando strumenti normativi innovativi, hanno consentito la rinascita di un territorio devastato; ringraziare quanti si prodigarono in un'opera di solidarietà senza precedenti.

È con queste motivazioni che Maurizio Franz, presidente del Consiglio regionale di una legislatura che volge al termine, ha voluto testimoniare la vicinanza istituzionale alle celebrazioni che avranno il momento principale domani (lunedì 6 maggio) alle 18.00 nel municipio di Gemona - uno dei luoghi simbolo del terremoto - alla presenza, tra gli altri, del presidente della Commissione sisma dell'Abruzzo, dell'allora commissario straordinario del Governo per l'emergenza del sisma Giuseppe Zamberletti, dell'arcivescovo di Udine mons. Andrea Bruno Mazzocato, del prefetto di Udine Ivo Salemme e dei sindaci di Fossa e Foligno. Sempre a Gemona, in Duomo, alle 20.00, verrà poi celebrata una messa. Dopo aver messo in evidenza come la ricostruzione post-terremoto sia oggi un esempio per tutti, grazie a tecniche e modalità all'avanguardia e a una legislazione statale e regionale di grande efficacia, Franz ha sottolineato come questo straordinario disegno sia stato esempio di buona e corretta amministrazione, un biglietto da visita da esibire quando si parla di autonomia e specialità del Friuli Venezia Giulia.

Assieme ai pubblici amministratori, Franz non ha dimenticato il ruolo svolto da tutti coloro che vennero in aiuto alla popolazione, un legame che da allora si è costantemente rafforzato, tanto da diventare indissolubile, nonché quello del clero friulano, che seppe recitare la sua parte impegnandosi anche per la ricostruzione di tante chiese, simbolo delle nostre comunità.

Unendo queste forze si è riusciti a portare a termine un'opera che allora sembrava difficilissimo compiere, ma che sarebbe stato impossibile realizzare - ha concluso Franz - senza la volontà, l'impegno e la caparbietà di tutti i friulani.