Pdl: Ziberna, la Brigata Pozzuolo rimanga a Gorizia
(ACON) Trieste, 13 mag - COM/AB - "È necessario sapere cosa
intenda fare la presidente della Regione per scongiurare il
trasferimento della Brigata Pozzuolo del Friuli da Gorizia a
Bologna e se, come auspico, intenda promuovere un incontro
urgente con il ministro alla Difesa cui rappresentare il danno
che subirebbero le Forze Armate, oltre che il nostro territorio,
e la possibilità di negoziare il mantenimento del reparto anche a
fronte di possibili contropartite".
Il neo eletto consigliere regionale e vice presidente del Gruppo
Pdl, Rodolfo Ziberna, dopo pochi minuti dal giuramento ha
presentato la sua prima interpellanza alla neo presidente della
Regione Debora Serracchiani.
"Nonostante i milioni di euro investiti recentemente per la sede
della Brigata a Gorizia - ha affermato Ziberna - lo Stato
Maggiore ha deciso di spostare la Brigata dalla nostra regione a
Bologna, in un'ottica di rimodulazione dell'Esercito che va a
penalizzare ulteriormente Gorizia e la sua provincia, che hanno
già subito lo smantellamento dei presidi delle forze armate".
"I 600 militari della Brigata Pozzuolo, che con i rispettivi
nuclei familiari superano le 1500 persone, oltre a essere un
simbolo storico e culturale del territorio rappresentano anche
l'1% del PIL dell'intera provincia isontina e il 6% per della
città di Gorizia".
"A causa della mancanza sino a oggi di un interlocutore nel
governo nazionale, l'allora presidente Tondo, pur interessandosi
della questione, non ha potuto avere risposte in merito.
Fortunatamente il ministro di riferimento ora c'è e credo,
quindi, sia necessario che la Serracchiani lo incontri
urgentemente".
"La stessa presidente alcuni mesi fa ha partecipato a una grande
manifestazione di piazza contro il trasferimento della Brigata.
Per la città e l'intero territorio - ha concluso Ziberna - il
trasferimento comporterebbe non solo un danno di immagine,
venendo a mancare un importante riferimento istituzionale in un
periodo in cui ci si appresta a commemorare gli accadimenti della
Grande Guerra, ma anche un pericoloso contraccolpo economico in
una provincia particolarmente segnata dalla crisi in essere".