Pdl: Marini, su sanità maggioranza faziosa e senza visione strategica
(ACON) Trieste, 7 giu - COM/RC - Brutto l'esordio del neo
presidente della III Commissione consiliare, Franco Rotelli del
PD, quando, appena eletto, ha affermato che la riforma Tondo
sulla sanità sarà abolita dalla nuova maggioranza.
A pensarlo è Bruno Marini, consigliere regionale del Pdl e che di
quella Commissione è componente.
Appena entrato in campo - afferma dunque Marini - il presidente
della Commissione Sanità è già finito in fuorigioco. I presidenti
delle Commissioni dovrebbero essere super partes, essendo
espressione di tutte le forze politiche presenti in quegli
organismi. Ma Franco Rotelli, forse perché troppo abituato a
ruoli di vertice dove non aveva contraddittori di alcun tipo, si
è subito dimenticato di questa regola e l'ha sparata grossa.
"Aboliremo la riforma sanitaria targata Tondo già nelle
variazioni di bilancio di questa estate", ha affermato Rotelli
alla stampa, salvo poi - fa presente ancora Marini - accortosi
della colossale gaffe (il centrosinistra ha rimproverato per una
legislatura intera a Tondo e alla sua Giunta di aver portato
provvedimenti di riforma della sanità inseriti in leggi di
bilancio, e probabilmente non aveva tutti i torti), precisare che
lo faranno a settembre.
Rotelli parla a nome della maggioranza di cui fa parte o come
presidente di una Commissione che finora non si è mai nemmeno
riunita? - è la domanda del consigliere del Pdl.
Se nel metodo questi primi passaggi della Giunta e della
maggioranza che sostiene la Serracchiani sulla sanità fanno un
po' ridere e un po' piangere, sul piano del merito - non manca di
sottolineare Marini - si nota che finora non c'è alcuna idea su
dove si voglia andare a parare, se non abrogare, con furia
talebana, un provvedimento normativo come quello voluto da Tondo
che certamente costituiva una cornice istituzionale e
organizzativa di un quadro che andava composto in tutti i suoi
particolari, ma che aveva il pregio di andare a incidere subito
su uno dei problemi principali della sanità regionale: contenere
i costi senza ridurre la qualità dei servizi ai cittadini.
La riduzione delle Ass prevista dalla riforma Tondo - spiega il
consigliere di opposizione - permetteva, come certificato da uno
studio dell'Università Bocconi, di risparmiare già nel primo anno
di attuazione 4 o 5 milioni di euro, che sarebbero aumentati a 10
nell'anno successivo per poi crescere ancora di più. Ed erano
risparmi dovuti a due fattori principali: nell'immediato, alla
riduzione delle figure dirigenziali e degli staff amministrativi;
successivamente, quando la riorganizzazione fosse entrata a
regime, le Ass avrebbero potuto perseguire economie di scala
basandosi su bacini di utenza più grandi e quindi maggiormente
corrispondenti a criteri di efficienza.
Se lo stesso Rotelli pare abbia affermato che "ancora nel 2012 il
sistema sanitario regionale ha chiuso i propri bilanci in avanzo:
la situazione non è dunque drammatica come qualcuno voleva far
credere", perché allora il centrosinistra ha condotto cinque anni
di esasperante, continua e preconcetta critica alla politica
sanitaria voluta da Tondo e dal centrodestra?
Se il Sistema sanitario regionale ha tenuto sul piano dei costi e
dei servizi - conclude Marini - lo si deve all'azione di governo
prudente ed equilibrata di Tondo e del centrodestra, il quale
però, a un certo punto, non poteva non porsi il problema di
garantire la sostenibilità finanziaria del sistema anche in
futuro, in un momento nel quale le risorse tendono a diminuire e
i bisogni di salute ad aumentare: porsi questi obiettivi è prova
di maturità politica, invece far finta che le esigenze di
bilancio non esistano è prova di miopia, furore ideologico
preconcetto, per non parlare di faziosità e mancanza di una
visione strategica del futuro della sanità nella nostra regione.