News


Pdl: Marini, su sanità maggioranza faziosa e senza visione strategica

07.06.2013
11:08
(ACON) Trieste, 7 giu - COM/RC - Brutto l'esordio del neo presidente della III Commissione consiliare, Franco Rotelli del PD, quando, appena eletto, ha affermato che la riforma Tondo sulla sanità sarà abolita dalla nuova maggioranza.

A pensarlo è Bruno Marini, consigliere regionale del Pdl e che di quella Commissione è componente.

Appena entrato in campo - afferma dunque Marini - il presidente della Commissione Sanità è già finito in fuorigioco. I presidenti delle Commissioni dovrebbero essere super partes, essendo espressione di tutte le forze politiche presenti in quegli organismi. Ma Franco Rotelli, forse perché troppo abituato a ruoli di vertice dove non aveva contraddittori di alcun tipo, si è subito dimenticato di questa regola e l'ha sparata grossa.

"Aboliremo la riforma sanitaria targata Tondo già nelle variazioni di bilancio di questa estate", ha affermato Rotelli alla stampa, salvo poi - fa presente ancora Marini - accortosi della colossale gaffe (il centrosinistra ha rimproverato per una legislatura intera a Tondo e alla sua Giunta di aver portato provvedimenti di riforma della sanità inseriti in leggi di bilancio, e probabilmente non aveva tutti i torti), precisare che lo faranno a settembre.

Rotelli parla a nome della maggioranza di cui fa parte o come presidente di una Commissione che finora non si è mai nemmeno riunita? - è la domanda del consigliere del Pdl.

Se nel metodo questi primi passaggi della Giunta e della maggioranza che sostiene la Serracchiani sulla sanità fanno un po' ridere e un po' piangere, sul piano del merito - non manca di sottolineare Marini - si nota che finora non c'è alcuna idea su dove si voglia andare a parare, se non abrogare, con furia talebana, un provvedimento normativo come quello voluto da Tondo che certamente costituiva una cornice istituzionale e organizzativa di un quadro che andava composto in tutti i suoi particolari, ma che aveva il pregio di andare a incidere subito su uno dei problemi principali della sanità regionale: contenere i costi senza ridurre la qualità dei servizi ai cittadini.

La riduzione delle Ass prevista dalla riforma Tondo - spiega il consigliere di opposizione - permetteva, come certificato da uno studio dell'Università Bocconi, di risparmiare già nel primo anno di attuazione 4 o 5 milioni di euro, che sarebbero aumentati a 10 nell'anno successivo per poi crescere ancora di più. Ed erano risparmi dovuti a due fattori principali: nell'immediato, alla riduzione delle figure dirigenziali e degli staff amministrativi; successivamente, quando la riorganizzazione fosse entrata a regime, le Ass avrebbero potuto perseguire economie di scala basandosi su bacini di utenza più grandi e quindi maggiormente corrispondenti a criteri di efficienza.

Se lo stesso Rotelli pare abbia affermato che "ancora nel 2012 il sistema sanitario regionale ha chiuso i propri bilanci in avanzo: la situazione non è dunque drammatica come qualcuno voleva far credere", perché allora il centrosinistra ha condotto cinque anni di esasperante, continua e preconcetta critica alla politica sanitaria voluta da Tondo e dal centrodestra?

Se il Sistema sanitario regionale ha tenuto sul piano dei costi e dei servizi - conclude Marini - lo si deve all'azione di governo prudente ed equilibrata di Tondo e del centrodestra, il quale però, a un certo punto, non poteva non porsi il problema di garantire la sostenibilità finanziaria del sistema anche in futuro, in un momento nel quale le risorse tendono a diminuire e i bisogni di salute ad aumentare: porsi questi obiettivi è prova di maturità politica, invece far finta che le esigenze di bilancio non esistano è prova di miopia, furore ideologico preconcetto, per non parlare di faziosità e mancanza di una visione strategica del futuro della sanità nella nostra regione.