Pari opportunità: convegno a Udine su disagio mentale e cura
(ACON) Udine, 18 giu - MPB - Occhi puntati sul disagio mentale
visto dalla parte delle donne, oggi a Udine, nella sede della
Regione, in via Sabbadini, con l'incontro "L'anima a fior di
pelle - Il disagio mentale: conoscere e ri-conoscere",
organizzato dalla Commissione regionale pari opportunità, durante
il quale è stata presentata anche una pubblicazione che
attraverso indicazioni e testimonianze mira a divulgare
informazioni e conoscenze su un grave problema sociale che non
può ricadere solo sulle spalle delle donne.
"Quando si manifestano situazioni di disagio mentale in famiglia
le prime a essere coinvolte sono le donne; sono anche le prime
che colgono i segnali premonitori e le prime a prendersi cura dei
familiari sofferenti, ma troppo spesso sono lasciate sole ad
affrontare i problemi, quando invece occorrerebbe trovare
condivisione in una società solidale - ha affermato la presidente
della Commissione Santa Zannier illustrando l'iniziativa e
sottolineando che la dimensione giuridica di soggetti deboli e
indifesi (anziani minorenni, disabili psichici e fisici) che si
trovino in stato di sofferenza, deve trovare concreto
riconoscimento nelle istituzioni italiane ed europee. Purtroppo,
nonostante i richiami a ridurre il rischio di esclusione sociale
- ha aggiunto - l'Europa non è ancora intervenuta con concrete
proposte di legge, mentre sostegni legislativi servirebbero per
attivare servizi pubblici essenziali.
Un appello rilanciato dalla consigliera regionale Silvana
Cremaschi, intervenuta in rappresentanza dell'amministrazione
regionale e del presidente del Consiglio Franco Iacop, la quale
ha assicurato l'attenzione delle Commissioni consiliari
evidenziando che la costruzione dei modelli organizzativi e dei
servizi deve necessariamente partire dai bisogni persone. Un
convincimento maturato nell'ascolto di tante testimonianze
raccolte anche nella propria attività professionale di medico:
lavorare per e con le persone, per far diventare punto di forza
ciò che è debolezza.
L'approccio alla salute (anche in tema di disagio mentale) e alla
cura deve tener conto della differenza di genere. La
sottolineatura, oltre che dall'assessore comunale Cinzia Del
Torre, è venuta dalla coordinatrice del gruppo di lavoro "sanità
e politiche sociali" della Commissione, Annamaria Poggioli, che
ha posto l'accento sulla solitudine nella quale le donne sono
spesso lasciate e sui pregiudizi persistenti nella società. La
barriera da abbattere è quella del silenzio, dobbiamo combattere
la paura di affermare i nostri diritti e di denunciare i nostri
disagi - ha detto Poggioli, sottolineando anche le difficoltà
che, di fronte al disagio giovanile, incontrano gli insegnanti
nel rapporto con le famiglie.
Gli approfondimenti sono stati sviluppati dagli interventi del
direttore del Dipartimento di salute mentale dell'Area vasta
Udinese, Mauro Asquini, sull'organizzazione del servizio di
salute mentale nella comunità; della responsabile del Centro di
salute mentale di Udine Sud, Maria Angela Bertoni, su come
riconoscere il disagio psichico nella comunità e come considerare
e desiderare percorsi di cura condivisi; della responsabile del
Centro di salute mentale di Tolmezzo, Tiziana Gon, sulla
resilienza al femminile, ovvero su come le donne sostengono,
accolgono e sopportano la sofferenza, con quella capacità appunto
non solo di resistere, ma di impegnarsi per non spezzarsi; infine
la voce della presidente regionale delle Associazioni dei
familiari URASAM FVG, Gabriella De Simon, che sottolineando
l'importanza del dialogo, ha anche ribadito la necessità di
lavorare sulla prevenzione che è, tra l'altro, uno dei cardini
della strategia comunitaria in materia di salute mentale.
E il messaggio che ancora una volta è emerso chiaro è che di
fronte alla sofferenza psichica e al disagio mentale bisogna
sempre porsi considerando contemporaneamente la persona e il suo
contesto ambientale, perchè è in quella relazione che si possono
fare diagnosi, svolgere cure, delineare la riabilitazione,
rafforzare le capacità relazionali dell'individuo per la sua
reintregrazione sociale, con l'obiettivo della reinclusione
piena della persona nella comunità.
Sullo sfondo, i contenuti del libro "Un passo in più. Donne e
disagio mentale a Trieste", pubblicato nel 2007 e curato dalla
giornalista Marina Silvestri - che oggi ha coordinato i lavori -
con richiami a testimonianze di familiari, del mondo della scuola
e del lavoro in esso contenute, compreso il brano "L'anima a fior
di pelle" di Elisa Corsi che ha dato il titolo all'incontro
odierno.