II Comm: audizione assessore Bolzonello su crisi aziendali
(ACON) Trieste, 19 giu - RC - Il periodo è talmente nero e
difficile che c'è chi mi ha definito il becchino delle imprese,
ovvero colui che è presente al loro decesso. Il paragone non è
affatto divertente, ma purtroppo rende molto bene la grave
situazione che sta vivendo la realtà produttiva del Friuli
Venezia Giulia e dell'Italia intera.
Ha esordito così, l'assessore regionale Sergio Bolzonello,
all'audizione che in II Commissione consiliare, presieduta da
Alessio Gratton (SEL), lo ha visto raccontare lo stato di salute
delle imprese medio-grandi ubicate nelle quattro province e dove
le cifre parlano di numerosi lavoratori in cassa integrazione o
in mobilità quando non licenziati, non dimenticando comunque che
il tessuto è fatto soprattutto di piccole aziende.
Il messaggio di Bolzonello è poi volto alla positività: non
possiamo pensare di avvitarci in una depressione generale - ha
detto il vicepresidente della Regione - dove non si trova la
forza di affrontare le problematicità, perchè va ricordato che ci
sono anche aziende e comparti che funzionano. Dobbiamo avere le
capacità di aprire nuovi fronti.
L'elenco delle aziende in crisi fatto dall'assessore non ha
tralasciato nessuno, ma è stato soprattutto lo spunto per
affermare l'esigenza di continuare sull'esempio del confronto
avvenuto martedì a Pordenone con sindacati e datori di lavoro,
confronto che avrà un seguito a Udine, Gorizia e Trieste per
arrivare a un tavolo regionale che faccia la sintesi delle varie
proposte che nasceranno dai quattro incontri. Intanto già si
sente l'esigenza di burocratizzazione e di dimezzamento dei tempi
delle istruttorie, che dovranno passare da 180 a 90 giorni. Come
Regione siamo parte di un sistema unico - ha detto Bolzonello -
che deve riuscire a traghettare la nostra imprenditoria e la
nostra comunità oltre questi momenti di crisi.
E dopo aver parlato di realtà note come Ferriera di Servola,
Salumi Masè, Cartiera Burgo, Selex, Cartiera Romanello, Safilo,
Caffaro, Bernardi, Electrolux, Domino e aver preannunciato
verifiche per diverse di tali aziende e relativi livelli
occupazionali, Bolzonello, utilizzando l'esempio della Italiana
Membrane di Pasiano di Pordenone, impresa competitiva sul mercato
internazionale ma che avrebbe bisogno di una merchant bank per
trovare i soggetti interessati a farvi parte, ha spiegato come
diventa importante che una finanziaria regionale come Friulia
diventi proprio quella merchant bank di cui molte imprese hanno
bisogno per restare sul mercato, aiutarle a trovare gli
acquirenti strategici per il loro futuro.
A seguire, il presidente Gratton ha annunciato l'intenzione di
organizzare il metodo operativo della II Commissione coordinando
sempre il settore delle politiche del lavoro con quello delle
politiche per le imprese, cosa che avverrà già martedì prossimo,
25 giugno, quando ci sarà la riunione a seguire della seduta
d'Aula alla presenza dell'assessore Loredana Panariti.
Enzo Marsilio (PD) ha poi suggerito di organizzare, nelle
prossime settimane, degli incontri con gli assessori regionali di
riferimento sulle questioni settoriali, guardando anche a cosa si
può attingere dai Fondi comunitari strutturali e verificando la
pianificazione dei prossimi anni attraverso agenzie come
TurismoFVG.
Alessandro Colautti (Pdl) ha difeso le scelte della passata
legislatura e i mezzi utilizzati per affrontare la crisi
economica. Ha affermato che è necessario chiedersi, attraverso
una riflessione che deve riguardare tutti, anche gli enti
camerali, perché il Friuli Venezia Giulia registri una crisi
tanto pesante e fare un ragionamento complessivo in Aula per
arrivare a decisioni e interventi da mettere in campo in tempi
rapidi e che siano di veloce applicazione.
Renata Bagatin (PD) ha sostenuto che va bene incontrarsi e fare
il monitoraggio mensile, ma l'appuntamento in Aula non deve
essere di mera analisi di un problema noto a tutti, bensì deve
avvenire dopo che sono state analizzate in Commissione delle
proposte che portino a soluzioni il più possibile immediate.
Analizzare, ad esempio, il tema della liquidità e Mediocredito,
come può intervenire Friulia, come finanziare non a pioggia ma
solo le imprese meritevoli; considerare il manifatturiero, ma
senza tralasciare turismo e agricoltura.
Per Cristian Sergo (M5S), invece, le analisi servono per non
incappare negli errori passati. Quanto a come trovare i fondi,
bisogna ad esempio far cessare gli sprechi oppure seguire
l'esempio dei consiglieri regionali di M5S e rinunciare a una
parte degli emolumenti da mettere in un fondo per il
microcredito. Inoltre, ha chiesto la salvaguardia dei
commercianti attraverso lo stop all'apertura dei grandi centri
commerciali, già troppo numerosi quando i piccoli stanno morendo
tutti.
Anche Enio Agnola (PD) ha chiesto un confronto non convenzionale
con le categorie e strumenti come la semplificazione burocratica.
I rischi non sono legati a settori di produzione specifici o a
parti di territorio specifiche, ma oggi sono molte le realtà che
stanno pensando se è il caso di dislocare oltre confine. La
mancanza di pianificazione, anche ambientale, ha portato solo
delle perdite.
Gino Gregoris (Citt), dopo aver criticato l'elenco asettico
dell'assessore Bolzonello (non occorre fare Commissioni per
questo, basta una mail) ha sostenuto l'importanza di conoscere
tutti gli strumenti che la Regione può mettere in campo per la
salvaguardia delle imprese, strumenti vecchi e nuovi. E se questa
è la voce più pesante su cui si deve intervenire, allora che in
Finanziaria si abbia il coraggio di sacrificare altri settori e
si prendano decisioni velocemente.
Daniele Gerolin (PD) ha affermato la necessità di mantenere in
vita le imprese esistenti, però al contempo creare attrattiva per
quelle straniere. Ma perché ciò avvenga, ci vogliono gli
incentivi giusti visto che da noi i costi dell'energia sono doppi
dell'Austria e il nostro sistema delle autorizzazioni è
complesso. Gli sconti all'IVA, poi, non possono andare solo alle
imprese che hanno bilanci in utile e fanno nuove assunzioni,
perchè allora non vanno a nessuna: bisogna cercare altre vie o le
aziende dislocheranno.
(foto; immagini tv)