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II Comm: audizione assessore Bolzonello su crisi aziendali

19.06.2013
13:41
(ACON) Trieste, 19 giu - RC - Il periodo è talmente nero e difficile che c'è chi mi ha definito il becchino delle imprese, ovvero colui che è presente al loro decesso. Il paragone non è affatto divertente, ma purtroppo rende molto bene la grave situazione che sta vivendo la realtà produttiva del Friuli Venezia Giulia e dell'Italia intera.

Ha esordito così, l'assessore regionale Sergio Bolzonello, all'audizione che in II Commissione consiliare, presieduta da Alessio Gratton (SEL), lo ha visto raccontare lo stato di salute delle imprese medio-grandi ubicate nelle quattro province e dove le cifre parlano di numerosi lavoratori in cassa integrazione o in mobilità quando non licenziati, non dimenticando comunque che il tessuto è fatto soprattutto di piccole aziende.

Il messaggio di Bolzonello è poi volto alla positività: non possiamo pensare di avvitarci in una depressione generale - ha detto il vicepresidente della Regione - dove non si trova la forza di affrontare le problematicità, perchè va ricordato che ci sono anche aziende e comparti che funzionano. Dobbiamo avere le capacità di aprire nuovi fronti.

L'elenco delle aziende in crisi fatto dall'assessore non ha tralasciato nessuno, ma è stato soprattutto lo spunto per affermare l'esigenza di continuare sull'esempio del confronto avvenuto martedì a Pordenone con sindacati e datori di lavoro, confronto che avrà un seguito a Udine, Gorizia e Trieste per arrivare a un tavolo regionale che faccia la sintesi delle varie proposte che nasceranno dai quattro incontri. Intanto già si sente l'esigenza di burocratizzazione e di dimezzamento dei tempi delle istruttorie, che dovranno passare da 180 a 90 giorni. Come Regione siamo parte di un sistema unico - ha detto Bolzonello - che deve riuscire a traghettare la nostra imprenditoria e la nostra comunità oltre questi momenti di crisi.

E dopo aver parlato di realtà note come Ferriera di Servola, Salumi Masè, Cartiera Burgo, Selex, Cartiera Romanello, Safilo, Caffaro, Bernardi, Electrolux, Domino e aver preannunciato verifiche per diverse di tali aziende e relativi livelli occupazionali, Bolzonello, utilizzando l'esempio della Italiana Membrane di Pasiano di Pordenone, impresa competitiva sul mercato internazionale ma che avrebbe bisogno di una merchant bank per trovare i soggetti interessati a farvi parte, ha spiegato come diventa importante che una finanziaria regionale come Friulia diventi proprio quella merchant bank di cui molte imprese hanno bisogno per restare sul mercato, aiutarle a trovare gli acquirenti strategici per il loro futuro.

A seguire, il presidente Gratton ha annunciato l'intenzione di organizzare il metodo operativo della II Commissione coordinando sempre il settore delle politiche del lavoro con quello delle politiche per le imprese, cosa che avverrà già martedì prossimo, 25 giugno, quando ci sarà la riunione a seguire della seduta d'Aula alla presenza dell'assessore Loredana Panariti.

Enzo Marsilio (PD) ha poi suggerito di organizzare, nelle prossime settimane, degli incontri con gli assessori regionali di riferimento sulle questioni settoriali, guardando anche a cosa si può attingere dai Fondi comunitari strutturali e verificando la pianificazione dei prossimi anni attraverso agenzie come TurismoFVG.

Alessandro Colautti (Pdl) ha difeso le scelte della passata legislatura e i mezzi utilizzati per affrontare la crisi economica. Ha affermato che è necessario chiedersi, attraverso una riflessione che deve riguardare tutti, anche gli enti camerali, perché il Friuli Venezia Giulia registri una crisi tanto pesante e fare un ragionamento complessivo in Aula per arrivare a decisioni e interventi da mettere in campo in tempi rapidi e che siano di veloce applicazione.

Renata Bagatin (PD) ha sostenuto che va bene incontrarsi e fare il monitoraggio mensile, ma l'appuntamento in Aula non deve essere di mera analisi di un problema noto a tutti, bensì deve avvenire dopo che sono state analizzate in Commissione delle proposte che portino a soluzioni il più possibile immediate. Analizzare, ad esempio, il tema della liquidità e Mediocredito, come può intervenire Friulia, come finanziare non a pioggia ma solo le imprese meritevoli; considerare il manifatturiero, ma senza tralasciare turismo e agricoltura.

Per Cristian Sergo (M5S), invece, le analisi servono per non incappare negli errori passati. Quanto a come trovare i fondi, bisogna ad esempio far cessare gli sprechi oppure seguire l'esempio dei consiglieri regionali di M5S e rinunciare a una parte degli emolumenti da mettere in un fondo per il microcredito. Inoltre, ha chiesto la salvaguardia dei commercianti attraverso lo stop all'apertura dei grandi centri commerciali, già troppo numerosi quando i piccoli stanno morendo tutti.

Anche Enio Agnola (PD) ha chiesto un confronto non convenzionale con le categorie e strumenti come la semplificazione burocratica. I rischi non sono legati a settori di produzione specifici o a parti di territorio specifiche, ma oggi sono molte le realtà che stanno pensando se è il caso di dislocare oltre confine. La mancanza di pianificazione, anche ambientale, ha portato solo delle perdite.

Gino Gregoris (Citt), dopo aver criticato l'elenco asettico dell'assessore Bolzonello (non occorre fare Commissioni per questo, basta una mail) ha sostenuto l'importanza di conoscere tutti gli strumenti che la Regione può mettere in campo per la salvaguardia delle imprese, strumenti vecchi e nuovi. E se questa è la voce più pesante su cui si deve intervenire, allora che in Finanziaria si abbia il coraggio di sacrificare altri settori e si prendano decisioni velocemente.

Daniele Gerolin (PD) ha affermato la necessità di mantenere in vita le imprese esistenti, però al contempo creare attrattiva per quelle straniere. Ma perché ciò avvenga, ci vogliono gli incentivi giusti visto che da noi i costi dell'energia sono doppi dell'Austria e il nostro sistema delle autorizzazioni è complesso. Gli sconti all'IVA, poi, non possono andare solo alle imprese che hanno bilanci in utile e fanno nuove assunzioni, perchè allora non vanno a nessuna: bisogna cercare altre vie o le aziende dislocheranno.

(foto; immagini tv)