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Pdl: Colautti replica su ricorso elettorale del Pdl

24.06.2013
17:08
(ACON) Trieste, 24 giu - COM/AB - "Il capogruppo del PD Shaurli cerca di minimizzare, in una nota, il contenuto del ricorso di esponenti del centrodestra per ragioni che ci appaiono più che evidenti. Tuttavia meraviglia che, a fronte di vari riscontri oggettivi rilevati e puntualmente elencati nel ricorso, egli non manifesti con chiarezza il desiderio, anche da parte loro, di accertare gli errori per dissipare ogni dubbio circa l'effettivo risultato. Se così non è, ciò non fa che avallare ancora di più la legittima richiesta formulata dai ricorrenti, il cui intento, come pare ora chiaro a tutti, non è affatto destituito di fondamento reale, ma tende a garantire un principio di valenza costituzionale che è quello della corretta espressione del voto del cittadino elettore".

Così il capogruppo Pdl in Consiglio regionale Alessandro Colautti replica alle dichiarazioni del capogruppo del PD Cristiano Shaurli.

"Anche il collega del PD Shaurli - evidenzia Colautti - dovrebbe rilevare, in ogni caso, l'esigenza di rimediare a una complicazione della legge elettorale regionale fatta dal centrosinistra che rende all'elettore più complicato l'esercizio del voto; prova ne sia il ripetersi dell'anomalia dei voti nulli, volontà che già nel 2008 il Pdl esplicitò con una proposta di legge rimasta ferma in Commissione. Vedasi, ad esempio, l'inutilità di un simbolo anche a fianco del candidato presidente, che genera solo inutile confusione e che ha causato, sia nel 2008 che nel 2013, molte migliaia di volti di lista andati perduti. Altrettanto dicasi per indicazioni ai presidenti di seggio non pienamente volte al recepimento della volontà dell'elettore, che la legge, tuttavia, raccomanda".

"A tal fine appare illuminante il risultato del riesame da parte della Commissione elettorale regionale delle schede contestate, che solo in parte ha confermato voti nulli, e a seguito del quale il divario tra i due candidati presidenti si è ridotto considerevolmente a favore del candidato Renzo Tondo. Non è vero, come afferma Shaurli, che viene chiesto il riconteggio di tutte le nulle, ma solo di quelle per cui i verbali relativi a seggi puntualmente elencati non riportano il riscontro tra schede nulle e voti nulli, specificandone per questi la causa".

"Shaurli, inoltre, minimizza - prosegue l'esponente del Pdl - sui 7.000 voti che mancano rispetto al numero dei votanti, confermandone tuttavia l'entità; per noi, invece, è un fatto di estrema gravità, così come ci siano buste vuote che non contengano le schede contestate, come rilevato dalla stessa Commissione elettorale, che non ha potuto in questo caso riesaminarle. Ma nel ricorso sono anche puntualmente specificate, come per tutte le altre voci, le sezioni per le quali dai ricorrenti viene contestata la mancanza nei verbali di 412 voti a Tondo". "La differenza a ora, tra i due candidati, è di soli 1.951 voti e questo credo renda chiara la ragione e la mancanza di volontà del centrosinistra a favorire il riesame, anche se limitatamente a quanto richiesto, a fronte di cause oggettive, come è giusto che sia. La tesi che non serve fare chiarezza sul risultato effettivo perché l'elettorato avrebbe manifestato, a prescindere dal dato reale, una volontà di cambiamento - conclude Colautti - ci pare davvero una tesi politica peregrina sotto ogni aspetto".