CR: presidente Iacop commemora Vinicio Turello (1)
(ACON) Trieste, 25 giu - MPB - Il presidente del Consiglio
regionale Franco Iacop ha aperto la seduta d'Aula commemorando la
figura dell'avvocato Vinicio Turello, già presidente del
Consiglio regionale e poi della Regione, scomparso lo scorso 17
giugno all'età di 83 anni.
Ricordandone la nascita a Bicinicco, nel 1930, Iacop ha
sottolineato che "Turello, durante la sua quarantennale attività
politica e professionale conobbe il Friuli rurale,
l'industrializzazione, il terremoto del 1976, il processo di
ricostruzione, la crisi dei partiti dell'ultimo scorcio del
secolo scorso".
"Il suo impegno amministrativo era iniziato da giovane
universitario, prima come vicesindaco e poi sindaco del paese
natale, esperienza indispensabile per capire come coniugare le
esigenze di una Comunità rurale con l'attività politica ai
livelli più alti che ricoprì come esponente della Democrazia
Cristiana, alla quale si era iscritto nel 1948 dopo l'adesione
all'Azione Cattolica.
"Da allora il suo impegno è stato al servizio della pubblica
amministrazione, ricoprendo le maggiori cariche pubbliche
regionali, fino a guidare la Giunta del Friuli Venezia Giulia. Fu
presidente della Provincia di Udine dal 1967 al 1978, quando fu
eletto in Consiglio regionale, e in quella veste fu uno dei
protagonisti dell'emergenza e della prima opera di ricostruzione
del patrimonio scolastico danneggiato dal sisma e impostato molti
dei cantieri che portarono alla messa in sicurezza e
all'ammodernamento della rete viaria provinciale.
"Nel 1983 venne eletto presidente del Consiglio e l'anno
successivo entrò a far parte, come assessore all'artigianato,
cooperazione ed emigrazione, dell'esecutivo guidato da Adriano
Biasutti e nel 1992, in seguito alle dimissioni di quest'ultimo,
venne eletto presidente della Giunta, rendendosi protagonista -
in un momento di grandi difficoltà - di una significativa
riduzione dei costi della politica e dell'apparato burocratico.
"Il momento più alto del suo impegno è coinciso con la crisi
della Democrazia Cristiana, forza politica in cui aveva sempre
militato e nei cui valori ha sempre creduto fermamente.
"Vinicio Turello è stato un riferimento per generazioni di
politici e amministratori locali, senza mai prevaricare, senza
dimostrarsi invadente, dispensando consigli e opinioni con toni
pacati, con un tratto umano di grande disponibilità e
comprensione verso le ragioni degli altri.
"Nei momenti difficili della diaspora del suo partito e della
caduta della cosiddetta Prima Repubblica seppe dimostrare la
determinazione di una persona affermatasi partendo
dall'insegnamento dei valori e della cultura del mondo contadino
dove era cresciuto, improntato alla semplicità, al buon senso, al
pragmatismo.
"Amava interpretare una frase di Seneca il giovane: 'Mi spezzo ma
non mi piego'. Una sorta di testamento che riprese in un libro
sulle sue esperienze politiche, ribadendo come fosse rimasto
coerente nelle sue azioni con i principi dell'impegno giovanile.
'Quando il vento è cambiato - sottolineò - non mi sono accodato e
mi sono fatto da parte: non rinnego il passato, rifarei tutto, ne
valeva la pena'.
"All'impegno politico-amministrativo Turello ha sempre unito
l'attività professionale di avvocato, che non ha mai abbandonato,
così come ha mantenuto la carica di presidente del Centro
internazionale per le scienze meccaniche di Udine (SISM) che
aveva contribuito a fondare con grande intuizione, ben prima
dell'istituzione dell'Università degli studi di Udine, e al quale
ha dedicato generosa passione convinto che la ricerca e
l'innovazione tecnologica potevano aprire nuove opportunità per
lo sviluppo della Regione.
"L'impegno politico di Turello -ha concluso Iacop - è stato
sempre caratterizzato da un valore di professionalità che si
traduceva nel bisogno di trasferire conoscenze e passioni nelle
istituzioni in cui ha operato, non seguendo canoni di
appartenenza politica, ma privilegiando i rapporti umani e il
rispetto per le idee altrui".
(immagini tv)
(segue)