I e II Comm: lavoro e occupazione, interventi dei consiglieri (3)
(ACON) Trieste, 25 giu - AB - Nel dibattito che ne è seguito,
Renzo Tondo (Misto) ha preso atto di due cose che vorrebbe
fossero ribadite: il Friuli Venezia Giulia è la seconda regione
in Italia per capacità di spesa del Fondo sociale europeo, e
allora l'Amministrazione precedente non ha fatto poi così male;
la crisi non è tutta colpa della politica, e allora per venirne
fuori dovrà prevalere il senso di responsabilità di tutti.
Per Renata Bagatin (PD) è giunto il tempo delle proposte
operative, dove ognuno dovrà dare qualcosa, le imprese, le
organizzazioni sindacali, la politica. Non può essere che le
aziende e i loro lavoratori si sentano soli, dovremo coinvolgere
anche le comunità perché la crisi investe tutti.
Abbiamo una condizione di disparità rispetto ai Paesi confinanti,
così Riccardo Riccardi (Pdl), e allora dovremmo mettere assieme
tutte le regioni che subiscono questa situazione. Nelle dinamiche
di natura economica - ha aggiunto - il pubblico deve
riappropriarsi di questo spazio e assumersi le sue
responsabilità: la riforma delle partecipate può diventare
l'occasione propizia per avviare questo percorso.
Quando vi è una situazione di grave crisi come l'attuale, per
Mauro Travanut (PD) spetta alla classe politica definire il
taglio di quel che si vuole, trovando spazi comuni per risolvere
i problemi. E le variazioni di bilancio potrebbero essere un
primo tracciato di sostanza.
Enio Agnola (PD) ha auspicato, in un momento di risorse limitate,
che si possa ritrovare la capacità di selezionare. Accanto a ciò
la Regione dovrà assolutamente ammodernare il suo sistema
istituzionale, senza il quale non si può costruire alcun tipo di
rilancio, così come dovrà essere ammodernato il sistema del
credito.
A giudizio di Renzo Liva (PD) la politica deve fare tutto ciò che
è in suo potere per rendere un'area più produttiva, competitiva e
per renderla attrattiva nei confronti degli investitori. In
questo contesto ognuno deve recitare la sua parte, la politica,
l'impresa, il credito.
I tempi delle risposte della pubblica amministrazione - ha
evidenziato Enzo Marsilio (PD) - non sono in linea con le
esigenze del mondo del lavoro e così viene a mancare il clima di
fiducia. Il dato della capacità di spesa riferito al Fondo
sociale europeo non basta, ci sono altri programmi europei dove
siamo drammaticamente lenti. Per quanto riguarda gli
ammortizzatori sociali, i lavoratori che ne beneficiano
garantiscano alcune ore al giorno di lavori socialmente utili.
Riusciremo a dare un contributo a questa grave crisi, ha
affermato Pietro Paviotti (Citt), se saremo capaci di stilare un
documento con indicazioni concrete, poche cose ma realizzabili,
priorità. Dove rivolgere le attenzioni? Verso il sostegno
all'impresa, la limitazione della burocrazia, le infrastrutture e
i trasporti come volano per l'occupazione.
In termini di azioni concrete e veloci, così Elena Bianchi (M5S),
la riduzione dei costi della politica ci dà due possibilità
immediate: recuperare risorse da reimpiegare subito attraverso
gli strumenti che già ci sono e affrontare in maniera più ampia
il problema dei costi della macchina burocratica.
L'agroalimentare e il turismo sono settori da incentivare tenendo
conto anche dell'aspetto culturale.
Per Gino Gregoris (Citt) gli interventi regionali possono essere
di portata limitata e in questo contesto bisogna pensare a come
ottimizzarli, cercando di aiutare chi produce lavoro e di
attirare nuovi investitori.
A giudizio di Cristian Sergo (M5S) questa regione ha un problema
dovuto al gran numero e al proliferare di centri commerciali, ai
quali bisognerebbe avere il coraggio di dare uno stop immediato.
Invece di guardare a pochi nuovi posti di lavoro, si dovrebbe
pensare ai tanti che vengono persi con la chiusura di molte
piccole attività. Ha inoltre auspicato una rapida conclusione
dell'iter per il passaggio di Sappada al Friuli Venezia Giulia,
comune che ha potenzialità turistiche di assoluto livello.
Luca Ciriani (Pdl) ha chiesto delucidazioni sulla riforma degli
ammortizzatori sociali e sul reddito di cittadinanza, tema che
distingue le posizioni di centrodestra e centrosinistra.
Il senso di questa iniziativa politica, ha quindi precisato
Alessandro Colautti (Pdl), è riferito alla consapevolezza della
drammaticità della situazione, che ognuno deve affrontare con
senso di responsabilità superando talune posizioni e abbattendo i
tempi morti. Dobbiamo quindi valutare subito se siamo nelle
condizioni di individuare gli strumenti che la specialità ci ha
dato per affrontare l'emergenza lavoro e occupazione. È questo il
contributo che vogliamo dare a un problema così importante.
(fine)