Tavolo costi politica: a Udine la prima riunione
(ACON) Udine, 26 giu - MPB - Il tavolo per le riforme dei costi
della politica, convocato nella sede udinese della Regione dal
presidente del Consiglio Franco Iacop per delineare le prime
indicazioni operative, ha già fissato il prossimo appuntamento,
per venerdì della prossima settimana, 5 luglio, alle 11 sempre a
Udine.
L'obiettivo - ha detto Iacop - è arrivare alla definizione di un
progetto di legge a firma dei capigruppo da sottoporre al vaglio
dell'Aula nella sessione di fine luglio per definire la partita
nel suo complesso. Conterrà infatti tutti e quattro i punti
fondanti del Decreto Monti che riguardano i compensi dei
consiglieri, ovvero la questione delle indennità nelle varie
articolazioni, il trattamento di fine rapporto, la parte relativa
al sistema previdenziale, il capitolo riguardante il
finanziamento ai Gruppi consiliari.
E proprio nei Gruppi in questa settimana di tempo si svilupperà
la riflessione in vista del nuovo appuntamento.
Riunione positiva quella odierna - è stato il giudizio del
presidente Iacop che in apertura, presente la presidente della
Regione Debora Serracchiani insieme con l'assessore Gianni
Torrenti, aveva tracciato un quadro dei dati di partenza. Non
trascurando di sottolineare l'impegno a offrire un riscontro per
quanto riguarda il dato qualitativo e non solo quantitativo della
politica, e contrastare il facile collegamento con l'idea di
politica come luogo di privilegi.
Quanto ai parametri da adottare, i riferimenti presentati ai
componenti il tavolo prendono spunto dagli impegni assunti dalla
maggioranza regionale nella campagna elettorale: per quanto
riguarda l'indennità di presenza il riferimento è all'indennità
del sindaco di Comune capoluogo, e con una previsione di compenso
omnicomprensivo al consigliere per le spese connesse
all'esercizio del proprio mandato. In più, una riduzione
percentuale delle indennità di carica per funzioni specifiche.
Il tutto - è stato sottolineato - renderà unitaria e trasparente
la spesa relativa ai compensi dei consiglieri, producendo un
risparmio significativo dei costi, per altro già ridimensionati
con la riduzione del numero dei consiglieri da 60 a 49.
Nel limite, quindi, degli importi previsti dal Decreto Monti il
Friuli Venezia Giulia assumerà un profilo di significativa
virtuosità nel contesto del sistema delle Regioni italiane.
Non sono mancate domande di chiarimento poste dai consiglieri nei
loro interventi. Alessandro Colautti, capogruppo Pdl,
sottolineando che il Friuli Venezia Giulia già oggi si pone nel
panorama nazionale come una Regione virtuosa per un percorso
avviato già la scorsa legislatura, si è detto però contrario a
una visione notarile della politica; Roberto Di Piazza,
capogruppo di Autonomia Responsabile, ha sottolineato
l'importanza di valorizzare gli aspetti del merito per stimolare
tutti a dare il massimo sul territorio; Mara Piccin, capogruppo
LN, ha auspicato il massimo impegno in un lavoro di squadra di
maggioranza e opposizione; Cristiano Shaurli, capogruppo PD, pur
convinto che non sia tagliando stipendi e indennità che si potrà
ridare fiato alla politica, ha sottolineato l'importanza di fare
quanto prima queste scelte; Decreto Monti un punto di equilibrio
per Pietro Paviotti, capogruppo Cittadini, che per quanto
riguarda i Gruppi ha auspicato la possibilità di mantenere il
numero degli addetti; Elena Bianchi, capogruppo M5S, pur
d'accordo sul tavolo, ha ribadito la posizione conosciuta del suo
movimento; per Giulio Lauri, capogruppo SEL, il problema maggiore
è restituire dignità alla politica che ha perso la sua efficacia,
e per questo servono anche scelte simboliche, altrimenti saremo
muti sulla possibilità di offrire proposte di cambiamento.
È inoltre intervenuto il vicepresidente del Consiglio Paride
Cargnelutti, (presente anche il vicepresidente Igor Gabrovec),
per sottolineare la necessità per i consiglieri di fare la
propria parte in un momento difficile per famiglie e disoccupati,
con una partecipazione responsabile senza delegittimazione,
poichè i costi della politica sono anche altri.
Tutti, infine, hanno manifestato la convinzione di proseguire
unitariamente il lavoro del tavolo, certi che la risposta a
questa rilevante questione non possa che essere trovata nella
massima condivisione possibile.
(foto; immagini tv)