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Citt: 7 proposte per ridurre i costi della politica regionale

01.07.2013
16:05
(ACON) Trieste, 1 lug - COM/MPB - Una nota del Gruppo consiliare regionale dei Cittadini fa sapere che la riduzione dei costi della politica è al centro delle 7 proposte che i Cittadini porteranno, quale contributo, al vertice di maggioranza in calendario per venerdì prossimo e nella seduta di luglio del Consiglio regionale, chiedendo di discuterle.

I punti riguardano, in sintesi, l'indennità dei consiglieri regionali da equiparare a quella del sindaco delle città capoluogo; la riforma dell'indennità di fine mandato, fissando il limite minimo di 10 anni di esercizio di consigliere regionale ai fini del riconoscimento della stessa; l'abrogazione dell'anticipazione dell'erogazione dell'indennità di fine mandato; l'elevazione a 65 anni, con effetto immediato, dell'età minima per il godimento del vitalizio da parte degli ex consiglieri, escludendo ogni possibilità di anticipazione; l'abolizione del vitalizio a partire dalla legislatura in corso; l'introduzione di un contributo di solidarietà sugli assegni vitalizi degli ex consiglieri e degli altri aventi diritto; infine, l'introduzione del divieto di cumulo del vitalizio con qualsiasi emolumento, indennità, stipendio a carico dell'Amministrazione regionale o altra Amministrazione, Ente o Istituzione pubblici.

"Dopo una legislatura che ha fatto finta di affrontare il problema e dopo una campagna elettorale che ha avuto al centro del dibattito la necessità di una risposta seria e rigorosa in merito ai costi della politica - con inequivocabili impegni di tutti i candidati e di tutte le liste, sarebbe insopportabile -si legge nella nota - se prevalesse ancora una volta un chiacchiericcio inconcludente.

"Sin dal 2003, dal loro approdo in Consiglio regionale, i Cittadini hanno presentato emendamenti e proposte di legge per realizzare un robusto, strutturale taglio ai costi della politica. Emendamenti e proposte di volta in volta bocciati o ritirati con la promessa dei partiti di mettersi attorno a un tavolo per decidere dove e come sforbiciare.

"Sappiamo come è andata a finire, con riforme abortite sul nascere e aggiustamenti fatti solo per mitigare l'indignazione montante. Tra rinvii e richiami ai diritti acquisiti non se n'è fatto nulla.

"Rispetto al contributo di solidarietà richiesto agli ex consiglieri regionali, potrebbe anche esserci qualcuno che invoca la garanzia costituzionale dei cosidetti "diritti acquisiti". Ne abbiamo avuto un'anteprima, del resto, nei ricorsi proposti da alcuni ex parlamentari non appena il Parlamento ha messo mano ai loro vitalizi.

"Ricordiamo che con la riforma delle pensioni varata dal Governo Monti, la famosa riforma Fornero, i diritti acquisiti della generalità dei lavoratori sono stati cancellati in nome dell'emergenza economica e non a caso inseriti nel decreto chiamato "Salva Italia". Né va taciuto il fatto che, per pagare i vitalizi, nel bilancio della Regione è iscritta stabilmente una spesa che supera gli 8 milioni l'anno.

"In una fase storica nella quale siamo tutti chiamati a dare il nostro contributo per salvare l'Italia, nessuno può chiamarsi fuori, a partire da chi ha speso gran parte della sua vita nelle Istituzioni".