Citt: 7 proposte per ridurre i costi della politica regionale
(ACON) Trieste, 1 lug - COM/MPB - Una nota del Gruppo
consiliare regionale dei Cittadini fa sapere che la riduzione dei
costi della politica è al centro delle 7 proposte che i Cittadini
porteranno, quale contributo, al vertice di maggioranza in
calendario per venerdì prossimo e nella seduta di luglio del
Consiglio regionale, chiedendo di discuterle.
I punti riguardano, in sintesi, l'indennità dei consiglieri
regionali da equiparare a quella del sindaco delle città
capoluogo; la riforma dell'indennità di fine mandato, fissando il
limite minimo di 10 anni di esercizio di consigliere regionale ai
fini del riconoscimento della stessa; l'abrogazione
dell'anticipazione dell'erogazione dell'indennità di fine
mandato; l'elevazione a 65 anni, con effetto immediato, dell'età
minima per il godimento del vitalizio da parte degli ex
consiglieri, escludendo ogni possibilità di anticipazione;
l'abolizione del vitalizio a partire dalla legislatura in corso;
l'introduzione di un contributo di solidarietà sugli assegni
vitalizi degli ex consiglieri e degli altri aventi diritto;
infine, l'introduzione del divieto di cumulo del vitalizio con
qualsiasi emolumento, indennità, stipendio a carico
dell'Amministrazione regionale o altra Amministrazione, Ente o
Istituzione pubblici.
"Dopo una legislatura che ha fatto finta di affrontare il
problema e dopo una campagna elettorale che ha avuto al centro
del dibattito la necessità di una risposta seria e rigorosa in
merito ai costi della politica - con inequivocabili impegni di
tutti i candidati e di tutte le liste, sarebbe insopportabile -si
legge nella nota - se prevalesse ancora una volta un
chiacchiericcio inconcludente.
"Sin dal 2003, dal loro approdo in Consiglio regionale, i
Cittadini hanno presentato emendamenti e proposte di legge per
realizzare un robusto, strutturale taglio ai costi della
politica. Emendamenti e proposte di volta in volta bocciati o
ritirati con la promessa dei partiti di mettersi attorno a un
tavolo per decidere dove e come sforbiciare.
"Sappiamo come è andata a finire, con riforme abortite sul
nascere e aggiustamenti fatti solo per mitigare l'indignazione
montante. Tra rinvii e richiami ai diritti acquisiti non se n'è
fatto nulla.
"Rispetto al contributo di solidarietà richiesto agli ex
consiglieri regionali, potrebbe anche esserci qualcuno che invoca
la garanzia costituzionale dei cosidetti "diritti acquisiti". Ne
abbiamo avuto un'anteprima, del resto, nei ricorsi proposti da
alcuni ex parlamentari non appena il Parlamento ha messo mano ai
loro vitalizi.
"Ricordiamo che con la riforma delle pensioni varata dal Governo
Monti, la famosa riforma Fornero, i diritti acquisiti della
generalità dei lavoratori sono stati cancellati in nome
dell'emergenza economica e non a caso inseriti nel decreto
chiamato "Salva Italia". Né va taciuto il fatto che, per pagare i
vitalizi, nel bilancio della Regione è iscritta stabilmente una
spesa che supera gli 8 milioni l'anno.
"In una fase storica nella quale siamo tutti chiamati a dare il
nostro contributo per salvare l'Italia, nessuno può chiamarsi
fuori, a partire da chi ha speso gran parte della sua vita nelle
Istituzioni".