M5S: Frattolin a convegno a Cordenons su utilizzo biomasse
(ACON) Trieste, 7 lug - COM/AB - Il consigliere regionale M5S
Eleonora Frattolin ha partecipato, al Circolo culturale Aldo Moro
di Cordenons, a un convegno organizzato dal MoVimento 5 Stelle di
Pordenone sull'utilizzo delle biomasse, dal quale sono emersi
interessanti contenuti.
Relatori del convegno, il perito Graziano Ganzit, agricoltore, ex
presidente Aprobio ed esperto di agricoltura sostenibile, Roberto
Miglioranza del comitato di San Foca che si batte contro
l'installazione di una nuova centrale nella piccola frazione di
San Quirino e la stessa Frattolin, che ha esordito spiegando che
"l'incontro è nato con l'intento di raccogliere le preoccupazioni
dei cittadini sulla nocività di questi impianti, e di molti
amministratori che si sentono disorientati davanti alla normativa
regionale di settore. Al momento - ha precisato Frattolin - la
decisione sulle autorizzazioni è totalmente delegata ai sindaci,
ma non pare che questi abbiano sempre le conoscenze o,
quantomeno, le informazioni sufficienti a valutarne l'impatto e
le conseguenze sul territorio. L'ultimo stop, per fortuna, è
arrivato pochi giorni fa proprio dal Comune di Cordenons, che ha
stoppato un impianto biogas sul territorio magredile".
L'approfondimento delle soglie critiche (sotto 1 megawatt non è
necessaria la valutazione di impatto ambientale) è stato uno dei
tempi principali della discussione, perché un conto sono i
piccoli impianti aziendali che riciclano i sottoprodotti e gli
scarti aziendali, altro conto sono i megaimpianti che si vanno
ovunque profilando sotto mentite spoglie. Un ulteriore punto di
approfondimento è stato quello sugli effetti dell'uso del
digestato come fertilizzante, in termini di pericolosità per la
salute e di irreversibile impoverimento dei terreni.
Graziano Ganzit, dopo un rapido riepilogo su agricoltura
sostenibile e questione Ogm, ha posto invece l'accento sull'ormai
ineluttabile asservimento degli agricoltori alle logiche delle
grandi aziende. "In un mondo post industriale sempre più in
crisi, dove il riappropriarsi dell'agricoltura costituirebbe per
i cittadini un forte elemento di ritrovata identità e coesione,
la risposta dell'agroindustria è sempre la stessa: produrre più
energia - ha detto Ganzit. E l'uovo di Colombo è diventato quello
di utilizzare biomasse di colture (non più semplicemente letame,
liquame o altri sottoprodotti) per alimentare questa idrovora
verde che vorrebbe chiamarsi energia rinnovabile pur non avendo
nulla di sostenibile".
"Ecco il motivo per il quale l'agroindustria - ha aggiunto -
mette sotto pressione il mondo agricolo, già storicamente in
difficoltà, gonfiando i prezzi degli affitti e accaparrandosi
fette di terreno a prezzi poco più che agricoli, sui quali
svolgere attività quasi esclusivamente industriali, facendo
strame dei suoli con l'utilizzo smodato di fertilizzanti per
ingrossare la biomassa e per ingrassare l'alleata agroindustria
della chimica".
"In questo ambito - ha ricordato Eleonora Frattolin - la politica
deve aiutare l'agricoltore-cittadino a riprendere in mano il
proprio destino. Un destino fatto di sicurezza, sostenibilità,
genuinità, ma anche reddito dignitoso. Da qui la necessità di
ridiscutere un nuovo modello agricolo a tutto tondo".
Roberto Miglioranza ha infine raccontato come, da mesi, il
comitato di San Foca stia combattendo contro la nuova centrale.
Sono state fatte innumerevoli richieste al sindaco Della Mattia,
chiedendogli perché abbia autorizzato una struttura di così
grandi dimensioni. E le risposte vengono semplicemente dall'esame
del conto economico di una centrale di tal genere.