News


AR: Santarossa, inutile e rischioso ristrutturare ospedale PN

08.07.2013
11:52
(ACON) Trieste, 8 lug - COM/MPB - "Nel 2019, tra soli sei anni, potremmo avere il nuovo ospedale di Pordenone in Comina e invece rischiamo di veder realizzata una struttura già vecchia e non funzionale nell'area dell'ex caserma Mittica o addirittura un maquillage dell'attuale ospedale".

A intervenire sulla vicenda del nuovo ospedale di Pordenone è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile e già assessore alla Sanità nella prima Giunta Tondo, Valter Santarossa.

"L'attuale ospedale - chiarisce Santarossa - presenta carenze strutturali e di sicurezza evidenziate da tempo, che hanno comportato negli anni solo interventi funzionali e non strutturali che, rispetto alle attuali normative tecniche, non garantiscono la sicurezza dei pazienti, del personale e dei visitatori. La paventata soluzione della caserma Mittica, sempre che lo Stato sia davvero disposto a trasferirci in tempi brevi la disponibilità del sito, rappresenterebbe solo un complemento all'attuale struttura ospedaliera, praticamente un modello anacronistico in due porzioni messe in collegamento o da un ponte o da un tunnel (ridicolo) che non viene più usato da nessuno. Tale assurda configurazione, inoltre, sarebbe attraversata da un'arteria viaria vitale per la città che rischierebbe la paralisi.

"Le principali e oggettive obiezioni che vengono evidenziate, invece, da un'eventuale ristrutturazione dell'attuale sito si caratterizzano dal peggioramento della viabilità dato che via Montereale verrebbe gravata, in futuro, anche dai flussi di traffico della Cittadella della salute; resterebbe, inoltre, un ospedale dalla logistica a padiglioni (in molti piani di altezza), architettura superata e tipica dei primi del '900; si avrebbero le stesse diseconomie gestionali dell'attuale ospedale senza nessun minor costo di gestione. In merito ai lavori, i cantieri rischiano di incrementare il pericolo di infezioni gravi anche mortali; la ristrutturazione dei padiglioni esistenti esporrebbe l'Azienda ospedaliera a rischi elevatissimi nella conduzione dell'appalto dovuti a imprevisti, varianti in corso d'opera, con lievitazione dei costi e dilatazione enorme dei tempi di realizzazione, a tutto vantaggio non certo della Pubblica amministrazione bensì dell'impresa realizzatrice, situazione ormai consolidata e nota a chiunque abbia dimestichezza con appalti di lavori. Per non parlare dei disagi per i mezzi di emergenza chiamati a intervenire a grande velocità e invece costretti a un flusso lento causato dai mezzi di cantiere. Tra i nodi principali, quello irrisolvibile (a meno di sconvolgimenti dell'intera zona nord della città) della viabilità intasata, che è stato ben analizzato e documentato dall'ing. Honsell, incaricata dal Comune di Pordenone, che ha dichiarato la non opportunità della permanenza dell'ospedale in via Montereale.

"È opportuno anche ricordare - conclude Santarossa - che l'ospedale deve svolgere la funzione per acuti, mentre quelle per i malati cronici, di prevenzione, tossicodipendenze, psichiatriche è esercitata per lo più dall'ASS territoriale e non necessita di accesso in ospedale, ma può benissimo continuare a essere erogata nella Cittadella della salute di prossima realizzazione o in locali che verranno lasciati liberi dopo il trasloco in Comina del nuovo ospedale (si pensi ad esempio a un ambulatorio di prelievi).

"L'ubicazione del nuovo ospedale in area extraurbana appare quindi - è la conclusione di Santarossa - la più opportuna".