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III Comm: audizioni direttori generali Aziende sanitarie (1)

10.07.2013
14:00
(ACON) Trieste, 10 lug - RC - Direttori generali delle 5 Aziende per i servizi sanitari (ASS) del Friuli Venezia Giulia in audizione in III Commissione consiliare, presieduta da Franco Rotelli (PD).

Primo ad essere ascoltato, Fabio Samani, direttore della ASS n. 1 Triestina, da cui si è appreso che la gestione 2012 si è chiusa con oltre 5 milioni di utile netto, dopo i 3,35 milioni del 2011, entrambi determinati quasi interamente da un'appropriata spesa farmaceutica. Le norme vigenti, però, impediscono di riconvertire le risorse in acquisizione di personale, la cui situazione - ha sottolineato Samani - è ferma al 2007.

Gli accessi in pronto soccorso stanno calando significativamente e così i codici bianchi, un risultato particolarmente significativo nella popolazione over 75, che è un target specifico di intervento per l'ASS1. L'ospedale - ha aggiunto Samani - dovrebbe essere solo per gli acuti. Che senso ha ci sia, ad esempio, la riabilitazione? L'azione dell'Ass1 è indirizzata a evitare i ricoveri ospedalieri per questioni sanitarie che possono essere affrontate a livello territoriale, e a far sì che il 118 sviluppi il rapporto con i servizi distrettuali per la presa in carico di situazioni che non richiedono il ricovero.

Non da ultimo, il sistema informativo che permetterebbe la conoscenza della scheda clinica del paziente e lo scambio di informazioni con il medico di base è carente: la guardia medica chiamata a intervenire alla sera dovrebbe poter reperire in via tecnologico-informatica tutte le notizie di cui è a conoscenza il medico, ma così non è.

A Marco Bertoli il compito di descrivere, invece, l'attività della ASS n. 2 Isontina, che negli ultimi anni è stata incrementata sia in termini infermieristici sia medici per ridurre un gap rispetto alla media regionale.

Diverse le strutture dei due ospedali - di Gorizia e di Monfalcone, oggi asimmetrici ma che si sta cercando di rendere complementari - punti di forza della Ass2 e fonte di attrazione, da quella di ortopedia per le protesi d'anca alla oculistica per la cataratta. Esito positivo ha registrato anche il servizio di dialisi estivo per i turisti di Grado, che si pensa di garantire ogni anno.

Tenuto conto degli obblighi relativi alla sicurezza - ha proseguito Bertoli - il numero dei parti nei due punti nascita aziendali (meno di 300 a Gorizia e poco più di 400 a Monfalcone, come proiezione 2013) mi pone fuori legge perché sotto i 500 parti li dovrei chiudere. E la più sofferente è Gorizia. Un progetto transfrontaliero prevede di aprire a Sempeter-Vrtojba (San Pietro-Vertoiba), il paese sloveno confinante con Gorizia, e verso cui far convertire risorse comunitarie. Per Monfalcone, invece, si sta chiudendo un accordo con il Burlo Garofolo di Trieste. Ciò che, intanto, ho fatto è stato aumentare il numero delle ostetriche per garantire almeno più sicurezza.

Nell'ospedale di Monfalcone presto sarà aperto un punto unico per tutte le questioni amianto, purtroppo però manca un coordinamento con le agenzie che trattano la questione. Intanto è stato raddoppiato il personale aziendale che tratta i fascicoli dei casi presso la prefettura.

(segue)

(immagini tv)