III Comm: audizioni direttori generali Aziende sanitarie (1)
(ACON) Trieste, 10 lug - RC - Direttori generali delle 5
Aziende per i servizi sanitari (ASS) del Friuli Venezia Giulia in
audizione in III Commissione consiliare, presieduta da Franco
Rotelli (PD).
Primo ad essere ascoltato, Fabio Samani, direttore della ASS n. 1
Triestina, da cui si è appreso che la gestione 2012 si è chiusa
con oltre 5 milioni di utile netto, dopo i 3,35 milioni del 2011,
entrambi determinati quasi interamente da un'appropriata spesa
farmaceutica. Le norme vigenti, però, impediscono di riconvertire
le risorse in acquisizione di personale, la cui situazione - ha
sottolineato Samani - è ferma al 2007.
Gli accessi in pronto soccorso stanno calando significativamente
e così i codici bianchi, un risultato particolarmente
significativo nella popolazione over 75, che è un target
specifico di intervento per l'ASS1. L'ospedale - ha aggiunto
Samani - dovrebbe essere solo per gli acuti. Che senso ha ci sia,
ad esempio, la riabilitazione? L'azione dell'Ass1 è indirizzata a
evitare i ricoveri ospedalieri per questioni sanitarie che
possono essere affrontate a livello territoriale, e a far sì che
il 118 sviluppi il rapporto con i servizi distrettuali per la
presa in carico di situazioni che non richiedono il ricovero.
Non da ultimo, il sistema informativo che permetterebbe la
conoscenza della scheda clinica del paziente e lo scambio di
informazioni con il medico di base è carente: la guardia medica
chiamata a intervenire alla sera dovrebbe poter reperire in via
tecnologico-informatica tutte le notizie di cui è a conoscenza il
medico, ma così non è.
A Marco Bertoli il compito di descrivere, invece, l'attività
della ASS n. 2 Isontina, che negli ultimi anni è stata
incrementata sia in termini infermieristici sia medici per
ridurre un gap rispetto alla media regionale.
Diverse le strutture dei due ospedali - di Gorizia e di
Monfalcone, oggi asimmetrici ma che si sta cercando di rendere
complementari - punti di forza della Ass2 e fonte di attrazione,
da quella di ortopedia per le protesi d'anca alla oculistica per
la cataratta. Esito positivo ha registrato anche il servizio di
dialisi estivo per i turisti di Grado, che si pensa di garantire
ogni anno.
Tenuto conto degli obblighi relativi alla sicurezza - ha
proseguito Bertoli - il numero dei parti nei due punti nascita
aziendali (meno di 300 a Gorizia e poco più di 400 a Monfalcone,
come proiezione 2013) mi pone fuori legge perché sotto i 500
parti li dovrei chiudere. E la più sofferente è Gorizia. Un
progetto transfrontaliero prevede di aprire a Sempeter-Vrtojba
(San Pietro-Vertoiba), il paese sloveno confinante con Gorizia, e
verso cui far convertire risorse comunitarie. Per Monfalcone,
invece, si sta chiudendo un accordo con il Burlo Garofolo di
Trieste. Ciò che, intanto, ho fatto è stato aumentare il numero
delle ostetriche per garantire almeno più sicurezza.
Nell'ospedale di Monfalcone presto sarà aperto un punto unico per
tutte le questioni amianto, purtroppo però manca un coordinamento
con le agenzie che trattano la questione. Intanto è stato
raddoppiato il personale aziendale che tratta i fascicoli dei
casi presso la prefettura.
(segue)
(immagini tv)