VI Comm: audizione riforma enti diritto studio universitario
(ACON) Trieste, 11 lug - MPB - Audizioni in merito alla riforma
degli enti al diritto allo studio universitario, contenuta nella
legge regionale 16 approvata lo scorso 9 agosto, per la VI
Commissione consiliare presieduta da Franco Codega (PD).
Presente per la Giunta l'assessore Loredana Panariti, Codega ha
chiarito che l'incontro con i diversi interlocutori -
rappresentanti degli atenei e degli altri istituti universitari
della regione, degli studenti, dei sindacati e degli Erdisu con i
loro direttori ora con funzioni di commissari straordinari - ha
una valenza preventiva, in funzione dell'attuazione piena o di
una possibile revisione di alcune parti della norma che ha
istituito, in luogo dei due Enti regionali per il diritto allo
studio universitario, la nuova Agenzia regionale per il diritto
agli studi superiori, la cui attuazione decorrerà dal 1 gennaio
2014 prevedendo una diversa articolazione territoriale e
l'applicazione di una serie di regolamenti.
Un'occasione cercata - e su questo Codega è stato chiaro - per
approfondire diversi aspetti della riforma, in relazione non solo
alle tipologie di intervento e ai servizi per realizzare
concretamente il diritto allo studio, ma anche in relazione alla
governance e a una rappresentanza studentesca che non sia
relegata a ruoli marginali, punto questo che al momento della
discussione della legge era stato tra i più controversi.
Tutto ciò nell'ottica di una collaborazione e di un confronto
reciproco tra politica e territorio, che la Commissione
svilupperà ulteriormente con la discussione al suo interno in una
prossima riunione.
Dagli interventi sono emersi alcuni elementi di comune consenso,
in particolare per quanto concerne la necessità che una legge sul
diritto allo studio abbia la dignità di un testo autonomo e non
inserito in un contesto quasi di legge omnibus di
razionalizzazione e riordino di enti, aziende e agenzie della
Regione. Poi, sulla necessità che nella futura articolazione sia
garantita la completa autonomia operativa delle sedi, e ciò
sulla scorta degli ottimi risultati fin qui ottenuti. Terzo
punto, la preoccupazione che possa venir meno l'attenzione per le
risorse. Occorre che siano garantiti fondi adeguati alle
esigenze. Gli stanziamenti - già deboli - sono in ulteriore calo,
non si può ridurre oltre, è stato l'allarme comune.
Non sono mancati i punti di divergenza, sul mantenimento o meno
dei due Erdisu e sull'opportunità (oppure no) di descrivere
dettagliatamente e non solo elencare le tipologie dei servizi,
come già previsto dalla legge 12/2005 riconosciuta da tutti come
valida; infine, sulla ricostituzione di un Consiglio di
amministrazione in luogo del direttore unico con la previsione
di una rappresentanza studentesca. Punto questo su cui si sono
concentrati i distinguo tra rappresentanti degli studenti
dell'ateneo di Udine, contrari, e dell'ateneo triestino,
favorevoli.
Diverse le richieste di approfondimento avanzate dai consiglieri,
mentre l'assessore Panariti ha sottolineato il ruolo politico
degli studenti nell'audizione e ha auspicato che nella ricerca
delle risposte non si mettano in competizione i territori, ma si
cerchi una visione e condivisione di comunità per mettere
assieme anche buone pratiche: in sostanza, pensarsi come sistema
regionale, per rappresentare un'unica comunità, è stato l'invito.
Una sottolineatura che ha richiamato una preoccupazione emersa
dal dibattito, ovvero il rischio di diventare periferia del
sistema italiano dell'alta formazione.
(immagini tv)