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VI Comm: audizione riforma enti diritto studio universitario

11.07.2013
14:32
(ACON) Trieste, 11 lug - MPB - Audizioni in merito alla riforma degli enti al diritto allo studio universitario, contenuta nella legge regionale 16 approvata lo scorso 9 agosto, per la VI Commissione consiliare presieduta da Franco Codega (PD).

Presente per la Giunta l'assessore Loredana Panariti, Codega ha chiarito che l'incontro con i diversi interlocutori - rappresentanti degli atenei e degli altri istituti universitari della regione, degli studenti, dei sindacati e degli Erdisu con i loro direttori ora con funzioni di commissari straordinari - ha una valenza preventiva, in funzione dell'attuazione piena o di una possibile revisione di alcune parti della norma che ha istituito, in luogo dei due Enti regionali per il diritto allo studio universitario, la nuova Agenzia regionale per il diritto agli studi superiori, la cui attuazione decorrerà dal 1 gennaio 2014 prevedendo una diversa articolazione territoriale e l'applicazione di una serie di regolamenti.

Un'occasione cercata - e su questo Codega è stato chiaro - per approfondire diversi aspetti della riforma, in relazione non solo alle tipologie di intervento e ai servizi per realizzare concretamente il diritto allo studio, ma anche in relazione alla governance e a una rappresentanza studentesca che non sia relegata a ruoli marginali, punto questo che al momento della discussione della legge era stato tra i più controversi.

Tutto ciò nell'ottica di una collaborazione e di un confronto reciproco tra politica e territorio, che la Commissione svilupperà ulteriormente con la discussione al suo interno in una prossima riunione.

Dagli interventi sono emersi alcuni elementi di comune consenso, in particolare per quanto concerne la necessità che una legge sul diritto allo studio abbia la dignità di un testo autonomo e non inserito in un contesto quasi di legge omnibus di razionalizzazione e riordino di enti, aziende e agenzie della Regione. Poi, sulla necessità che nella futura articolazione sia garantita la completa autonomia operativa delle sedi, e ciò sulla scorta degli ottimi risultati fin qui ottenuti. Terzo punto, la preoccupazione che possa venir meno l'attenzione per le risorse. Occorre che siano garantiti fondi adeguati alle esigenze. Gli stanziamenti - già deboli - sono in ulteriore calo, non si può ridurre oltre, è stato l'allarme comune.

Non sono mancati i punti di divergenza, sul mantenimento o meno dei due Erdisu e sull'opportunità (oppure no) di descrivere dettagliatamente e non solo elencare le tipologie dei servizi, come già previsto dalla legge 12/2005 riconosciuta da tutti come valida; infine, sulla ricostituzione di un Consiglio di amministrazione in luogo del direttore unico con la previsione di una rappresentanza studentesca. Punto questo su cui si sono concentrati i distinguo tra rappresentanti degli studenti dell'ateneo di Udine, contrari, e dell'ateneo triestino, favorevoli.

Diverse le richieste di approfondimento avanzate dai consiglieri, mentre l'assessore Panariti ha sottolineato il ruolo politico degli studenti nell'audizione e ha auspicato che nella ricerca delle risposte non si mettano in competizione i territori, ma si cerchi una visione e condivisione di comunità per mettere assieme anche buone pratiche: in sostanza, pensarsi come sistema regionale, per rappresentare un'unica comunità, è stato l'invito. Una sottolineatura che ha richiamato una preoccupazione emersa dal dibattito, ovvero il rischio di diventare periferia del sistema italiano dell'alta formazione.

(immagini tv)