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V Comm: Patto di stabilità, audizione Upi (2)

11.07.2013
16:27
(ACON) Trieste, 11 lug - RC - La nostra finalità prima non è far fuori le Province - ha esordito il presidente della V Commissione, Vincenzo Martines, accogliendo i rappresentanti dell'Upi e riaffermando l'intenzione di avviare una riforma organica e complessiva degli enti locali, che avverrà con, e non imposta dalla Giunta regionale, come paventato da alcuni.

A situazione invariata, visto che le Province continuano a esistere - ha affermato il presidente Ciriani - e dopo il pronunciamento della Consulta che ha dichiarato incostituzionale il decreto del Governo sul loro riordino, segnaliamo l'esigenza di spazi finanziari ulteriori per almeno 24 milioni di euro, per opere che vanno dall'edilizia scolastica all'energia rinnovabile.

Noi costiamo una percentuale irrisoria del totale delle spese regionali, pari a meno di 2 milioni di euro. Non si dica che sopprimerci - ha fatto presente Ciriani - porterà dei risparmi, anche perché non ci sono dati inconfutabili che alla fine si andrà a risparmiare. Il problema è anche di adeguatezza ed efficienza dei servizi, non solo quanto costano. E non è pensabile il trasferimento delle funzioni ai Comuni o che tornino in capo alla Regione. Ci sono problemi di area vasta che non possono essere messi in capo neppure alle unioni di Comuni. Si finirà con creare altri soggetti, magari dei consorzi, che saranno come le Province, solo avranno un altro nome.

Ciriani ha poi esplicitato problemi legati ad altri settori quali le spese legate all'utilizzo dei mezzi di servizio (per il quale c'è già un emendamento di Rodolfo Ziberna del Pdl da inserire nelle variazioni di bilancio che in I Commissione ha registrato il favore della Giunta); la necessità di formare il personale e adeguarlo di un supporto informatico per rispondere alla nuova impostazione dei bilanci; garantire una dotazione al Fondo indennizzi dei danni causati dalla fauna selvatica, in particolare dai cinghiali, che è una funzione delegata dalla Regione alle Province.

Da Enrico Gherghetta, presidente della Provincia di Gorizia, poi, una provocazione sul comparto unico del pubblico impiego: i nostri funzionari hanno stipendi inferiori rispetto ai colleghi regionali pur facendo lo stesso lavoro, si vede che sono meno bravi. Inoltre i dipendenti regionali hanno la quattordicesima, i nostri no: allora o la si toglie ai primi o la si garantisce anche ai secondi. La verità è che, in realtà, il comparto unico non esiste.

Il presidente ha poi chiesto un emendamento che affermi che agli enti locali i contributi siano dati senza vincoli di spesa e senza rendicontazione. In questo modo - ha spiegato - potremo spostare i soldi lì dove sono necessari; lasciateci decidere quali sono le priorità della nostra provincia.

Una richiesta, questa, che ha però registrato non poche perplessità tanto da consiglieri di centrodestra quanto di centrosinistra, mentre Giulio Lauri (SEL) ha affermato che una organizzazione di area vasta va effettivamente fatta, ma senza dimenticare il programma di Governo.

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