V Comm: Patto di stabilità, audizione Upi (2)
(ACON) Trieste, 11 lug - RC - La nostra finalità prima non è
far fuori le Province - ha esordito il presidente della V
Commissione, Vincenzo Martines, accogliendo i rappresentanti
dell'Upi e riaffermando l'intenzione di avviare una riforma
organica e complessiva degli enti locali, che avverrà con, e non
imposta dalla Giunta regionale, come paventato da alcuni.
A situazione invariata, visto che le Province continuano a
esistere - ha affermato il presidente Ciriani - e dopo il
pronunciamento della Consulta che ha dichiarato incostituzionale
il decreto del Governo sul loro riordino, segnaliamo l'esigenza
di spazi finanziari ulteriori per almeno 24 milioni di euro, per
opere che vanno dall'edilizia scolastica all'energia rinnovabile.
Noi costiamo una percentuale irrisoria del totale delle spese
regionali, pari a meno di 2 milioni di euro. Non si dica che
sopprimerci - ha fatto presente Ciriani - porterà dei risparmi,
anche perché non ci sono dati inconfutabili che alla fine si
andrà a risparmiare. Il problema è anche di adeguatezza ed
efficienza dei servizi, non solo quanto costano. E non è
pensabile il trasferimento delle funzioni ai Comuni o che tornino
in capo alla Regione. Ci sono problemi di area vasta che non
possono essere messi in capo neppure alle unioni di Comuni. Si
finirà con creare altri soggetti, magari dei consorzi, che
saranno come le Province, solo avranno un altro nome.
Ciriani ha poi esplicitato problemi legati ad altri settori quali
le spese legate all'utilizzo dei mezzi di servizio (per il quale
c'è già un emendamento di Rodolfo Ziberna del Pdl da inserire
nelle variazioni di bilancio che in I Commissione ha registrato
il favore della Giunta); la necessità di formare il personale e
adeguarlo di un supporto informatico per rispondere alla nuova
impostazione dei bilanci; garantire una dotazione al Fondo
indennizzi dei danni causati dalla fauna selvatica, in
particolare dai cinghiali, che è una funzione delegata dalla
Regione alle Province.
Da Enrico Gherghetta, presidente della Provincia di Gorizia, poi,
una provocazione sul comparto unico del pubblico impiego: i
nostri funzionari hanno stipendi inferiori rispetto ai colleghi
regionali pur facendo lo stesso lavoro, si vede che sono meno
bravi. Inoltre i dipendenti regionali hanno la quattordicesima, i
nostri no: allora o la si toglie ai primi o la si garantisce
anche ai secondi. La verità è che, in realtà, il comparto unico
non esiste.
Il presidente ha poi chiesto un emendamento che affermi che agli
enti locali i contributi siano dati senza vincoli di spesa e
senza rendicontazione. In questo modo - ha spiegato - potremo
spostare i soldi lì dove sono necessari; lasciateci decidere
quali sono le priorità della nostra provincia.
Una richiesta, questa, che ha però registrato non poche
perplessità tanto da consiglieri di centrodestra quanto di
centrosinistra, mentre Giulio Lauri (SEL) ha affermato che una
organizzazione di area vasta va effettivamente fatta, ma senza
dimenticare il programma di Governo.
(immagini tv)
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