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V Comm: Patto di stabilità, audizione Anci (1)

11.07.2013
16:27
(ACON) Trieste, 11 lug - RC - Uno scoperto di circa 90 milioni per i Comuni e di 24 per le Province: è quanto è emerso nel corso dell'audizione su Patto di stabilità e riforma delle autonomie locali richiesta dall'Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) e Unione Province italiane (Upi) del Friuli Venezia Giulia alla V Commissione consiliare.

Non abbiamo preconcetti e siamo aperti al dialogo. Questa Commissione - ha detto il suo presidente, Vincenzo Martines (PD) - è deputata a essere luogo di partenza della riforma degli enti locali nella sua interezza, a cominciare dalla riforma della Regione. Una riforma garantita anche dalle parole del capogruppo del PD Cristiano Shaurli, e del suo vice Diego Moretti, che hanno detto dell'impegno della maggioranza in tal senso, decisa però a non operare a spizzichi e bocconi.

Da parte sua, il presidente Mario Pezzetta ha ricordato le modifiche già apportate alla Finanziaria regionale 2013 dalla precedente Giunta, in particolare all'articolo 14, e il saldo finanziario di competenza mista imposto dal Governo (somma algebrica del saldo di parte corrente di competenza e del saldo in conto capitale di cassa, al netto della riscossione e concessione di credito). Ma se per i Comuni sotto i 5.000 abitanti la situazione è salva, per quelli al di sopra si rischia il patatrac, con lavori già fatti eseguire che non possono essere saldati e nuovi che non possono partire, con le ditte destinate a chiudere perché non vengono pagate.

La richiesta al Consiglio regionale, identica a quella poi avanzata dal presidente dell'Upi, Alessandro Ciriani, è di individuare entro ottobre nel Piano investimenti della Regione quali possono essere delle spese non prioritarie per recuperare tali somme e permettere i pagamenti alle imprese.

Ma da Pezzetta arriva anche un'altra richiesta: il monitoraggio dello stato reale dei lavori e la verifica di quali siano gli spazi finanziari liberi nei Comuni, o accadrà quanto già accaduto lo scorso anno quando - ha ricordato - si sono buttati 82 milioni.

Il presidente della Consulta dei piccoli Comuni, Giovanni Cumin, ha quindi ribadito la posizione dell'Anci suggerendo anche la certificazione dei crediti, come avviene in altre parti d'Italia, e la creazione di un Fondo di rotazione per coprire i milioni mancanti per i Comuni con più di 5.000 abitanti.

L'Anci ha poi approfittato per aprire altri due fronti: il limite del doppio mandato dei sindaci (non è una questione strategica - ha detto Pezzetta - ma se vale per i sindaci, allora uguaglianza vuole che valga anche per i consiglieri regionali) e affermare le qualità positive della Fondazione Scuola di formazione della funzione pubblica, qualità poi sottolineate anche dall'Upi, ma che la Regione intende invece stoppare. Se volete cambiare la governance fate pure - hanno detto - ma mantenete tale organismo.

Da Elio De Anna (Pdl), chiamato in causa quale ex assessore alle Autonomie locali, la richiesta di verificare se i contratti firmati dai sindaci siano tutti inderogabili o se alcuni possano essere bloccati. Sì al monitoraggio, ma cosa complessa e i Comuni non hanno il personale per farlo. Per il Patto di stabilità, cercare spazi di manovra con il Governo, svincolando ad esempio alcune voci europee.

Il capogruppo PD Shaurli ha risposto brevemente sul mandato dei sindaci (il programma Serracchiani è noto - ha detto - e contrario al terzo mandato), sottolineando che la cosa principale è fare una riforma organica complessiva, come avverrà da settembre, a cominciare dalla modalità di erogazione dei contributi in capo al Consiglio e alla Regione: sarà meno puntuale e avverrà per stadi di avanzamento.

L'amministrazione regionale sta lavorando per recuperare un paio di milioni di euro risultati non pagati dallo Stato per errore, oltre allo sblocco di altre partite minori, ma soprattutto sta lavorando per recuperare le decine di milioni di cui i Comuni hanno bisogno e che l'Anci sta chiedendo. Però - non ha mancato di dire Shaurli - il monitoraggio sarà fatto sugli spazi finanziari liberi, ma l'accordo sarà chiaro: se risulterà che le risorse date per quello spazio non saranno spese, dovranno tornare in capo alla Regione. Quanto alla Scuola di formazione, si sta verificando lo strumento della Fondazione, su cui ci sono dei dubbi.

Che si faccia una verifica sulla reale utilità delle opere dei Comuni, è stata poi la richiesta di Cristian Sergo (M5S).

(immagini tv)

(segue)