V Comm: consegnati emendamenti pdl costi della politica
(ACON) Trieste, 23 lug - RC - Il secondo pomeriggio di lavori
della V Commissione consiliare presieduta da Vincenzo Martines
(PD), dedicato alla proposta di legge sul trattamento economico e
relativa pubblicità della situazione patrimoniale di consiglieri
e assessori regionali e sul funzionamento dei Gruppi consiliari,
ha registrato la distribuzione di quasi tutti gli emendamenti più
attesi su vitalizi e previdenza dei consiglieri, mentre su
personale dei Gruppi e loro contratti la Segreteria generale del
Consiglio regionale è ancora al lavoro per poterli consegnare al
più tardi domani mattina.
Ecco che se il MoVimento 5 Stelle, con la capogruppo Bianchi e il
collega Sergo, chiede di abbassare l'indennità di presenza dei
consiglieri regionali da 6.300 euro mensili lordi a 5.000, di
togliere un ventunesimo e non un trentesimo dalla loro busta paga
per ogni giornata di assenza ingiustificata, e di portare da
3.600 euro a 2.000 la quota forfetaria massima di rimborso delle
spese effettivamente sostenute e documentate, il presidente
Martines fa la proposta che, nei casi di assenza, sia tolta anche
una quota del rimborso forfetario di 3.600 euro secondo una
misura che stabilirà l'Ufficio di presidenza del Consiglio.
Se, poi, sempre M5S vorrebbe che i Segretari dell'Ufficio di
presidenza non avessero alcuna indennità di funzione e che quella
spettante agli altri componenti l'Ufficio di presidenza non sia
pari al 36% dell'indennità di carica del presidente del Consiglio
ma sia il 60% dell'indennità di carica degli assessori regionali,
percentuale che scende al 40% per i presidenti di Commissione e i
capigruppo, ancora Martines vorrebbe portare quel 36% a 40 e il
24% previsto per i Segretari a 30.
Intanto Martines ha già scritto un emendamento che riguarda il
personale dei Gruppi: il loro contratto avrebbe durata sino a
fine legislatura salvo verifica della disponibilità finanziaria
annuale, comunque ogni rapporto cesserebbe in caso di
scioglimento del Gruppo.
Invece il capogruppo del PD, Cristiano Shaurli, propone che il
compenso degli amministratori delle società non quotate e
controllate dalla Regione non superi il trattamento economico del
presidente della Giunta regionale, cifra che vale anche per il
trattamento economico annuo omnicomprensivo dei dipendenti di
tali società nonché di chiunque riceva, a carico delle finanze
regionali, emolumenti o retribuzioni nell'ambito di un rapporto
di lavoro dipendente o autonomo.
A livello di primo dibattito, il capogruppo dei Cittadini, Pietro
Paviotti, ha rimarcato che se un consigliere regionale sino a
oggi incideva sulle casse della Regione per circa 22.000 euro
mensili, con le modifiche si passerà a circa 11.000 euro. Un
risparmio, però, contestato da M5S che ha parlato di classico
caso di voler far credere di cambiare tutto in realtà per non
cambiare nulla.
Stefano Pustetto (SEL), invece, ha premesso di essere già
titolare di pensione e dunque di affermare senza interessi
personali che non è giusto non prevedere alcuna forma
previdenziale per i consiglieri regionali visto che sono
lavoratori a tutti gli effetti come chiunque altro. Un concetto,
questo, espresso anche da altri consiglieri di maggioranza e
minoranza.
La Commissione entrerà nel vivo della discussione generale
domani, quando è prevista l'approvazione di un testo finale che
in molti auspicano il più condiviso possibile, al fine di
arrivare in Aula con il minor numero di posizioni contrarie.
(foto, immagini tv)