III Comm: audizioni, direttore generale del Burlo Garofolo (1)
(ACON) Trieste, 24 lug - MPB - Ancora una giornata di audizioni
sui temi della sanità per la III Commissione consiliare -
presidente Franco Rotelli (PD) - impegnata a delineare un quadro
aggiornato delle diverse realtà operanti in Friuli Venezia Giulia
attraverso le relazioni dei diversi rappresentanti e le domande
di chiarimento e approfondimento dei consiglieri.
Primo a essere ascoltato il direttore generale dell'I.R.C.C.S.
Burlo Garofolo di Trieste, Mauro Melato, che ha inquadrato la
realtà di questo ospedale di alta specializzazione e di rilievo
nazionale nel settore pediatrico e in quello della maternità e
della salute della donna, ricordandone anche l'evoluzione
storica, dal 1856 quando nacque per iniziativa di privati
benefattori qualificandosi in pratica come il primo ospedale
pediatrico in Italia; fra i vari momenti importati della sua
crescita, la prima convenzione con l'Università di Trieste nel
1974, la scelta di passare all'area pubblica nel 1980,
l'approvazione l'anno scorso del nuovo atto aziendale da parte
della Regione e del Ministero sul quale ha costruito la nuova
organizzazione.
Il Burlo persegue finalità di ricerca nel campo biomedico e in
quello dell'organizzazione dei servizi sanitari, di innovazione
nei modelli di assistenza e di trasferimento delle conoscenze
unitamente a prestazioni di ricovero e cura di alta intensità,
assicurando l'erogazione delle prestazioni diagnostiche e di
riabilitazione ai cittadini della provincia di Trieste, del
Friuli Venezia Giulia e di fuori regione, compresi i cittadini
stranieri. Tre i dipartimenti: pediatria, con tutte le specialità
centrate sul bambino; materno-natale, che comprende tutto il
percorso che conduce alla nascita fino alla neonatologia, con
attenzione per le gravidanze ad alto rischio; diagnostica
avanzata, campo questo innovativo anche a livello nazionale.
I ricoveri ordinari e in day hospital nel 2012 sono stati
12.367, un numero pressoché costante negli ultimi anni e quanto
alla provenienza il 57% viene dall'ASS1 Triestina, il 27% dalle
altre Aziende sanitarie regionali e il 16% da fuori regione.
L'attività del Burlo inserita nel contesto regionale si può
riassumere in tre dati relativi alle dimissioni, che
corrispondono al 47% delle dimissioni pediatriche totali in
Friuli Venezia Giulia, al 68% delle dimissioni extraregionali e
al 95% delle dimissioni di residenti nel territorio dell'azienda
sanitaria Triestina.
Altri dati qualificanti, la pubblicazione nel 2012 di 148 lavori
scientifici e la presenza di oltre 100 giovani collaboratori
impegnati a produrre ricerca pediatrica, nonostante la riduzione
dei fondi.
Così non è stata nascosta la preoccupazione per i maggiori costi
per prodotti farmaceutici, i vincoli che caratterizzano la
gestione del personale (stabile per il 2013), per il minor
finanziamento (complessivamente quasi 1 milione di euro in meno
rispetto al 2012), e anche per le probabili contrazioni della
quota di contributi per la ricerca corrente, che hanno imposto
una serie di azioni per garantire il mantenimento dell'equilibrio
di bilancio. E a preoccupare il direttore generale è anche
l'assenza di finanziamento regionale sia nel settore investimenti
che per il rinnovamento tecnologico. Ma l'accento è stato posto
anche sulla necessità di poter fare riferimento a un piano
materno infantile.
(segue)
(immagini tv)