III Comm:audizione firmatari petizione no Ospedale PN in Comina(2)
(ACON) Trieste, 24 lug - MPB - Le ragioni del no al nuovo
ospedale di Pordenone in Comina sono state illustrate e ribadite
nel corso dell'audizione in III Commissione consiliare da una
delegazione del "Comitato per la salute pubblica bene comune -
per una programmazione partecipata della rete delle strutture e
dei servizi sanitari e territoriali della provincia di Pordenone"
che lo scorso 25 giugno ha fatto pervenire al presidente del
Consiglio regionale una petizione sottoscritta da oltre 4900
residenti in Friuli Venezia Giuria sui temi dell'ospedale di
Pordenone e dell'intera organizzazione dei servizi sanitari nella
provincia della Destra Tagliamento.
La petizione - hanno ricordato - chiede di rinunciare al progetto
di trasferimento dell'ospedale di Pordenone in località "Comina",
mantenendolo - adeguato alle norme - sul sito attuale e di
cancellare ogni ipotesi di ricorso al project financing che -
hanno sottolineato - produce costi insostenibili per la
collettività. Inoltre, di ridefinire l'entità delle risorse
finanziarie regionali per la sanità con criteri di equa
distribuzione su tutto il territorio regionale, sia per la rete
ospedaliera sia per i servizi territoriali, investendo in
prevenzione. Infine, di adottare una pratica partecipativa come
metodo di formazione delle decisioni.
Ricostruendo la vicenda, dalla delibera della Giunta contenente
l'Accordo di Programma per la realizzazione dell'Ospedale in
Comina, e ricordando di aver consegnato al comune di Pordenone,
lo scorso 4 luglio, la richiesta sottoscritta da quasi 2300
pordenonesi di indire un referendum consultivo sulla conferma o
meno della localizzazione dell'Ospedale cittadino sul sito
attuale di via Montereale, i rappresentanti del Comitato hanno
delineato l'idea di sanità a cui guardare e alcune proposte, con
il ritiro innanzitutto di quella delibera e l'apertura di un
confronto sulla programmazione, ovvero sulle scelte da fare per
garantire al territorio pordenonese un Ospedale di riferimento di
proprietà e gestione pubblica ad esclusivo interesse pubblico
dell'intera popolazione della provincia.
Quanto alla partecipazione, la proposta del Comitato è quella
della costituzione di un tavolo di lavoro aperto non solo alle
istituzioni pubbliche ma anche a forze sociali e a rappresentanze
di cittadini che nella iniziale fase politica definisca la linea
di fondo del modello di sanità auspicabile e fissi la road map
del successivo piano di lavoro, e che nella seconda fase,
prevalentemente tecnica, analizzi la situazione esistente
pianificando i vari interventi coerenti con il modello
prestabilito e le risorse disponibili; infine, nella terza fase
sia definito il processo decisionale.
Affinché questa pratica partecipativa sia la più rapida e
oggettiva possibile, il Comitato - confermando la disponibilità a
dare un contributo attivo - propone la nomina di un
garante/facilitatore del processo.
(segue)
(immagini tv)