III Comm: sanità, incontro con rappresentanti Cgil, Cisl e Uil
(ACON) Trieste, 24 lug - MPB - Confronto in III Commissione -
presieduta da Franco Rotelli(PD) - con rappresentanti sindacali
di Cgil, Cisl e Uil sul sistema sanitario e socioassistenziale
del Friuli Venezia Giulia a partire da un documento comune delle
sigle che evidenzia la loro preoccupazione per la tenuta degli
standard di qualità del nostro sistema sociosanitario, poichè il
perdurare della crisi rende più fragili parti sempre più ampie
della popolazione.
Un primo incontro importante - ha spiegato Rotelli - per
ascoltare il punto di vista delle forze sociali, poichè la
Commissione consiliare e la Giunta regionale puntano a elaborare
uno strumento normativo che superi la legge 25 dello scorso anno,
sul riordino istituzionale e organizzativo del servizio sanitario
regionale, secondo un percorso il più possibile condiviso.
Occorre - dicono i sindacati, che ieri hanno incontrato anche
l'assessore competente - un progetto forte e lungimirante non
potendo nè ipotizzare aumenti dell'incidenza già considerevole
del costo della sanità sul bilancio regionale, nè prendere a
riferimento l'evoluzione della spesa storica per pianificare il
futuro del comparto.
Contrari a politiche di tagli lineari, hanno sottolineato che
serve un Piano Sanitario e Sociale fatto di provvedimenti
duraturi e capace di sviluppare la rete di sostegno territoriale
garantendo integrazione tra sociale e sanitario; ma anche hanno
evidenziato la necessità di rimuovere al più presto criticità
quali, fra le altre, la ridondanza dell'offerta ospedaliera a
sfavore dell'assistenza sul territorio, la scarsa integrazione
verticale tra livelli assistenziali, i doppioni economicamente
insostenibili, le disparità di adeguatezza dei percorsi di
accesso e utilizzo dei servizi.
Da qui l'elenco delle richieste. Innanzitutto etica e trasparenza
nella gestione delle risorse regionali; valorizzazione,
formazione e riqualificazione del personale impegnato nel SSR;
autostenibilità economica del sistema; accessibilità dei dati
sulle liste d'attesa; rafforzamento della prevenzione;
integrazione ospedale-territorio; razionalizzazione e
riqualificazione della rete ospedaliera e potenziamento dei
distretti sociosanitari con la previsione della loro apertura
nelle 24 ore e 7 giorni su 7; potenziamento del personale
addetto ai servizi territoriali garantendo ovunque la presenza
dell'infermiera di comunità.
Esplicita e forte la richiesta di implementare la dotazione del
Fondo per l'autonomia possibile, attualmente nettamente
insuficiente.
Fra gli altri punti, anche implementazione della rete dei centri
diurni e delle case famiglia; riscrittura dei piani specifici di
settore, adeguandoli ai bisogni attuali; riqualificazione,
riclassificazione e accreditamento delle case di riposo e
abbattimento delle rette; programmazione delle politiche sociali
attraverso Piani di zona concertati; informatizzazione dei
sistemi sociosanitari e socioassistenziali; controllo della spesa
farmaceutica.
Inoltre chiedono che siano valutate le possibili ricadute
derivanti dalla prossima attuazione della direttiva europea per
la libera circolazione dei pazienti a livello europeo.
Una serie di ulteriori puntalizzazioni hanno riguardato anche la
necessità di portare a fattore comune la grande quantità di
materiali raccolti nelle banche dati e negli studi; di legare la
domanda a linee programmatiche e strumenti di verifica; di
deviare la spesa verso il territorio per puntare sulla
prevenzione; di coinvolgere maggiormente i medici di base; di
proporzionare i ticket ai redditi; di porre una particolare
attenzione alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
Un quadro ampio, sul quale si sono innestate numerose
osservazioni anche da parte dei consiglieri e che comporterà
ulteriori approfondimenti da parte della Commissione.
(immagini tv)