SEL:Lauri,pdl costi politica,eliminati i privilegi più insopportabili
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/MPB - "Esprimo grande
soddisfazione per la legge approvata oggi in Commissione: ci
eravamo impegnati a dimezzare il costo per i cittadini dei
politici regionali ed entro il mese voteremo in Aula un
provvedimento che prevede appunto questa misura. E' il primo atto
politico vero e proprio della nuova legislatura, l'inizio di quel
cambiamento per cui abbiamo chiesto il voto agli elettori, quello
che farà del Friuli Venezia Giulia la Regione più virtuosa in
Italia".
Lo afferma Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia libertà,
commentando l'approvazione della legge sui costi della politica
avvenuto oggi in V Commissione.
"Anche a costo di fare un passo indietro su principi corretti,
come il sistema contributivo per la previdenza dei consiglieri e
degli assessori, al pari di chi svolge ogni altro lavoro, abbiamo
deciso di eliminare integralmente quelle misure che i cittadini
consideravano ormai privilegi intollerabili. A partire da ciò che
ancora restava dell'istituto del vitalizio - continua Lauri - o
dall'assenza di un tetto per gli stipendi dei manager delle
partecipate, che finalmente invece introduciamo".
L'affermazione si riferisce all'approvazione di un emendamento, a
firma Shaurli e Lauri, che stabilisce che i manager delle società
partecipate non possano avere indennità superiori a quelle del
presidente della Regione, mentre fino ad ora non era previsto
alcun tetto.
"Nell'agire con rigore sul costo di consiglieri ed assessori,
abbiamo cercato invece di tutelare fino in fondo - conclude Lauri
- i lavoratori e le lavoratrici a supporto dei gruppi consiliari,
mantenendoli in capo all'Amministrazione regionale e mantenendone
così trattamento e diritti pari a quelli di tutti i lavoratori
regionali, a cominciare dalle tutele per la maternità. E' stata
infatti anche respinta l'ipotesi di rendere possibile il ricorso
indiscriminato a contratti di tipo privato, che avrebbe
introdotto in Friuli Venezia Giulia le stesse forme di lavoro
precario e privo di tutele a cui si ricorre ancora purtroppo in
altre istituzioni, a cominciare dal Parlamento della Repubblica".