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SEL:Lauri,pdl costi politica,eliminati i privilegi più insopportabili

24.07.2013
18:28
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/MPB - "Esprimo grande soddisfazione per la legge approvata oggi in Commissione: ci eravamo impegnati a dimezzare il costo per i cittadini dei politici regionali ed entro il mese voteremo in Aula un provvedimento che prevede appunto questa misura. E' il primo atto politico vero e proprio della nuova legislatura, l'inizio di quel cambiamento per cui abbiamo chiesto il voto agli elettori, quello che farà del Friuli Venezia Giulia la Regione più virtuosa in Italia".

Lo afferma Giulio Lauri, capogruppo di Sinistra ecologia libertà, commentando l'approvazione della legge sui costi della politica avvenuto oggi in V Commissione.

"Anche a costo di fare un passo indietro su principi corretti, come il sistema contributivo per la previdenza dei consiglieri e degli assessori, al pari di chi svolge ogni altro lavoro, abbiamo deciso di eliminare integralmente quelle misure che i cittadini consideravano ormai privilegi intollerabili. A partire da ciò che ancora restava dell'istituto del vitalizio - continua Lauri - o dall'assenza di un tetto per gli stipendi dei manager delle partecipate, che finalmente invece introduciamo".

L'affermazione si riferisce all'approvazione di un emendamento, a firma Shaurli e Lauri, che stabilisce che i manager delle società partecipate non possano avere indennità superiori a quelle del presidente della Regione, mentre fino ad ora non era previsto alcun tetto.

"Nell'agire con rigore sul costo di consiglieri ed assessori, abbiamo cercato invece di tutelare fino in fondo - conclude Lauri - i lavoratori e le lavoratrici a supporto dei gruppi consiliari, mantenendoli in capo all'Amministrazione regionale e mantenendone così trattamento e diritti pari a quelli di tutti i lavoratori regionali, a cominciare dalle tutele per la maternità. E' stata infatti anche respinta l'ipotesi di rendere possibile il ricorso indiscriminato a contratti di tipo privato, che avrebbe introdotto in Friuli Venezia Giulia le stesse forme di lavoro precario e privo di tutele a cui si ricorre ancora purtroppo in altre istituzioni, a cominciare dal Parlamento della Repubblica".