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Pdl: Colautti, ottenere nuovi spazi finanziari per i Comuni

25.07.2013
18:51
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/RC - È opportuno ricordare alla presidente Debora Serracchiani, che non perde occasione per evidenziare la discontinuità del suo operato rispetto alla presidenza Tondo, che lo scorso anno è stato caratterizzato dalla prima applicazione del Patto di stabilità e che non è stata una passeggiata né per la Regione, né per i Comuni. Le situazioni che si sono venute a verificare sono figlie del nuovo regime, che ha cambiato radicalmente il rapporto consolidato tra Stato, Regione e Comuni, rendendo la situazione in emergenza.

L'appunto alla presidente è del capogruppo del Pdl, Alessandro Colautti, che le ricorda come i Comuni al 31 ottobre dello scorso anno hanno fornito, come richiesto dalla Regione, i rispettivi carichi di spesa da trasmettere a Roma. Il consuntivo al 31 dicembre, però, si è dimostrato diverso tanto da generare quella differenza di 81 milioni che ha effettivamente irrigidito il Patto di stabilità.

Nessuna mala gestio, quindi, per Colautti, ma solo una incongruenza dei dati forniti dai Comuni, che in una situazione emergenziale non avevano gli strumenti per calcolare esattamente i carichi di spesa. Perciò si dice certo che quest'anno la Serracchiani, grazie anche alle norme approvate in Aula, avrà condizioni più favorevoli e si augura saprà adottare un opportuno monitoraggio, dato che questa volta non ci saranno scuse, dovute all'emergenza, sulla eventuale non corrispondenza tra le cifre che i Comuni indicheranno al 31 ottobre e quelle che risulteranno a fine anno. In caso contrario, dovrà risponderne politicamente.

La sentenza della Corte costituzionale, inoltre - conclude il capogruppo di opposizione -, se è vero che non ci apre nuovi scenari economici, ci mette in una condizione di forza per negoziare con lo Stato nuovi spazi finanziari, essendo il Friuli Venezia Giulia una Regione che si è dimostrata virtuosa con la presidenza Tondo. L'augurio è ottenere nuovi margini finanziari e quindi liberare i Comuni dalla morsa del Patto di stabilità.