Pdl: Colautti, ottenere nuovi spazi finanziari per i Comuni
(ACON) Trieste, 25 lug - COM/RC - È opportuno ricordare alla
presidente Debora Serracchiani, che non perde occasione per
evidenziare la discontinuità del suo operato rispetto alla
presidenza Tondo, che lo scorso anno è stato caratterizzato dalla
prima applicazione del Patto di stabilità e che non è stata una
passeggiata né per la Regione, né per i Comuni. Le situazioni che
si sono venute a verificare sono figlie del nuovo regime, che ha
cambiato radicalmente il rapporto consolidato tra Stato, Regione
e Comuni, rendendo la situazione in emergenza.
L'appunto alla presidente è del capogruppo del Pdl, Alessandro
Colautti, che le ricorda come i Comuni al 31 ottobre dello scorso
anno hanno fornito, come richiesto dalla Regione, i rispettivi
carichi di spesa da trasmettere a Roma. Il consuntivo al 31
dicembre, però, si è dimostrato diverso tanto da generare quella
differenza di 81 milioni che ha effettivamente irrigidito il
Patto di stabilità.
Nessuna mala gestio, quindi, per Colautti, ma solo una
incongruenza dei dati forniti dai Comuni, che in una situazione
emergenziale non avevano gli strumenti per calcolare esattamente
i carichi di spesa. Perciò si dice certo che quest'anno la
Serracchiani, grazie anche alle norme approvate in Aula, avrà
condizioni più favorevoli e si augura saprà adottare un opportuno
monitoraggio, dato che questa volta non ci saranno scuse, dovute
all'emergenza, sulla eventuale non corrispondenza tra le cifre
che i Comuni indicheranno al 31 ottobre e quelle che risulteranno
a fine anno. In caso contrario, dovrà risponderne politicamente.
La sentenza della Corte costituzionale, inoltre - conclude il
capogruppo di opposizione -, se è vero che non ci apre nuovi
scenari economici, ci mette in una condizione di forza per
negoziare con lo Stato nuovi spazi finanziari, essendo il Friuli
Venezia Giulia una Regione che si è dimostrata virtuosa con la
presidenza Tondo. L'augurio è ottenere nuovi margini finanziari e
quindi liberare i Comuni dalla morsa del Patto di stabilità.