Citt: contrari a ineleggibilità consigliere Mazzolini
(ACON) Trieste, 26 lug - COM/AB - Nella seduta della Giunta
delle elezioni, in accordo con il capogruppo Piero Paviotti e con
il collega di gruppo Gino Gregoris, il consigliere dei Cittadini
Emiliano Edera ha espresso voto contrario alla proposta di
ineleggibilità del consigliere Stefano Mazzolini.
Il gruppo dei Cittadini ritiene che il Consiglio regionale,
organo politico e non giuridico, possa assumersi la
responsabilità di dichiarare un cittadino ineleggibile (e dunque
privo del diritto di elettorato passivo) soltanto di fronte a
situazioni interpretabili in modo pacifico e senza ombra di
dubbio. Il caso Mazzolini, invece, presenta diversi e fondati
motivi di dubbio che hanno fatto propendere per un voto contrario.
In particolare, la legge regionale 21/2004 dichiara ineleggibili
"gli amministratori di enti regionali" e l'ente del quale il
consigliere Mazzolini era presidente (Promotur) non è esattamente
un ente regionale, ma piuttosto un'agenzia; va precisato a questo
proposito che nell'iter di approvazione della stessa legge
(21/2004), la prima formulazione della norma così come uscita
dalla competente Commissione regionale definiva ineleggibili "gli
amministratori di enti, istituti, agenzie, consorzi o aziende
dipendenti dalla Regione", ma durante la discussione in Aula
rimase la formulazione che comprende solo gli "enti regionali",
esplicitando pertanto la volontà del legislatore di circoscrivere
la limitazione ai soli amministratori degli enti regionali e non
agli altri.
Esiste, inoltre, un contrasto piuttosto evidente tra gli articoli
2 e 4 della suddetta legge. La Corte costituzionale si è
pronunciata più volte sostenendo che le cause di ineleggibilità,
stante il fatto che le stesse incidono sulla sfera dei diritti
inviolabili sanciti costituzionalmente derogando dal principio
del diritto di elettorato passivo, devono essere "di stretta
interpretazione", il che significa che non è possibile decidere
per analogia.
Il combinato disposto di una fattispecie che presenta motivi di
forte incertezza interpretativa e le pronunce della Corte
costituzionale che non ammette decisioni interpretative, hanno
dunque indotto il gruppo dei Cittadini a votare contro
l'ineleggibilità, ben sapendo che spetterà eventualmente a un
giudice pronunciarsi definitivamente.