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CR: costi della politica, relatore di maggioranza Ziberna (5)

30.07.2013
14:44
(ACON) Trieste, 30 lug - RC - Relatore di maggioranza ma esponente di opposizione e, per l'occasione, rappresentante non solo del Pdl, ma di tutto il centrodestra. È così che si è presentato Rodolfo Ziberna, terzo relatore appunto di maggioranza per la proposta di legge n. 5. E questa scelta - ha detto - è per dimostrare che ciò che intendiamo tutelare sono sempre e comunque gli interessi della comunità regionale.

Il consigliere ha quindi ricordato i tagli già operati dalla X legislatura, come il passaggio da 59 a 49 consiglieri regionali con un risparmio di 10 milioni di euro; la possibilità di passare da un assegno vitalizio puro (sistema retributivo) a uno contributivo, che darebbe una pensione mensile lorda inferiore ai 600 euro, pari a tagli sull'ordine dei 4 milioni di euro; il contenimento del numero degli assessori regionali esterni, contrariamente alla presidente Serracchiani che ha vanificato parte di questi tagli dotando la propria Giunta di 6 assessori esterni, per un costo attuale di 1,3 milioni di euro in più rispetto alla Giunta Tondo.

Il testo di oggi migliora il decreto Monti e contiene diversi elementi portanti, anche se non mancano le criticità, come il taglio di quasi il 90% alle spese dei gruppi consiliari (si passerà da 2,4 milioni a 304.000 euro) che, per Ziberna, di fatto renderà impossibile ogni iniziativa dei Gruppi.

Così come è una criticità del provvedimento la cosiddetta impropriamente pensione contributiva. A noi pare legittimo che un libero professionista abbia il diritto di avere, per i 5 anni di legislatura, una corresponsione correlata con quanto effettivamente versato, un regime ordinario applicato dall'INPS a tutti i dipendenti eppure qui si nega questo ordinario regime contributivo. E permane il distinguo tra chi svolge un'attività privata e chi è dipendente pubblico: quest'ultimo matura comunque il diritto alla pensione ma è costretto a porsi in aspettativa, mentre chi svolge un'attività privata può continuare a esercitarla, compatibilmente con gli impegni di mandato.

Problema aperto anche l'importo non già dell'indennità degli assessori, bensì dei cosiddetti rimborsi per l'esercizio del mandato, considerando che non usano la propria autovettura, hanno personale di servizio, cellulari, e gli esterni non hanno esigenze elettorali.

Non si manca, poi, di disciplinare la trattenuta al consigliere per ogni assenza ingiustificata; il trattamento economico degli amministratori delle società non quotate e controllate dalla Regione; il personale di cui può disporre ogni Gruppo consiliare, dove il decreto Monti pone limiti invalicabili alle spese pur non fissando un numero massimo di dipendenti. Il rischio attuale è di dover licenziare persone già in forza da anni.

(immagini tv)

(segue)