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M5S: Frattolin, paghe consiglieri in Francia, Germania, Svizzera

30.07.2013
18:14
(ACON) Trieste, 30 lug - COM/RC - In merito al riconoscimento economico adeguato dei consiglieri regionali, la consigliera del MoVimento 5 Stelle Eleonora Frattolin ha parlato in Aula dell'analoga situazione in Europa. E lo ha fatto spiegando che, quando fa comodo, si fa presente il ruolo rivestito all'interno della Comunità europea, quando invece ciò porterebbe a un confronto su temi delicati come questi, improvvisamente ci si dimentica di questo ruolo.

Parto quindi dalla Francia - ha detto - che, per la tipologia dell'organizzazione statale, è senz'altro il Paese confinante a noi più simile. In Francia, i consiglieri regionali percepiscono un'indennità commisurata alla popolazione delle regioni che rappresentano. Si va dai 1.500 euro mensili delle regioni con meno di un milione di abitanti, ai 2.600 euro per quelle con oltre tre milioni.

Diversa la situazione per la Germania che, essendo un Paese federale, riserva alle Regioni (Laender) competenze più numerose e importanti di quelle attualmente attribuite alle Regioni italiane. Ci si aspetterebbe che i salari dei parlamentari dei Laender tedeschi fossero più elevati di quelli italiani, invece no. Ricevono salari - ha reso noto la Frattolin - determinati in base alle leggi regionali: si va dai 2.280 euro mensili di Amburgo ai 9.500 euro "fuori scala" della Renania settentrionale-Vestfalia (che conta 18 milioni di abitanti). Il dato medio si aggira attorno ai 4.500 euro mensili ed equivale a circa la metà dei salari medi dei consiglieri delle Regioni italiane, pur a fronte di un'economia ben più forte e ricca, e di un'efficacia amministrativa di ben altra qualità.

Infine la Svizzera, altro Paese federale, a cui spesso l'Italia del Nord guarda come un modello di efficienza. I Cantoni hanno competenze e poteri maggiori anche dei Laender tedeschi, ma i membri dei Parlamenti cantonali percepiscono un salario mensile pari a zero - ha rivelato l'esponente di M5S. Perché la politica non è considerata una professione e così i consiglieri comunali e i parlamentari nazionali non ricevono nessuna remunerazione, ma svolgono le loro professioni di sempre e al contempo partecipano alle sedute dei Parlamenti. Ciononostante - ha concluso la Frattolin - il tasso di assenteismo è bassissimo se paragonato a quello dei colleghi italiani.