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M5S: Sergo, tagli costi politica sono una presa in giro

31.07.2013
20:50
(ACON) Trieste, 31 lug - COM/AB - Sui tagli ai costi della politica la presidente Serracchiani e alcuni esponenti della maggioranza hanno preso in giro gli elettori. Per fortuna la Rete non dimentica".

Il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Cristian Sergo, durante la discussione della legge sui costi della politica, ha svelato le contraddizioni del centrosinistra regionale che in campagna elettorale predica bene mentre, alla resa dei conti, razzola male.

"Sul profilo twitter della Serracchiani (https://twitter.com/serracchiani/status/320096740701261824 ) e su quello del presidente della V Commissione Vincenzo Martines (http://www.vincenzomartines.com/consiglieri-regionali-vizi-privat i-e-pubbliche-virtu-tra-rimborsi-e-regolamenti/) troviamo gli annunci elettorali dei due esponenti del PD che oggi sono stati puntualmente calpestati in Aula - rivela Sergo. Copiando il MoVimento 5 Stelle (che comunque proponeva un'indennità lorda di 5 mila euro, pari al triplo del reddito medio dei cittadini italiani), il duo Serracchiani/Martines il 10 marzo scorso proponeva infatti "indennità dei consiglieri regionali pari a quella dei sindaci di comuni capoluogo: 5 mila euro lordi comprensivi di rimborsi chilometrici e dei pasti". In pochi mesi hanno cambiato idea - attacca il consigliere regionale M5S -. L'indennità è lievitata così a 6.300 euro lordi più un rimborso forfettario che potrà arrivare fino a 3.500 euro".

In Aula M5S ha tentato comunque di migliorare la proposta di legge in discussione. "Con un emendamento abbiamo chiesto che il rimborso spese omnicomprensivo per svolgere il mandato fosse stabilito in 2 mila euro. Inoltre abbiamo proposto una puntuale rendicontazione delle spese sostenute dai gruppi, questo per evitare che accada anche in futuro - come nel recente, triste, passato - che con i 3600 euro di soldi pubblici per l'esercizio del mandato si acquistino gioielli, vestiti, scarpe, pettini, pneumatici, seggiolini per bambini e ogni ben di Dio. Tutto inutile, la maggioranza ha bocciato tutti i nostri emendamenti".

"Il risultato è un inganno. Con il provvedimento approvato oggi il reddito netto in busta paga di un consigliere sarà inferiore appena del 10% - 15% rispetto il passato - rivela Sergo. Inoltre non è stata eliminata l'integrazione di indennità di fine mandato, ma il contributo obbligatorio per costituirla, sì. Un risultato, insomma, molto lontano dai proclami elettorali e dalle aspettative dei cittadini. Tutti gli altri tagli sono, infatti, frutto dei provvedimenti del Governo Monti e, ancora prima, del ministro Tremonti. Poco di che vantarsi, a giochi fatti, per la presidente Serracchiani e la sua maggioranza. Meno male che almeno, una volta per tutte, abbiamo abolito il vitalizio".