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M5S: forti preoccupazioni su sorti Ferrfiera e abitanti Servola

01.08.2013
18:51
(ACON) Trieste, 1 ago - COM/AB - Il MoVimento 5 Stelle - anche con i consiglieri regionali Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo, Eleonora Frattolin, Cristian Sergo e Andrea Ussai, esprime forte preoccupazione sulle sorti della Ferriera e degli abitanti di Servola.

Le notizie riportate dai media non sgombrano, infatti, il campo dai tanti, troppi, interrogativi sollevati dal passaggio dell'impianto nelle mani di Arvedi. Per l'ennesima volta abbiamo assistito a una partita giocata tutta nelle stanze del potere, con l'esclusione dei cittadini che da anni sono costretti a sopportare i veleni dell'impianto, e pure dei lavoratori, che non hanno alcuna garanzia di mantenere il posto di lavoro.

Il MoVimento 5 Stelle chiede pertanto che venga presentato pubblicamente il piano di Arvedi, anche per toccare con mano l'esasperazione degli abitanti del rione di Servola e delle associazioni ambientaliste che non credono più alle promesse, ma pretendono - giustamente - atti concreti.

I livelli di inquinamento sono intollerabili e la nuova proprietà, se intende seriamente investire a Trieste, deve impegnarsi ufficialmente a ridurre drasticamente le emissioni inquinanti. Condizione imprescindibile per proseguire nella trattativa.

Allo stesso tempo la Giunta regionale deve spiegare come sarà utilizzato lo stanziamento di quasi 15 milioni di euro destinato alle crisi industriali complesse quindi, di fatto, ai nuovi proprietari della Ferriera di Servola. Anche su questo punto il MoVimento 5 Stelle chiede massima trasparenza.

Il timore è che queste ingenti risorse economiche vengano "regalate" al gruppo lombardo senza precise garanzie in merito alla risoluzione delle problematiche ambientali che gravano su Servola e su Trieste.

La prosecuzione dell'attività siderurgica non può prescindere, infatti, dall'adeguamento degli impianti oltre che dalla chiusura o almeno dalla drastica riduzione dell'attività della cokeria.

Quanto sta accadendo dimostra ancora una volta la mancanza di coraggio delle istituzioni e dei partiti che governano Trieste e la Regione. L'inserimento della Ferriera nelle aree di crisi industriale complessa doveva essere il primo passo per la definizione di un progetto di radicale bonifica dell'area e di conversione dello stabilimento siderurgico. Invece nulla è cambiato, se non il "padrone del motore". Un padrone a tempo determinato che, svuotate le casse pubbliche, potrebbe lasciare Trieste più inquinata e più malata di prima.