M5S: forti preoccupazioni su sorti Ferrfiera e abitanti Servola
(ACON) Trieste, 1 ago - COM/AB - Il MoVimento 5 Stelle - anche
con i consiglieri regionali Elena Bianchi, Ilaria Dal Zovo,
Eleonora Frattolin, Cristian Sergo e Andrea Ussai, esprime forte
preoccupazione sulle sorti della Ferriera e degli abitanti di
Servola.
Le notizie riportate dai media non sgombrano, infatti, il campo
dai tanti, troppi, interrogativi sollevati dal passaggio
dell'impianto nelle mani di Arvedi. Per l'ennesima volta abbiamo
assistito a una partita giocata tutta nelle stanze del potere,
con l'esclusione dei cittadini che da anni sono costretti a
sopportare i veleni dell'impianto, e pure dei lavoratori, che non
hanno alcuna garanzia di mantenere il posto di lavoro.
Il MoVimento 5 Stelle chiede pertanto che venga presentato
pubblicamente il piano di Arvedi, anche per toccare con mano
l'esasperazione degli abitanti del rione di Servola e delle
associazioni ambientaliste che non credono più alle promesse, ma
pretendono - giustamente - atti concreti.
I livelli di inquinamento sono intollerabili e la nuova
proprietà, se intende seriamente investire a Trieste, deve
impegnarsi ufficialmente a ridurre drasticamente le emissioni
inquinanti. Condizione imprescindibile per proseguire nella
trattativa.
Allo stesso tempo la Giunta regionale deve spiegare come sarà
utilizzato lo stanziamento di quasi 15 milioni di euro destinato
alle crisi industriali complesse quindi, di fatto, ai nuovi
proprietari della Ferriera di Servola. Anche su questo punto il
MoVimento 5 Stelle chiede massima trasparenza.
Il timore è che queste ingenti risorse economiche vengano
"regalate" al gruppo lombardo senza precise garanzie in merito
alla risoluzione delle problematiche ambientali che gravano su
Servola e su Trieste.
La prosecuzione dell'attività siderurgica non può prescindere,
infatti, dall'adeguamento degli impianti oltre che dalla chiusura
o almeno dalla drastica riduzione dell'attività della cokeria.
Quanto sta accadendo dimostra ancora una volta la mancanza di
coraggio delle istituzioni e dei partiti che governano Trieste e
la Regione. L'inserimento della Ferriera nelle aree di crisi
industriale complessa doveva essere il primo passo per la
definizione di un progetto di radicale bonifica dell'area e di
conversione dello stabilimento siderurgico. Invece nulla è
cambiato, se non il "padrone del motore". Un padrone a tempo
determinato che, svuotate le casse pubbliche, potrebbe lasciare
Trieste più inquinata e più malata di prima.