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Cr: riorganizzazione ordinamento regionale, relatori e Giunta (10)

01.08.2013
21:00
(ACON) Trieste, 1 ago - RC - Al relatore di maggioranza, Renzo Liva (PD), ripercorrere a grandi linee i contenuti delle modifiche alle leggi regionali 7/1988, 18/1996 e 13/2003 in materia di ordinamento e di organizzazione dell'Amministrazione regionale, solo mercoledì passate al vaglio della Commissione consiliare da lui presieduta, la prima.

Dieci gli articoli, il più rilevante - ha detto - è il n.7, che reintroduce l'incarico del direttore generale quale figura di supporto del presidente della Regione e di coordinatore dei direttori centrali, ma anche la nuova previsione del vicedirettore centrale per macro aree, ridotte a 4, cosa che comporta la contrazione di 9 vicedirettori. Nonostante si reintroduca il direttore generale, la norma apporterà alle casse regionali un risparmio di 576.000 euro annui.

Liva ha poi fatto presente che il carattere d'urgenza richiesto è dato dal desiderio e dall'esigenza di legiferare in tempi brevi affinché sia possibile l'adozione di ulteriori azioni che comporteranno la riorganizzazione della macchina regionale e dei suoi enti.

A Riccardo Riccardi (Pdl), relatore di minoranza, il compito delle osservazioni. Chi ha vinto le elezioni ha il diritto e il dovere di organizzarsi come crede - ha così affermato - ma questo testo non parla di una riorganizzazione complessiva mentre così avrebbe dovuto essere. Parliamo del nuovo capo della struttura operativa della Regione, ecco perché non mi piace vedere solo un pezzo della riforma.

Sono d'accordo, come principio, sulla necessità di un direttore generale attraverso il quale il presidente della Regione governa il sistema; egli ha una posizione diretta con il presidente e sovra-ordinata rispetto ai direttori centrali. Ma allora - ha chiesto Riccardi - quale sarà il mestiere che faranno gli assessori? Altro punto di domanda, il rapporto tra il direttore generale e il segretario generale, anche guardando all'iter attuale delle delibere di un assessore affinché si possano portare all'attenzione della Giunta. Un vulnus, poi, è nei requisiti che deve avere il direttore generale: nella legge non se ne parla. E ancora: il trattamento economico del direttore generale, che supererà quello del presidente della Regione.

I tempi rapidi che avete permesso per l'iter di questa norma - ha puntualizzato l'assessore Paolo Panontin - danno modo alla Giunta di ristrutturare la macchina regionale secondo un'azione che non si ferma, ovviamente, con questo provvedimento, ma ne prende il via dopo aver già ravvisato la necessità di modificare le deleghe degli assessori.

Il coordinamento in capo al direttore generale permetterà di non proseguire con quanto accade oggi, dove si lavora a compartimenti stagni. Il nuovo regolamento sarà presentato in bozza questa sera stessa alla Giunta, poi ci saranno i passaggi alle organizzazioni sindacali, di nuovo in Giunta ma anche in Commissione consiliare, infine l'approvazione definitiva per riuscire a partire con la macchina modificata già a settembre.

Il direttore generale dovrà avere gli stessi requisiti per poter fare il direttore centrale. L'iter di approvazione delle delibere non muterà, salvo il passaggio direttore centrale/direttore generale/assessore. Il compenso - ha concluso Panontin - è definito solo quale possibilità, ed è espresso nella sua cifra massima di 180.000 euro lordi più gli emolumenti.

(immagini tv)

(segue)