Pdl: Ziberna, accesso case ATER anche ai genitori separati
(ACON) Trieste, 2 ago - COM/AB - "Inserire anche i genitori
separati che hanno dovuto lasciare all'altro coniuge la propria
casa a seguito di un provvedimento giudiziario tra le categorie
deboli per l'accesso agli alloggi ATER. A oggi non è prevista
nessuna tutela specifica nel regolamento di assegnazione di case
ATER, che finisce il più delle volte per penalizzarli pure a
fronte di situazioni, anche delicate, ma di minore entità".
A chiederlo è il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale
Rodolfo Ziberna in un'interpellanza alla Giunta.
"Una delle conseguenze dei giudizi di separazione tra coniugi -
rileva Ziberna - è l'assegnazione della casa coniugale al coniuge
dove trovano stabile collocazione i figli. Di conseguenza si pone
il problema dell'altro coniuge, costretto a trovare un nuovo
alloggio, spesso in condizioni di estrema difficoltà, dovendo in
alcuni casi anche continuare a pagare il mutuo della casa
lasciata, e non potendo accedere agli alloggi di edilizia
convenzionata a causa della sua posizione di proprietario".
"L'articolo 7 della legge regionale 6/2003, infatti, laddove
esplicita che la Regione determina particolari misure di sostegno
per l'accesso all'abilitazione da parte di soggetti in condizioni
di debolezza sociale o economica, non prevede tra le varie
categorie deboli anche le madri o i padri separati che hanno
dovuto lasciare all'altro coniuge la propria casa a seguito di un
provvedimento giudiziario. Nemmeno nel regolamento di attuazione,
nella parte in cui vengono indicati i requisiti richiesti agli
aspiranti inquilini delle ATER, non è prevista nessuna deroga a
favore dei genitori separati".
"Per risolvere il problema si potrebbe procedere alla semplice
modifica del Regolamento. Mi auguro che la Giunta accolga questa
istanza, anche perché - conclude Ziberna - i genitori separati
sono ormai stati definiti dalla stampa come nuovi poveri, visto
che, alle volte rimasti anche senza lavoro, sono tenuti a versare
assegni di mantenimento per i figli e a concedere l'uso
dell'abitazione, prima definita familiare, al consorte separato
in comunione con i figli".