Pdl: Ziberna, regolare il flusso delle acque dell'Isonzo
(ACON) Trieste, 5 ago - COM/AB - "Regolare il flusso della
acque del fiume Isonzo con un bacino di rifasamento e costituire
una task force di tecnici coordinata dalla Direzione regionale
dell'Ambiente per risolvere il problema dell'approvvigionamento
al settore agricolo".
A chiederlo è il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale
Rodolfo Ziberna in un'interpellanza alla Giunta.
"Ogni anno in questa stagione - rileva Ziberna - si presenta la
situazione preoccupante del fiume Isonzo che diventa un rigagnolo
all'altezza del territorio municipale di Sagrado. Se a oggi non
sono stati segnalati problemi per quanto riguarda
l'approvvigionamento dell'acqua potabile, vi è invece una seria
criticità nel rendere disponibile acqua per l'irrigazione delle
colture, soprattutto nei periodi di magra come l'attuale.
Nonostante gli agricoltori isontini siano passati, con forti
investimenti, dal sistema irriguo a scorrimento a quello a
pioggia, sfruttando l'acqua disponibile in maniera decisamente
più efficace, il problema permane".
"Un problema che va a toccare un ambito importantissimo come il
comparto agricolo ed enogastronomico isontino, che contribuisce
fino a un quinto alla formazione del PIL provinciale, compreso
l'indotto. Una produzione di scarsa qualità dovuta alla mancanza
d'acqua produrrebbe una crisi in questo settore con drastiche
ripercussioni sull'economia locale".
"La questione della disponibilità d'acqua dell'Isonzo - prosegue
l'esponente del Pdl - è stata affrontata già nell'ambito della
Commissione mista per l'idroeconomia per l'attuazione degli
accordi di cooperazione firmati a Osimo, dove è stato deciso di
realizzare un sistema globale che la costruzione della centrale
idroelettrica di Salcano e di un impianto di rifasamento della
capacità di circa 3 milioni di metri cubi, da realizzare con uno
sbarramento a Gorizia. Bacino di rifasamento che, nonostante
fosse stato autorizzato dagli Enti competenti e fosse stata già
stanziata la somma necessaria per la parte italiana, non è mai
stato realizzato. Un vero peccato, anche perché la struttura
risolverebbe i problemi della portata dell'Isonzo, visto che il
suo compito è quello di regolare il regime delle portate d'acqua
e di distribuirla in modo omogeneo nell'arco della giornata. Lo
stesso potrebbe essere utilizzato anche per ottimizzare la
produzione di energia elettrica sull'intera asta fluviale".
"Per porre fine a questa annosa questione, sollevata anche dalla
presidenza del Consorzio di bonifica Pianura Isontina come pure
dagli agricoltori, sarebbe opportuno - conclude Ziberna - che la
Giunta regionale intervenisse nei confronti delle competenti
autorità slovene per ottenere il rispetto degli impegni derivanti
dagli accordi di Osimo in merito alla portata del fiume Isonzo e
promuovesse un incontro con tutti i soggetti interessati,
italiani e sloveni, per approfondire una volta per tutte le
esigenze di approvvigionamento e l'impatto ambientale".