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Pdl: Ziberna, regolare il flusso delle acque dell'Isonzo

05.08.2013
16:50
(ACON) Trieste, 5 ago - COM/AB - "Regolare il flusso della acque del fiume Isonzo con un bacino di rifasamento e costituire una task force di tecnici coordinata dalla Direzione regionale dell'Ambiente per risolvere il problema dell'approvvigionamento al settore agricolo".

A chiederlo è il vicecapogruppo Pdl in Consiglio regionale Rodolfo Ziberna in un'interpellanza alla Giunta.

"Ogni anno in questa stagione - rileva Ziberna - si presenta la situazione preoccupante del fiume Isonzo che diventa un rigagnolo all'altezza del territorio municipale di Sagrado. Se a oggi non sono stati segnalati problemi per quanto riguarda l'approvvigionamento dell'acqua potabile, vi è invece una seria criticità nel rendere disponibile acqua per l'irrigazione delle colture, soprattutto nei periodi di magra come l'attuale. Nonostante gli agricoltori isontini siano passati, con forti investimenti, dal sistema irriguo a scorrimento a quello a pioggia, sfruttando l'acqua disponibile in maniera decisamente più efficace, il problema permane".

"Un problema che va a toccare un ambito importantissimo come il comparto agricolo ed enogastronomico isontino, che contribuisce fino a un quinto alla formazione del PIL provinciale, compreso l'indotto. Una produzione di scarsa qualità dovuta alla mancanza d'acqua produrrebbe una crisi in questo settore con drastiche ripercussioni sull'economia locale".

"La questione della disponibilità d'acqua dell'Isonzo - prosegue l'esponente del Pdl - è stata affrontata già nell'ambito della Commissione mista per l'idroeconomia per l'attuazione degli accordi di cooperazione firmati a Osimo, dove è stato deciso di realizzare un sistema globale che la costruzione della centrale idroelettrica di Salcano e di un impianto di rifasamento della capacità di circa 3 milioni di metri cubi, da realizzare con uno sbarramento a Gorizia. Bacino di rifasamento che, nonostante fosse stato autorizzato dagli Enti competenti e fosse stata già stanziata la somma necessaria per la parte italiana, non è mai stato realizzato. Un vero peccato, anche perché la struttura risolverebbe i problemi della portata dell'Isonzo, visto che il suo compito è quello di regolare il regime delle portate d'acqua e di distribuirla in modo omogeneo nell'arco della giornata. Lo stesso potrebbe essere utilizzato anche per ottimizzare la produzione di energia elettrica sull'intera asta fluviale".

"Per porre fine a questa annosa questione, sollevata anche dalla presidenza del Consorzio di bonifica Pianura Isontina come pure dagli agricoltori, sarebbe opportuno - conclude Ziberna - che la Giunta regionale intervenisse nei confronti delle competenti autorità slovene per ottenere il rispetto degli impegni derivanti dagli accordi di Osimo in merito alla portata del fiume Isonzo e promuovesse un incontro con tutti i soggetti interessati, italiani e sloveni, per approfondire una volta per tutte le esigenze di approvvigionamento e l'impatto ambientale".