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GM: Tondo, Promotur non promuove turismo ma gestisce impianti

07.08.2013
10:52
(ACON) Trieste, 7 ago - COM/RC - "Risulta molto difficile credere che sia stata Promotur ad aver fallito nella promozione del sistema turistico della montagna dal momento che, a tale scopo, con la legge regionale 2/2002, sono stati istituiti i consorzi turistici di ambito prima e l'agenzia Turismo FVG poi, mentre la stessa Promotur è stata confinata a realizzare e gestire piste e impianti. Forse, però, per la presidente Serracchiani basta il nome sincopato a definire la missione sociale di un ente".

Così il consigliere regionale Renzo Tondo (Gruppo Misto) replica alle dichiarazioni della presidente della Regione, Debora Serracchiani, al recente incontro con la Cisl Alto Friuli di Gemona.

Mi chiedo - rileva Tondo - come Promotur (ente che secondo la Serracchiani non ha funzionato in quanto a promozione) possa promuovere il prodotto turistico della montagna o dei suoi ambiti quando possiede solo una piccola parte di tale prodotto (di fatto un Centro di costo del sistema turistico), mentre la restante parte della filiera è rappresentata dai potenziali centri di profitto, ovvero albergatori, commercianti, maestri di sci, noleggiatori, animatori, operatori culturali. È come se pensassimo che FVG Strade o Autovie Venete debbano fare promozione turistica della Regione solo perché i visitatori, per arrivarci, devono passare sulle strade di loro competenza.

Promotur - così ancora il consigliere di opposizione - gestisce, peraltro molto bene, solo le piste, gli impianti e i servizi di pista, ovvero gli eventi sportivi sulla neve, con livelli di sicurezza unici nell'arco alpino, stando ai dati ufficiali forniti dalla Polizia di Stato sulla sinistrosità rilevata e con livelli di gradimento dell'utenza che da anni si attestano, come rilevato dall'IRES, su oltre il 98% di giudizi positivi.

Su Agemont - prosegue Tondo - non servono certo le analisi della presidente Serracchiani per capire che l'ente deve essere ripensato, in quanto il progetto di scorporo della SpA licenziato nel 2012 contempla, appunto, la necessità di individuare nuove strategie gestionali non più inerenti al ruolo di agenzia di sviluppo. È in questo contesto che si deve leggere il trasferimento di immobili, non più sostenibile sotto la regia unica del Centro di Innovazione di Amaro, a una nuova società (Agemont Imm.re). Senza questa intelligente operazione di scorporo, oggi non si potrebbe parlare, come afferma la presidente Serracchiani, di quale nuova mission affidare ad Agemont.

La zona montana e pedemontana dell'Alto Friuli non sono quelle del 1987, anno in cui fu istituita Agemont, e dopo oltre vent'anni ci si accorge improvvisamente che qualcosa non ha funzionato, scaricando la responsabilità unicamente sulla mia Giunta - accusa l'ex presidente Tondo. Suggerisco alla presidente Serracchiani, prima di sparare sentenze, di documentarsi su ciò che sul territorio effettivamente funziona e su ciò che, invece, è meglio chiudere. E senza scomodare filiere o escogitare fantasiose alchimie gestionali, prive di qualsiasi sostenibilità economica.