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M5S: Dal Zovo, nuova diga su Isonzo fatale per ecosistema fiume

10.08.2013
10:54
(ACON) Trieste, 10 ago - COM/AB - "La costruzione di un nuovo sbarramento sul fiume Isonzo, a monte del ponte di Piuma, sarebbe fatale per uno degli ultimi posti a rilievo naturalistico presenti sul territorio goriziano".

Ilaria Dal Zovo, consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, esprime tutta la sua contrarietà al progetto della nuova diga sul fiume che nasce nelle Alpi Giulie. "È impensabile costruire un'opera del genere - aggiunge -. Va ricordato che lo scorso novembre il Consiglio e la Giunta comunale di Gorizia avevano accolto un ordine del giorno del consigliere M5S Manuela Botteghi finalizzato alla difesa del fiume da nuovi progetti di sfruttamento. Progetti che non sono più compatibili con l'attuale situazione ambientale, con il cambiamento climatico e con la sempre maggiore scarsità d'acqua".

"Sono stati necessari 20 anni, dopo la costruzione della diga di Salcano (Solkan), perché la vita nel fiume a valle del bacino sloveno ritrovasse il suo equilibrio - ricorda Dal Zovo. L'Isonzo oggi si è ripopolato. La costruzione di un ulteriore bacino sul fiume sarebbe sbagliata e dannosa per l'intero ecosistema. La soluzione agli sbalzi provocati dalla diga di Salcano non può essere cercata, infatti, in una nuova diga, che annienterebbe definitivamente la rinascita del fiume. Dobbiamo puntare invece sulla qualità dell'acqua e sulla lotta all'inquinamento".

"Il problema della mancanza d'acqua per l'agricoltura, la flora e la fauna esiste - sostiene il consigliere M5S. Se nel periodo secco si riuscisse a rimodulare la portata d'acqua indirizzata alle centrali idroelettriche presenti lungo i canali irrigui, si potrebbero limitare almeno in parte le conseguenze di questa criticità. La maggior parte dell'acqua è infatti destinata a tale scopo per poi finire in mare. Una commissione di esperti potrebbe verificare la fattibilità di questa ipotesi".

"Allo stesso tempo la Regione dovrebbe cercare di abbattere le barriere fra la Slovenia e l'Italia, i due paesi attraversati dall'Isonzo, creando un tavolo per la gestione, la tutela e la salvaguardia del fiume assieme a Lubiana. Così come è indispensabile la realizzazione di un distretto idrografico internazionale come previsto dalla normativa europea".