Pdl: Novelli, poliziotti vittime dei clandestini violenti del Cie
(ACON) Trieste, 12 ago - COM/RC - Non è più pensabile che gli
agenti di polizia che operano all'interno del Centro di
identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca vengano fatti
passare come aguzzini violenti, che cercano lo scontro.
Ad affermarlo, il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli a
seguito dell'ennesima azione di protesta di alcuni immigrati
ospitati nel Cie di Gradisca che fin da questa notte sono saliti
sul tetto della struttura.
Dopo gli scontri della scorsa notte a seguito della fine del
Ramadan - rileva Novelli - un gruppo di immigrati è salito sul
tetto per protesta. Da quanto si è potuto apprendere, si tratta
di circa quindici persone fomentate da altre quattro che,
fortunatamente, non sono riuscite a coinvolgere tutti gli ospiti
del Cie. A scanso di equivoci, voglio subito precisare che sia le
persone che avevano provocato gli scontri nei giorni scorsi sia
coloro che hanno innescato la protesta alla mattina non sono
vittime venute in cerca di fortuna in Italia o profughi di
guerra, bensì irregolari che sono stati rintracciati sul nostro
territorio o che, una volta usciti dal carcere, aspettano di
essere rimpatriati nel loro Paese di origine. Rimpatrio che
richiede un tempo lunghissimo di attesa, anche perché gli stessi
clandestini si rifiutano di collaborare.
Gli agenti di polizia che operano all'interno del Cie - prosegue
l'esponente del Pdl - si trovano, quindi, a dover fronteggiare
situazioni difficilissime e delicate, dovendo sedare le rivolte e
le violenze da una parte e, dall'altra, tutelare gli immigrati
che non c'entrano niente con gli scontri, ma anche la propria
incolumità. Per tutta risposta, alcuni esponenti politici, ultima
la deputata di Sel Serena Pellegrino, li fanno passare come
aguzzini che maltrattano gli ospiti della struttura e dipingono,
invece, come vittime persone che, in realtà, non lo sono e che
fanno, peraltro, danni inenarrabili a spese della collettività.
Siamo arrivati addirittura al paradosso che la Polizia ha quasi
paura a muoversi, per non venire poi massacrata ingiustamente da
certa opinione pubblica. Questa situazione deve finire, anche
perché quegli agenti sono persone civili - conclude Novelli - e
intervengono solo quando vi è la stretta necessità.