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Pdl: Novelli, poliziotti vittime dei clandestini violenti del Cie

12.08.2013
12:25
(ACON) Trieste, 12 ago - COM/RC - Non è più pensabile che gli agenti di polizia che operano all'interno del Centro di identificazione ed espulsione (Cie) di Gradisca vengano fatti passare come aguzzini violenti, che cercano lo scontro.

Ad affermarlo, il consigliere regionale del Pdl Roberto Novelli a seguito dell'ennesima azione di protesta di alcuni immigrati ospitati nel Cie di Gradisca che fin da questa notte sono saliti sul tetto della struttura.

Dopo gli scontri della scorsa notte a seguito della fine del Ramadan - rileva Novelli - un gruppo di immigrati è salito sul tetto per protesta. Da quanto si è potuto apprendere, si tratta di circa quindici persone fomentate da altre quattro che, fortunatamente, non sono riuscite a coinvolgere tutti gli ospiti del Cie. A scanso di equivoci, voglio subito precisare che sia le persone che avevano provocato gli scontri nei giorni scorsi sia coloro che hanno innescato la protesta alla mattina non sono vittime venute in cerca di fortuna in Italia o profughi di guerra, bensì irregolari che sono stati rintracciati sul nostro territorio o che, una volta usciti dal carcere, aspettano di essere rimpatriati nel loro Paese di origine. Rimpatrio che richiede un tempo lunghissimo di attesa, anche perché gli stessi clandestini si rifiutano di collaborare.

Gli agenti di polizia che operano all'interno del Cie - prosegue l'esponente del Pdl - si trovano, quindi, a dover fronteggiare situazioni difficilissime e delicate, dovendo sedare le rivolte e le violenze da una parte e, dall'altra, tutelare gli immigrati che non c'entrano niente con gli scontri, ma anche la propria incolumità. Per tutta risposta, alcuni esponenti politici, ultima la deputata di Sel Serena Pellegrino, li fanno passare come aguzzini che maltrattano gli ospiti della struttura e dipingono, invece, come vittime persone che, in realtà, non lo sono e che fanno, peraltro, danni inenarrabili a spese della collettività.

Siamo arrivati addirittura al paradosso che la Polizia ha quasi paura a muoversi, per non venire poi massacrata ingiustamente da certa opinione pubblica. Questa situazione deve finire, anche perché quegli agenti sono persone civili - conclude Novelli - e intervengono solo quando vi è la stretta necessità.