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AR: Revelant, incendio in val Raccolana e futuro della montagna

14.08.2013
11:42
(ACON) Trieste, 14 ago - COM/AB - "L'incendio nella val Raccolana e la sua gestione devono necessariamente farci riflettere ulteriormente su quello che deve essere il futuro della montagna: conoscerla e promuoverla potrà evitare ulteriori inevitabili emergenze nei prossimi anni. Gli interventi di prevenzione devono rientrare nei programmi dell'Amministrazione regionale, e il primo fondamentale intervento è prevenire lo spopolamento garantendo dignitose condizioni di vita, generando lavoro e occupazione anche attraverso il recupero del patrimonio prativo e la cura e la manutenzione di boschi e corsi d'acqua". "Ora è importante garantire la regolare viabilità lungo la strada statale che potrebbe nuovamente subire interruzioni per smottamenti nell'eventualità di forti precipitazioni su un terreno reso instabile dall'incendio altrimenti, oltre alla distruzione del patrimonio boschivo, si registreranno ingenti danni economici alle attività commerciali e produttive dell'intera Val Canale e Canal del Ferro, senza contare i disagi per chi è impossibilitato a raggiungere il proprio posto di lavoro". Così il consigliere regionale di Autonomia Responsabile Roberto Revelant interviene in merito alla temporanea chiusura della strada Pontebbana a seguito del grave incendio che da settimane divampa nel monte Jovet fino a raggiungere le falde del Montasio. "L'incendio della Val Roccolana - rileva Revelant - avrà sicuramente significative ricadute economiche su molti bilanci: da quello della Protezione civile, al Comune di Chiusaforte, ma anche su tutte quelle attività che hanno visto vanificare in pochi giorni l'effetto del Giro d'Italia che lasciava ben sperare per la stagione in corso, fino ad arrivare alle realtà presenti nella zona del lago dei tre Comuni dove, di fatto, è interdetta la possibilità di praticare sport acquatici e remieri, a causa delle operazioni di carico dei Canadair. Il periodo estivo infatti rappresenta per molte attività legate all'indotto del settore del turismo un'ancora di salvezza in questo momento di profonda crisi economica". "La Regione, dopo l'emergenza, dovrà intervenire ulteriormente - conclude Revelant - perché in un momento di grave crisi l'Alto Friuli non è nelle condizioni di riuscire a sobbarcarsi queste ulteriori criticità economiche, ma soprattutto dovrà già dalla prossima finanziaria dare segnali confortanti a chi in questi territori ci vive ogni giorno, e sogna di poterci vivere per sempre dignitosamente e in massima sicurezza". AB