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SEL: Lauri, non più alibi, CIE Gradisca va chiuso

18.08.2013
18:28
(ACON) Trieste, 18 ago - COM/MPB - "Parole autocritiche sulle politiche migratorie ora vengono anche dalla deputata del PDL Mara Carfagna: bene, ora non ci sono più alibi, Governo e Parlamento non perdano altro tempo e comincino ad agire chiudendo subito il CIE di Gradisca, la situazione ha raggiunto il limite".

Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di SEL in Consiglio regionale, all'indomani della manifestazione organizzata ieri davanti al CIE di Gradisca da movimenti e associazioni impegnate nella promozione dei diritti umani dei migranti.

"La legge Bossi-Fini va abolita e i CIE vanno chiusi, a cominciare da quello di Gradisca, a detta di tutti il peggiore in Italia.

"Nelle prossime settimane sono prevedibili nuovi arrivi di migranti in fuga dall'Egitto e dagli altri paesi del Nord Africa e del Medioriente - continua Lauri -. Farli arrivare a Gradisca sarebbe irresponsabile, come gettare altra benzina sul fuoco.

"Le Associazioni che da anni si battono per ottenere trasparenza e rispetto dei diritti umani all'interno dei CIE meritano solo il nostro rispetto e il nostro ringraziamento: è grazie a loro che chi sta dentro riesce a ottenere a volte un po' di aiuto per vedere rispettati i propri diritti, è grazie a loro che si sa quello che avviene dentro i CIE, è grazie a loro e alla società civile che in questi anni si è mobilitata e ha manifestato che l'attenzione è sempre restata alta.

"Quanto alle istituzioni, la Regione con la presidente Serracchiani ha assunto una posizione netta, la prossima Giunta si riunirà a Gradisca e insieme a diversi consiglieri della maggioranza continueremo a entrare e a vigilare su quello che succede all'interno del CIE, fino alla sua chiusura. Lo stesso è utile facciano con continuità i parlamentari, che possono entrare liberamente, senza i lunghi preavvisi a cui sono sottoposti i consiglieri regionali, e verificare costantemente le condizioni di trattamento dei migranti che vi sono rinchiusi.

"Certamente il compito delle istituzioni e delle forze politiche democratiche - conclude Lauri - non è quello di contenere le proteste dei migranti e della società civile; il nostro compito, piuttosto, è quello di cambiare le leggi che hanno istituito i CIE e li tengono aperti, e di sostenere invece tutte le azioni dei movimenti delle associazioni e degli stessi migranti perché i diritti umani e la Costituzione italiana lì dentro non continuino a venire calpestati e perché la società civile sia sempre più informata, e possa prendere la parola e manifestare le sue posizioni".