SEL: Lauri, non più alibi, CIE Gradisca va chiuso
(ACON) Trieste, 18 ago - COM/MPB - "Parole autocritiche sulle
politiche migratorie ora vengono anche dalla deputata del PDL
Mara Carfagna: bene, ora non ci sono più alibi, Governo e
Parlamento non perdano altro tempo e comincino ad agire chiudendo
subito il CIE di Gradisca, la situazione ha raggiunto il limite".
Lo ha dichiarato Giulio Lauri, capogruppo di SEL in Consiglio
regionale, all'indomani della manifestazione organizzata ieri
davanti al CIE di Gradisca da movimenti e associazioni impegnate
nella promozione dei diritti umani dei migranti.
"La legge Bossi-Fini va abolita e i CIE vanno chiusi, a
cominciare da quello di Gradisca, a detta di tutti il peggiore in
Italia.
"Nelle prossime settimane sono prevedibili nuovi arrivi di
migranti in fuga dall'Egitto e dagli altri paesi del Nord Africa
e del Medioriente - continua Lauri -. Farli arrivare a Gradisca
sarebbe irresponsabile, come gettare altra benzina sul fuoco.
"Le Associazioni che da anni si battono per ottenere trasparenza
e rispetto dei diritti umani all'interno dei CIE meritano solo il
nostro rispetto e il nostro ringraziamento: è grazie a loro che
chi sta dentro riesce a ottenere a volte un po' di aiuto per
vedere rispettati i propri diritti, è grazie a loro che si sa
quello che avviene dentro i CIE, è grazie a loro e alla società
civile che in questi anni si è mobilitata e ha manifestato che
l'attenzione è sempre restata alta.
"Quanto alle istituzioni, la Regione con la presidente
Serracchiani ha assunto una posizione netta, la prossima Giunta
si riunirà a Gradisca e insieme a diversi consiglieri della
maggioranza continueremo a entrare e a vigilare su quello che
succede all'interno del CIE, fino alla sua chiusura. Lo stesso è
utile facciano con continuità i parlamentari, che possono entrare
liberamente, senza i lunghi preavvisi a cui sono sottoposti i
consiglieri regionali, e verificare costantemente le condizioni
di trattamento dei migranti che vi sono rinchiusi.
"Certamente il compito delle istituzioni e delle forze politiche
democratiche - conclude Lauri - non è quello di contenere le
proteste dei migranti e della società civile; il nostro compito,
piuttosto, è quello di cambiare le leggi che hanno istituito i
CIE e li tengono aperti, e di sostenere invece tutte le azioni
dei movimenti delle associazioni e degli stessi migranti perché i
diritti umani e la Costituzione italiana lì dentro non continuino
a venire calpestati e perché la società civile sia sempre più
informata, e possa prendere la parola e manifestare le sue
posizioni".