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SEL:Lauri,alluvioni,meno cemento e più opere idraulico-forestali

30.08.2013
10:52
(ACON) Trieste, 30 ago - COM/MPB - "1903, 1996, 2003.... e la prossima? Dieci anni dopo l'alluvione in Val Canale il territorio regionale, oggi, non è più sicuro: in montagna di paesi collocati ancora su conoidi alluvionali e negli alvei ce ne sono molti, e le variazioni climatiche rendono gli eventi meteorologici estremi - le cosiddette bombe d'acqua - ogni anno che passa sempre più probabili".

Lo ha dichiarato Giulio Lauri, geologo e capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà in Consiglio regionale, alla fine della commemorazione del decennale dell'alluvione dell'agosto 2003 tenutasi a Pontebba.

"La protezione civile del Friuli Venezia Giulia è straordinaria, a cominciare dalla generosità dei suoi volontari, e va potenziata ancora, ma negli ultimi anni anche da noi così come a livello nazionale è stata usata in modo improprio. Facendole gestire anche opere pubbliche ordinarie al di fuori delle emergenze o permettendo interventi sbagliati come in Val Rosandra, e trascurando invece l'attività di prevenzione idrogeologica e di previsione meteorologica così come ha sottolineato anche il responsabile nazionale Gabrielli.

"Al Friuli Venezia Giulia servono invece meno cemento e molte piccole opere idraulico forestali in più - continua Lauri - potenziando i Servizi Geologico e quello dell'Idraulica della Direzione regionale Ambiente: perchè - sottolinea il consigliere SEL - oltre ai morti e alle vite distrutte, per ogni euro investito prima nella prevenzione e nella difesa del territorio, se ne risparmiano poi dieci per la ricostruzione.

"Anche per questo l'adozione di un accurato e lungimirante Piano Paesaggistico, calendarizzato nei prossimi mesi e propedeutico a quello territoriale, è indispensabile - conclude Lauri -: è una priorità che la Regione aspetta da troppi anni e non più rimandabile".