SEL:Lauri,alluvioni,meno cemento e più opere idraulico-forestali
(ACON) Trieste, 30 ago - COM/MPB - "1903, 1996, 2003.... e la
prossima? Dieci anni dopo l'alluvione in Val Canale il territorio
regionale, oggi, non è più sicuro: in montagna di paesi collocati
ancora su conoidi alluvionali e negli alvei ce ne sono molti, e
le variazioni climatiche rendono gli eventi meteorologici estremi
- le cosiddette bombe d'acqua - ogni anno che passa sempre più
probabili".
Lo ha dichiarato Giulio Lauri, geologo e capogruppo di Sinistra
Ecologia Libertà in Consiglio regionale, alla fine della
commemorazione del decennale dell'alluvione dell'agosto 2003
tenutasi a Pontebba.
"La protezione civile del Friuli Venezia Giulia è straordinaria,
a cominciare dalla generosità dei suoi volontari, e va potenziata
ancora, ma negli ultimi anni anche da noi così come a livello
nazionale è stata usata in modo improprio. Facendole gestire
anche opere pubbliche ordinarie al di fuori delle emergenze o
permettendo interventi sbagliati come in Val Rosandra, e
trascurando invece l'attività di prevenzione idrogeologica e di
previsione meteorologica così come ha sottolineato anche il
responsabile nazionale Gabrielli.
"Al Friuli Venezia Giulia servono invece meno cemento e molte
piccole opere idraulico forestali in più - continua Lauri -
potenziando i Servizi Geologico e quello dell'Idraulica della
Direzione regionale Ambiente: perchè - sottolinea il consigliere
SEL - oltre ai morti e alle vite distrutte, per ogni euro
investito prima nella prevenzione e nella difesa del territorio,
se ne risparmiano poi dieci per la ricostruzione.
"Anche per questo l'adozione di un accurato e lungimirante Piano
Paesaggistico, calendarizzato nei prossimi mesi e propedeutico a
quello territoriale, è indispensabile - conclude Lauri -: è una
priorità che la Regione aspetta da troppi anni e non più
rimandabile".