Pdl:CIE, lettera aperta dei consiglieri alla presidente della Regione
(ACON) Trieste, 30 ago - In merito alla richiesta di chiusura
del CIE di Gradisca d'Isonzo, i consiglieri del Gruppo Pdl in
Consiglio regionale - Rodolfo Ziberna, Roberto Novelli,
Alessandro Colautti, Paride Cargnelutti, Luca Ciriani, Riccardo
Riccardi hanno indirizzato alla presidente della Regione Debora
Serracchiani una lettera aperta nella quale esordiscono
ricordando di aver appreso al termine dell'incontro svoltosi
presso il Municipio di Gradisca lo scorso 23 agosto, che la
Giunta regionale, unitamente a quella del Comune di Gradisca
d'Isonzo, ha indirizzato una lettera al Governo nazionale per
richiedere la chiusura del CIE di Gradisca d'Isonzo, ed affermano
che sono "molte le nostre perplessità, alcune delle quali già
manifestate in occasione del citato incontro".
"Noi - scrivono i consiglieri Pdl - riteniamo che su problemi di
questa portata, che si ripercuotono in diversi quanto delicati
ambiti (dalla sicurezza degli ospiti a quella della popolazione,
alle condizioni di vita all'interno delle strutture ed a quelle
degli operatori di polizia, sino alle relazioni internazionali
legate alla necessità di una comune disciplina europea ed alla
suddivisione comunitaria degli oneri), si debba abbandonare
quella demagogia con cui questa Giunta ha prevalentemente
operato, puntando più sulla spettacolarizzazione che sulla
sostanza.
"Chi oggi chiede tout court la chiusura dei CIE in Italia è come
se chiedesse la chiusura delle carceri e la conseguente messa in
libertà dei detenuti. Perché chi fa questa proposta deve avere il
coraggio di dire ai cittadini che, prendendo ad esempio il CIE di
Gradisca d'Isonzo, la maggior parte dei clandestini, che non
hanno nulla a che fare con quelli appena giunti a Lampedusa,
stanno scontando pene detentive per stupro, rapina, spaccio di
stupefacenti, violenza. Diversa, naturalmente, è la situazione
presso il CARA ed il CPA.
"E' più spettacolare per un certo tipo di elettorato, però,
chiederne la chiusura e scaricare le responsabilità al prefetto,
al questore ed agli operatori di polizia, perché
hanno applicato
le leggi!
"Condanniamo fermamente questo modo speculativo di agire in
politica.
"Come ci siamo già espressi nel citato incontro, la legge
Bossi-Fini può essere certamente migliorata, come anche la
struttura gradiscana.
"E' necessario ottenere maggiore efficienza, chiedendo alle
autorità consolari di recarsi presso il CIE e non viceversa, al
fine di diminuire i tempi di custodia ed i costi di spostamento.
"E' necessario accelerare le procedure di identificazione e di
espulsione dei clandestini, salvo che qualcuno non ritenga che
l'Italia sia oggi in grado di accogliere un flusso di decine o
centinaia di migliaia di clandestini ai quali trovare alloggio e
lavoro, assistenza sanitaria, servizi, ecc. Chi lo ritiene deve
avere il coraggio di dirlo e deve indicare come trovare le
risorse per trovare lavoro e casa per gli immigrati, ma anche per
i cittadini italiani. Ed a questo proposito ci piace sottolineare
la grande sensibilità e spirito di accoglienza e collaborazione
della popolazione e delle istituzioni di Gradisca d'Isonzo, ove
in tredici anni mai si sono registrati atti di intolleranza,
nonostante la percezione di disagio e spesso di pericolo che si
vive.
"E', altresì, necessario che il personale che si rapporta con gli
ospiti delle diverse strutture sia formato per queste necessità.
"Ci attendevamo che la Regione esprimesse formalmente un
ringraziamento ed apprezzamento nei confronti del prefetto e del
questore, ma anche delle forze di polizia che hanno svolto il
loro dovere, senza cedere alle provocazioni, agli insulti ed agli
atti cui essi sono stati sottoposti nella struttura del CIE.
"Gli operatori di polizia presidiano quelle strutture per
assicurare l'incolumità degli ospiti (che ricordiamo essere messa
a repentaglio da antichi odi razziali e tribali) ed anche quella
della popolazione residente, azione resa però vana a causa della
necessità di destinare la maggior parte dell'organico per il CIE
e non anche per il resto del territorio. Ecco perché si rende
necessario rinforzare adeguatamente il numero di addetti.
"Dobbiamo, inoltre, non semplicemente chiedere ma pretendere
dall'Unione Europea che si faccia carico pro quota degli oneri
derivanti dall'immigrazione clandestina. La stessa disciplina dei
diversi stati membri non può prevedere respingimenti immediati o
successivi verso l'Italia. L'Italia non può essere considerata lo
zerbino d'Europa!
"Gentile Presidente, ci auguriamo che questa Giunta tolga la
testa dalla sabbia per affrontare il problema del CIE passando
dalla protesta, certamente con maggiore appeal giornalistico,
alla proposta.
"In quest'opera Le possiamo assicurare che avrà leali
collaboratori anche i Consiglieri del Pdl".