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M5S: Ussai, su Ferriera di Servola mozione in Consiglio regionale

08.09.2013
10:15
(ACON) Trieste, 8 set - COM/AB - "Il sindaco Cosolini dovrebbe essere il primo tutore della salute dei suoi concittadini e questo ruolo lo sta espletando nel peggior modo possibile. Anche le notizie che siamo riusciti a raccogliere nelle ultime ore rispetto alle reali intenzioni del gruppo Arvedi sulla Ferriera di Servola ci portano a dire che il sindaco dovrebbe prendere atto del fallimento della sua politica sullo stabilimento più importante della città e sul problema di inquinamento ambientale più grave del nostro territorio e quindi rassegnare le sue dimissioni".

E' questo il duro attacco a livello comunale del MoVimento 5 Stelle alla luce delle ultime notizie sugli sviluppi del passaggio della Ferriera dalla Lucchini alla Società Siderurgica Triestina, che ha come amministratore unico l'ex consulente del Comune Francesco Rosato.

"Abbiamo criticato sin dall'inizio l'incarico all'ingegner Rosato, ex direttore dello stabilimento, perché ci sembrava fuori luogo affidare una consulenza per la riconversione e per la ricerca di potenziali investimenti alternativi alla siderurgia a chi aveva contribuito a mantenere in essere il problema che la Ferriera di Servola rappresenta per l'ambiente, per tutti i cittadini di Trieste e per i servolani in particolare".

"A seguito della conferma del non mantenimento di tutti i posti di lavoro, acquista ancora maggiore importanza la mozione che il MoVimento 5 Stelle ha presentato in Consiglio regionale lo scorso 12 agosto - sottolinea il consigliere regionale M5S Andrea Ussai. Contrariamente a quanto promesso dalla presidente Serracchiani e a quanto sta accadendo, crediamo infatti che la soluzione del problema Ferriera non possa prescindere da tre punti importanti, il primo dei quali riguarda la tutela della salute dei cittadini. Bisogna intervenire immediatamente - afferma Ussai - per tutelare in particolar modo chi abita in prossimità dell'impianto e tutta la città che da anni è soggetta a sostanze cancerogene in quantità superiore ai limiti di legge".

"In secondo luogo bisogna coinvolgere i cittadini e le associazioni nel passaggio della Ferriera dal gruppo Lucchini al gruppo Arvedi e nei necessari processi di bonifica e di riconversione dell'area. Infine, forse ancora più importante - conclude Ussai - bisogna rendere trasparente l'utilizzo dei quasi 15 milioni di euro che la Regione ha stanziato per le aree industriali di crisi complessa".