News


M5S: Dal Zovo, rinegoziare patto stabilità per dare respiro a PMI

15.09.2013
19:27
(ACON) Trieste, 15 set - COM/AB - Vanno attuate misure straordinarie per sostenere le imprese italiane, a tutti i livelli, per fronteggiare la concorrenza di Slovenia, Austria e Croazia, visto che la situazione economica del Friuli Venezia Giulia è il risultato, oltre che della crisi strutturale del Paese, anche di una disparità che, dal piano burocratico a quello fiscale, non permette alle aziende locali di competere ad armi pari con quelle situate solo a qualche chilometro di distanza, ma oltre confine.

E' questa la convinzione del MoVimento 5 stelle, che a livello nazionale si è fatto carico di questa situazione anche con un'interrogazione parlamentare e, in Friuli Venezia Giulia, prende posizione con Ilaria Dal Zovo, consigliere regionale.

"La Regione - sostiene Ilaria Dal Zovo - deve rinegoziare il patto di stabilità e riuscire a dare respiro alle imprese che attendono i loro compensi da tempo. Le piccole e medie imprese sono il tessuto economico della nostra regione. Si dovrebbe puntare al rilancio dell'economia interna proprio potenziando e favorendo lo sviluppo e l'adeguamento tecnologico delle nostre aziende per far sì che diventino più competitive e all'avanguardia, e incentivare quelle che già seguono e adoperano tecnologie avanzate".

"Bisognerebbe inoltre - conclude la consigliera del M5S - potenziare e migliorare la rete d'impresa interna e pubblicizzare ogni tipo di fondo europeo e regionale che operano a sostegno delle nostre imprese - sostiene Dal Zovo. Questo sì ci potrebbe aiutare a essere speciali".

Il MoVimento richiama anche il patto sottoscritto da Tremonti e Tondo nel 2010 che garantiva allo Stato 770 milioni dalla Regione - suddivisi in due anni - per l'attuazione del federalismo fiscale, intervenendo tra l'altro su alcune fonti dell'autonomia finanziaria della Regione. Rispettare le condizioni previste da questo patto, malgrado l'aggravarsi della crisi economica che ha reso sempre meno competitive le aziende locali rispetto a quelle presenti in Austria, Slovenia e Croazia, avvantaggiate in particolare dalla fiscalità di vantaggio e dal costo dell'energia inferiore di circa il 30% rispetto a quello italiano è una situazione che sta mettendo in ginocchio diverse categorie economiche, in particolare tabaccai, veterinari, officine e carrozzerie, specialmente nell'Isontino.