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V Comm: rinviato parere su 4 ddl cost. di modifica dello Statuto

18.09.2013
15:50
(ACON) Trieste, 18 set - AB - La V Commissione del Consiglio regionale, presieduta da Vincenzo Martines (PD) e alla presenza dell'assessore Paolo Panontin, ha deciso di approfondire i contenuti di quattro disegni di legge costituzionale di modifica dello Statuto di Autonomia del Friuli Venezia Giulia, depositati a Palazzo Madama, prima di esprimere il previsto parere, considerata la grande rilevanza che hanno i loro contenuti.

I primi due - il n. 42 a firma dei senatori del Trentino-Alto Adige Zeller e Berger, entrambi della SVP e il n. 363 a firma del senatore SVP Francesco Palermo e di altri colleghi sempre di SVP, ma anche di Vallee D'Aoste e PD - intendono introdurre in tutte le Regioni a Statuto speciale l'istituto dell'intesa, che viene espressa dai rispettivi Consigli regionali sui progetti di modifica degli Statuti che vengono approvati da Camera e Senato dopo la prima lettura. Il diniego alla proposta d'intesa può essere manifestato entro tre mesi dalla trasmissione del testo con voto a maggioranza dei due terzi del Consiglio regionale. Decorso tale termine senza che sia stato espresso il diniego, le Camere possono approvare la legge costituzionale.

Il terzo (n. 43), sempre dei due senatori della SVP Zeller e Berger, vuol modificare solo lo Statuto della Regione Friuli Venezia Giulia nella parte che riguarda la minoranza slovena. Così, nel testo si legge che il Consiglio regionale del FVG è eletto a suffragio universale, diretto, libero, uguale e segreto, secondo le norme stabilite con legge regionale, che deve garantire l'elezione di almeno un rappresentante della minoranza slovena.

L'ultimo (n. 77) è d'iniziativa del senatore PD del FVG Carlo Pegorer, e intende modificare lo Statuto della nostra Regione eliminando le Province e prevedendo che l'ordinamento degli enti locali si basi sui Comuni, anche nella forma di Città metropolitane, quali enti autonomi obbligatori con propri statuti, poteri e funzioni, secondo i principi fissati dalla Costituzione e dallo Statuto di autonomia. La Regione può prevedere, nell'ambito della propria potestà legislativa, in tutto il suo territorio o solo in parte di esso, forme di gestione o altri enti locali di area vasta, con organi non eletti direttamente dai cittadini, per le funzioni sovracomunali.

(immagini tv)