V Comm: rinviato parere su 4 ddl cost. di modifica dello Statuto
(ACON) Trieste, 18 set - AB - La V Commissione del Consiglio
regionale, presieduta da Vincenzo Martines (PD) e alla presenza
dell'assessore Paolo Panontin, ha deciso di approfondire i
contenuti di quattro disegni di legge costituzionale di modifica
dello Statuto di Autonomia del Friuli Venezia Giulia, depositati
a Palazzo Madama, prima di esprimere il previsto parere,
considerata la grande rilevanza che hanno i loro contenuti.
I primi due - il n. 42 a firma dei senatori del Trentino-Alto
Adige Zeller e Berger, entrambi della SVP e il n. 363 a firma del
senatore SVP Francesco Palermo e di altri colleghi sempre di SVP,
ma anche di Vallee D'Aoste e PD - intendono introdurre in tutte
le Regioni a Statuto speciale l'istituto dell'intesa, che viene
espressa dai rispettivi Consigli regionali sui progetti di
modifica degli Statuti che vengono approvati da Camera e Senato
dopo la prima lettura. Il diniego alla proposta d'intesa può
essere manifestato entro tre mesi dalla trasmissione del testo
con voto a maggioranza dei due terzi del Consiglio regionale.
Decorso tale termine senza che sia stato espresso il diniego, le
Camere possono approvare la legge costituzionale.
Il terzo (n. 43), sempre dei due senatori della SVP Zeller e
Berger, vuol modificare solo lo Statuto della Regione Friuli
Venezia Giulia nella parte che riguarda la minoranza slovena.
Così, nel testo si legge che il Consiglio regionale del FVG è
eletto a suffragio universale, diretto, libero, uguale e segreto,
secondo le norme stabilite con legge regionale, che deve
garantire l'elezione di almeno un rappresentante della minoranza
slovena.
L'ultimo (n. 77) è d'iniziativa del senatore PD del FVG Carlo
Pegorer, e intende modificare lo Statuto della nostra Regione
eliminando le Province e prevedendo che l'ordinamento degli enti
locali si basi sui Comuni, anche nella forma di Città
metropolitane, quali enti autonomi obbligatori con propri
statuti, poteri e funzioni, secondo i principi fissati dalla
Costituzione e dallo Statuto di autonomia. La Regione può
prevedere, nell'ambito della propria potestà legislativa, in
tutto il suo territorio o solo in parte di esso, forme di
gestione o altri enti locali di area vasta, con organi non eletti
direttamente dai cittadini, per le funzioni sovracomunali.
(immagini tv)