PD-Ssk: Gabrovec, per il Prosecco di Trieste impegni disattesi
(ACON) Trieste, 7 ott - COM/AB - È davanti a noi la seconda
edizione della "Prosecco, bubbling style on show", una rassegna
che per i produttori del Carso sa di tutto tranne che di festa.
Il commento è di Igor Gabrovec, consigliere regionale della
Slovenska skupnost e vicepresidente del Consiglio regionale, che
aggiunge.
Già la prima edizione, esattamente un anno fa, aveva fatto
emergere con forza tutte quelle contraddizioni che hanno
impantanato l'attuazione degli impegni assunti
dall'Amministrazione regionale (allora Tondo, ma gli impegni non
scadono con il passare degli uomini al timone) e dal ministero
per le risorse agricole e forestali nei confronti
dell'agricoltura nella provincia di Trieste. Impegni elencati con
chiarezza nel Protocollo d'intesa finalizzato al coordinamento
degli interventi per la valorizzazione della nuova Doc
Interregionale Prosecco, ma poi ben presto dimenticati così da
Roma come anche dalla Regione.
Un Protocollo sottoscritto tre anni e mezzo fa - aggiunge
Gabrovec - che si è trasformato nell'ennesima storia di impegni
assunti con solennità in quell'aprile del 2010 da Zaia-Violino e
poi rispettati soltanto in minima parte.
In merito al recupero del ciglione carsico la Regione ha, a oggi,
limitato il budget finanziario a poco più di un progetto pilota
sulla viabilità interpoderale, peraltro appena ai box di
partenza. È stata poi predisposta la redazione del "masterplan",
un progetto pluriennale per lo sviluppo rurale dell'area del
Carso triestino, facendo emergere potenzialità di investimento
per oltre cento milioni di euro, per poi soffocare sul nascere
ogni entusiasmo, considerato che a oggi non si è visto un solo
centesimo di finanziamento per la sua attuazione.
Anche sul fronte della semplificazione delle pastoie
burocratiche, che frenano da ben principio ogni nuova
progettualità, si è fatto poco o niente.
Gli imprenditori agricoli e soprattutto vitivinicoli del Carso
assisteranno ancora una volta a denti stretti all'inaugurazione
di una fiera del Prosecco friulano e del Veneto, cofinanziata
dalle casse regionali e della stessa Camera di commercio di
Trieste. Certo, la festa del Prosecco era uno degli impegni del
famoso Protocollo. Tuttavia, come era stato già ricordato dagli
stessi viticoltori, una casa va edificata iniziando dalle
fondamenta e, in questo caso, si doveva iniziare favorendo lo
sviluppo di nuovi vigneti e colture di pregio nella provincia di
Trieste.
La nuova Amministrazione Serracchiani - conclude Gabrovec
-riprenda la questione partendo dagli impegni disattesi dal
precedente Governo regionale. Da consiglieri eletti a Trieste non
possiamo che ripresentare la proposta di legge regionale che
ricalca il Protocollo. E i produttori del Veneto si mettano una
mano sulla coscienza prima che un'eventuale uscita della
provincia di Trieste dal Consorzio faccia affondare la blindatura
del (per loro) remunerativo marchio DOC.