Pdl: Ziberna, la verità su problemi centrale nucleare di Krsko
(ACON) Trieste, 27 ott - COM/AB - "Da trent'anni la vita della
centrale nucleare di Krsko è costellata di incidenti, più o meno
gravi, mentre il Governo sloveno rimane sempre reticente sulle
sue reali condizioni di rischio. Ultimi, ma solo in ordine di
tempo, sono i non meglio precisati danni di natura meccanica ad
alcune barre di carburante nucleare contenute in tre elementi di
combustibile del reattore, durante i lavori di manutenzione
iniziati i primi di ottobre, che sarebbero dovuti finire a inizio
novembre, ma che ora dovrebbero prolungarsi proprio a causa degli
ultimi problemi".
A intervenire sulla questione è il vicecapogruppo consiliare
regionale del Pdl Rodolfo Ziberna attraverso un'interpellanza
alla Giunta.
"Sono sconcertato - affermato Ziberna - dall'assoluto
disinteresse che la presidente Serracchiani dimostra anche verso
questi problemi, troppo occupata nelle sue comparsate televisive
e pranzi con Renzi che nulla interessano ai nostri cittadini, i
quali sono invece assai preoccupati dalla vicinanza della
centrale di Krsko (139 km da Trieste e 146 da Gorizia). John H.
Large, fra i massimi esperti mondiali di tecnologia nucleare,
considera questo incidente un problema molto serio, ma
evidentemente la nostra presidente è stata confortata
dall'Università di Ballarò".
"Diversamente dalla Giunta regionale - ha aggiunto Rodolfo
Ziberna - sono anche preoccupato da uno studio svolto
dall'Istituto francese sulla sicurezza nucleare, commissionato e
subito secretato proprio dalla società che gestisce la centrale,
in funzione del progetto di raddoppio della medesima, che avrebbe
evidenziato, secondo quanto riportato dalla stampa, un elevato
rischio sismico nella zona di Krsko, perciò con parere contrario
all'insediamento di una nuova centrale adiacente".
"Non ho una contrarietà pregiudiziale all'energia nucleare -
precisa Ziberna - anzi condivido, se le condizioni di sicurezza
lo consentiranno, una partership nella gestione della centrale
per assicurare alla nostra regione energia a costi più contenuti,
in linea con quelli degli altri Paesi europei, ritenendo questo
un elemento di freno della nostra economia".
Ecco le ragioni per cui il vicecapogruppo consiliare Pdl
sollecita alla presidente Serracchiani la presenza di esperti
italiani capaci di valutare il grado di rischio della centrale e
la invita a pretendere dal Governo sloveno e croato che lo studio
francese venga divulgato integralmente.